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Domani riapre la Chiesa del Purgatorio di Molfetta Conclusi i lavori di restauro costati circa 750 mila euro
21 giugno 2007

MOLFETTA - La Chiesa di Santa Maria Consolatrice degli Afflitti, comunemente nota come Chiesa del Purgatorio, domani sarà restituita ai fedeli dopo ventuno mesi di chiusura per restauro. La splendida chiesa che si affaccia sulla centralissima Corso Dante, nella suggestiva cornice del centro storico, costruita con pietra locale dal 1645 al 1655, sarà inaugurata domani – alle ore 19.30 - dal Vescovo della Diocesi di Molfetta, Mons. Luigi Martella. Presente anche il sindaco di Molfetta, il senatore Antonio Azzollini, che ha fortemente voluto e reso possibile il restauro di quello che lui stesso definisce «un gioiello che tornerà a far emozionare la gente». I lavori, costati circa 750 mila euro e iniziati nel settembre del 2005 sotto la direzione tecnica dell'architetto Bruno Ficele, sono stati finanziati con la legge 291 del 2003 (“Disposizioni in materia di interventi per i beni e le attività culturali”) e hanno riguardato sia il recupero statico della chiesa, sia il restauro delle opere pittoriche e ornamentali. Domani, alla cerimonia di inaugurazione, saranno presenti anche il priore dell'Arcinconfraternita della Morte, Francesco Stanzione e i rappresentanti dell'Associazione femminile Maria Santissima Addolorata. Domenica 24 giugno, alle ore 19, il Vicario Generale della Diocesi Mons. Tommaso Tridente celebrerà una solenne celebrazione eucaristica; infine, lunedì 25 giugno, alle ore 19.30, a conclusione delle celebrazioni di inaugurazione, sempre presso la Chiesa del Purgatorio si terrà il Concerto dell'Orchestra Giovanile di San Pio X diretta dal Mestro Girolamo Lisena. Imponente l'intervento di restauro della Chiesa del Purgatorio. La cupola di copertura centrale era danneggiata da infiltrazioni d'acqua e da profonde lesioni provocate da sovraccarico strutturale, di conseguenza gli stucchi, le cornici e i decori barocchi in gesso, erano in gran parte a rischio di distacco, già privi di parti distaccate e perse oppure provvisoriamente assicurate alla volta con chiodi d'acciaio. Rispetto a questa situazione iniziale, si è proceduto al consolidamento degli stucchi esistenti, al rifacimento delle parti mancanti e al trattamento conservativo di tutto l'apparato decorativo in gesso. Nell'operazione di restauro degli stucchi sono apparse le tracce originali delle pitturazioni nella loro tinta cromatica originale che è stata assunta come riferimento per la tinteggiatura dell'intera chiesa. Le volte a copertura degli absidi sono state rinsaldate e impermeabilizzate, i camminamenti e i muri d'attico anch'essi impermeabilizzati sono stati pavimentati con pietra di Lecce. Nella cupola centrale è stato creato un sistema che convoglia l'acqua piovana facendola defluire verso l'esterno; è stato risolto il problema dell'umidità ascendente lungo i muri perimetrali con la realizzazione di un piano d'appoggio con vespaio e massetto sul quale sono state ricollocate le “chianche” tutte numerate; è stata ripristinata la ventilazione degli spazi sottostanti al pavimento su entrambi i lati della chiesa. Le otto statue in cartapesta, protagoniste delle processioni del Venerdì e del Sabato Santo molfettese, realizzate dal noto artista Giulio Cozzoli, sono state disposte all'interno di speciali teche illuminate con fibre ottiche, le quali creano all'interno della chiesa uno spazio museale visitabile dal pubblico. Le tele e i dipinti murali sono stati tutti completamente riportati al loro antico splendore grazie a un accurato intervento di restauro: "Sui tre dipinti murali presenti all'interno della Chiesa del Purgatorio e segnati da infiltrazioni di acque meteroriche – spiega l'architetto Bruno Ficele - sono stati rimossi le incrostazioni e gli altri sedimenti, sono state fissate con resine speciali le parti di intonaco a rischio caduta, mentre le parti maggiormente danneggiate sono state ridipinte e reintegrate ad acquerello restituendo omogeneità cromatica a tutte le opere. I tre altari due negli absidi laterali e uno sul fondo della navata, in stucco e in pietra, hanno ritrovato la loro dimensione artistica originaria: sono state infatti eliminate tutte le sovrapposizioni pittoriche derivanti da altri restauri e ripristinati i pezzi mancanti". L'intervento ha riguardato anche il sistema di illuminazione, completamente rifatto all'interno con lampade alogene a bassa tensione su tutto il perimetro della chiesa e puntate ognuna su di un quadro. La cupola e le voltine di copertura sono state illuminate con quattro fari posti ai pilastri di appoggio, mentre sulla facciata esterna della chiesa sono stati sistemati, a raso della strada, altri quattro fari che illuminano le sculture poste sulla parte anteriore.
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