Don Tonino dimenticato a Molfetta? Pochi spettatori al recital sulla sua vita
Giovedì all'anfiteatro di Ponente l'Associazione di promozione sociale "Cuori Aperti" ha rappresentato "Sul passo degli ultimi", ma c'erano pochissime persone
MOLFETTA - Don Tonino dimenticato dai molfettesi? E' quello che si chiede una lettrice di “Quindici”, Mariella Iacono, in questa lettera denuncia dopo la scarsa affluenza di pubblico al recital “Sul passo degli ultimi”, ispirato alla biografia dello scomparso vescovo.
E' una lettera che fa riflettere e ve la proponiamo così com'è, sperando che, dal dibattito, possa nascere qualcosa di positivo in questa città ormai in degrado, insensibile a tutto e dove la lezione del nostro amato vescovo è stata dimenticata, soprattutto da chi ci governa, sia in Italia sia a Molfetta.
«Giovedì 20 agosto. Anfiteatro di Ponente: l'Associazione di promozione sociale "Cuori Aperti" ha rappresentato "Sul passo degli ultimi", una commedia musicale ispirata alla biografia di don Tonino Bello.
Ottimo lavoro (almeno a mio avviso) per i testi, le musiche e la scenografia. Pochissime le persone presenti: come mai? Sarà stato per il periodo di vacanza? Ma ad ascoltare i Pooh la sera precedente c'era tante gente!
Sarà che il personaggio don Tonino non interessa più? O meglio, piace celebrarlo nelle immagini, nei ricordi patinati ma svilito nel suo pensiero.
C'è poi la storia che non bisogna parlare di lui per non compromettere il processo di beatificazione:sarà questo il motivo per cui parroci e parrocchiani erano quasi del tutto latitanti giovedì sera?
Ma, tralasciando il presbiterio, che ormai è tornato ad occuparsi a tempo pieno di candele e paramenti - per dirla con don Tonino - a celebrare belle liturgie o, al limite, a fare della propria parrocchia una sbiadita copia di villaggio turistico; tralasciando il presbiterio, dunque, i laici credenti ritengono davvero che valga la pena arretrare l'approfondimento e il confronto comunitario sul pensiero di don Tonino, che occasioni come quella della rappresentazione di giovedì scorso favoriscono?
Ritengono davvero che valga la pena rinunciare alla forza dirompente della sua profezia in cambio di una figurina da venerare, qualora la Chiesa dovesse proclamarlo SANTO?
A mio parere questo atteggiamento non onora la sua memoria: rinunciare a vivere il miracolo della Fede, come lui ci ha insegnato, in cambio di una Fede dei miracoli di tutt'altra valenza!
Cordiali saluti
Mariella Iacono