Estate molfettese, troppo rumore per il nulla
Sebbene il cartellone promettesse scoppiettanti fuochi d'artifi cio, dell'Estate Molfettese rimangono solo piccole fi ammelle. Il cartellone scelto con apposito concorso non ha portato fortuna e le promesse che tuttora possono essere lette nei manifesti affi ssi ci lasciano solo l'amaro in bocca e lo scontento in tasca per una spesa di 140.000 euro di soldi pubblici, praticamente sprecati. L'estate è partita con la peggiore delle premesse: arriva a Molfetta uno dei più pregevoli cantautori italiani e la diffi coltà di trovare i biglietti sommato al loro prezzo proibitivo, trasforma questo appuntamento da sogno per gli appassionati del genere, in un vero e proprio incubo. A giugno, poi, con conferenza stampa uffi ciale, viene annunciato il cartellone vero e proprio dell'Estate Molfettese: è l'estate che l'amministrazione ha deciso di regalare ai molfettesi e, si pensava anche, alle città limitrofe, con nomi del calibro di Claudio Baglioni e Giovanni Allevi. Solenni sono le promesse del sindaco sul ferreo controllo della distribuzione dei biglietti: le personalità dell'amministrazione avrebbero pagato il biglietto come ogni cittadino, nessun favoritismo quest'anno. Ottima premessa, se non fosse che del concerto di Allevi non se n'è fatto più nulla e che di quello di Baglioni, ai primi di settembre, ancora si cercavano certezze. Solo dopo si è capito che si cercava senza successo di convincere l'artista ad esibirsi in una piazza anziché nel ristretto spazio dell'anfi teatro. Ma per Allevi non c'è nemmeno possibilità di pensare che sia stato un lapsus, un innocente fraintendimento nella trascrizione dei nomi: in villa, all'ingresso della stazione e in molti altri punti della città campeggia un “Giovanni Allevi” scritto talmente grande che è diffi cile sbagliarsi. Interpellato da “Quindici” per maggiore chiarezza, il management dell'artista ha fatto sapere che “il concerto in questione non è mai stato concordato o confermato dalla nostra organizzazione”. Allora ci si chiede perché mettere in moto una fastidiosa reazione a catena fatta di telefonate continue alla nostra redazione, ricerche in internet e passaparola furiosi dei fan quando del concerto non si è sicuri affatto. Si parte, naturalmente, dal presupposto che i disguidi organizzativi possano sempre capitare, ma in tutti i concerti, in Italia o all'estero che siano, c'è sempre una prevendita ben organizzata che inizia con un corposo anticipo, cosa che allude alla certezza che un concerto avvenga, certezza che si ha anche 4 mesi prima dell'evento. Ma se gli appassionati di Allevi vengono tenuti a bada con le voci di un possibile concerto di Natale in cattedrale, quelli di Baglioni non esultano: biglietti forse troppo costosi, irrintracciabili fi no a qualche giorno prima del concerto e gente che da tutta la provincia chiede informazioni di un evento per cui perfi no la location è stata in forse fi no all'ultimo. Ed erano circolate voci che il concerto sarebbe saltato. Poi la sorpresa: non solo si fa, ma raddoppia. Due serate: 13 e 14 settembre per la gioia dei fans. Per l'estate molfettese ci si è accontentati, allora, della pur sempre vitale e indispensabile programmazione a contorno, che alla fi ne si è rivelata essere l'unica vera alternativa all'esodo estivo dalla città. Siamo convinti che il cittadino molfettese provi, come noi, un profondo sconforto: nelle città limitrofe il cartellone estivo non ha subito inghippi, offrendo spettacoli, musicali e non, per tutti i palati, mentre quella che poteva essere l'occasione della meritata ribalta per una città da far rinascere s'è risolta nell'ennesima beffa della sorte. Il sapore di questa estate ha mostrato il fastidioso retrogusto amaro di chi si attendeva una pirotecnica alternanza fra contenuti e divertimento, ma che s'è ritrovato solo con speranze disattese. E sono sempre le stesse speranze, quelle che non ci stancheremo mai di riportare e sottolineare, per una Molfetta con contenuti, meno chiassosa e dozzinale.