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Domani Forum di Agenda XXI sul Pulo e sul recupero di Torre Mino Si parlerà anche di sviluppo turistico sostenibile
03 ottobre 2004

MOLFETTA – 3.10.2004 Domani, lunedì 4, alle ore 18 nella Sala Consiliare di Piazza Municipio a Molfetta, si terrà l'Assemblea del Forum Agenda 21 con il seguente ordine del giorno: 1. Contributi alla definizione delle azioni di tutela e valorizzazione del Pulo di Molfetta (nella foto). I lavori – ai quali parteciperanno il dott. Antonio Bernardoni (che s'occuperà di illustrare sia le precipuità botanico-vegetazionali del Pulo, sia la bozza del Piano di Gestione dell'area archeologica), la dott.ssa Francesca Radina (in rappresentanza della Sovrintendenza Archeologica della Puglia), l'Assessore all'Ambiente Francesco Mangiarano, e, coordinato dal prof. Nicola Martinelli del Politecnico di Bari, il pool di tecnici e ricercatori che hanno diretto i recenti lavori di recupero del Pulo –avranno come obiettivo la definizione di un piano di gestione del Pulo concertato tra l'amministrazione comunale e quelle realtà associative maggiormente attive sul fronte della tutela e della valorizzazione dell'ambiente, dei beni culturali e del turismo (Archeoclub, Legambiente, Pro Loco, WWF, etc.). 2. Sviluppo turistico sostenibile: approvazione dell'atto di indirizzo relativo al progetto di recupero del casale del Mino e delle stalle di Scesa del Monte. Il Forum s'occuperà inoltre dello sviluppo sostenibile del territorio rurale: muovendo dal progetto di recupero di Torre Mino, e passando dalla Ratifica della recente «Risoluzione di Chioggia» (approvata pochi giorni fa dal "Forum delle Città dell'Adriatico e dello Jonio"), Agenda21 intende iniziare un percorso che porterà a fissare le regole e i modi per lo sviluppo, anche turistico, dell'agro molfettese. 3. Verso il 1° Piano d'Azione Ambientale: definizione delle procedure per la verifica della sostenibilità ambientale degli interventi di trasformazione del territorio in deroga agli strumenti urbanistici vigenti. 4. Ratifica della Risoluzione di Chioggia. Ecco il testo della Risoluzione approvata dall'Assemblea Plenaria del Forum delle Città dell'Adriatico e dello Ionio a Chioggia, il 16-17 settembre scorso. La risorsa che accomuna le nazioni che si affacciano nel bacino Adriatico-Ionico è l'unicità e la bellezza del paesaggio costiero. Se la storia ha diviso troppo a lungo i destini dei vari paesi, l'immagine fisica e la geografia dei luoghi hanno mantenuto, malgrado i diversi modelli di sviluppo, caratteristiche comuni che la nostra generazione ha il dovere di tramandare a quelle che verranno. La bellezza delle nostre coste e il clima della regione alimentano un'industria del turismo in rapida espansione. Le nazioni adriatico-ioniche stanno vivendo fasi differenti della loro crescita turistica. Di certo ognuna comprende le potenzialità, i rischi e la valenza economica che il turismo può avere nella propria economia. Il Forum delle Città dell'Adriatico e dello Ionio, riunitosi a Chioggia il 16 e 17 settembre 2004, ha posto la sua attenzione sulla necessità di individuare un modello di sviluppo turistico coerente e sostenibile, in grado di adattarsi alle diverse realtà della regione. La crescita del turismo è un fenomeno globale e le nazioni adriatiche la stanno vivendo con profonde diversità. Alcuni paesi sono sottoposti già da decenni alla pressione di una domanda turistica imponente, in grado di incidere profondamente nel profilo economico, anche se non sempre nella direzione auspicabile. Altre nazioni stanno vivendo in questi anni il loro boom, e rappresentano le destinazioni più a rischio. In alcuni casi, dove il fenomeno è nella fase iniziale, le criticità possono ancora essere prevenute. Il Forum delle Città dell'Adriatico e dello Ionio rappresenta una risorsa fondamentale per l'elaborazione di una strategia condivisa nel settore turistico. La presenza di una rete di città ormai consolidata e finalmente attiva su progetti concreti (come AAP 2020) permette di scambiare esperienze e condividere problemi utilizzando reciprocamente quelle che in linguaggio europeo si chiamano le lessons learned, ovvero le situazioni affrontate e le soluzioni individuate, senza tralasciare l'analisi attenta degli errori commessi. Il primo passo è guardare a ritroso: gli errori italiani e greci, ad esempio, possono tradursi in preziose indicazioni per i paesi dove il turismo deve ancora svilupparsi, diventando cattivi esempi da non seguire. Il secondo passo è raggiungere una maturità che consenta di affrontare progetti a medio-lungo termine, con la consapevolezza che le speculazioni e i guadagni immediati si traducono troppo spesso in danni irreparabili. I progetti strategici partono da un uso razionale della materia prima del turismo: il paesaggio. Le trasformazioni del territorio costiero vanno limitate e disincentivate, se possibile vietate. Sotto questo aspetto assume grande importanza, e perfino un carattere simbolico, il provvedimento preso pochi giorni fa dal Governo croato, che impedisce l'edificazione nella fascia costiera. Il Forum auspica che le norme e le leggi di settore possano avere caratteri di armonia in tutti i paesi, e che le città si impegnino ad attivare i governi centrali che non hanno ancora emanato direttive sulla salvaguardia ambientale delle coste. Le leggi sono importanti, ma possono non essere abbastanza. L'Italia, dove in teoria sono in vigore da tempo norme anche troppo puntigliose, ha continuato a subire devastazioni che in molti casi sono destinate a rimanere per sempre. Contemporaneamente alla necessità di stabilire un quadro normativo efficace, occorre intervenire direttamente sulla popolazione, sensibilizzando i cittadini sui rischi ambientali e sul risultato economico negativo che può derivare da decisioni prese troppo in fretta. Le nazioni in cui oggi il territorio è tutelato sono le stesse in cui in precedenza è stato devastato in modo irreversibile. Il Forum chiede alle nuove democrazie dell'Adriatico di invertire questa tendenza, partendo dalla consapevolezza che la natura dei luoghi e il rispetto per l'ambiente sono la migliore offerta turistica possibile e rappresentano l'attrattiva principale per un mercato sempre più ampio. Anche nelle situazioni in cui le coste sono tutelate e controllate, l'offerta turistica deve essere sottoposta a una valutazione di sostenibilità. Molte strutture ricettive hanno acquisito una sensibilità a questi argomenti, che giudicano estremamente importanti per la ricerca di una clientela più cosciente e più colta, e in ultima analisi più ricca. Il Forum chiede agli operatori del settore di attivarsi anche con adesione a programmi già operativi, e alle Camere di Commercio di inserire tra le priorità a programmazione coerente e sostenibile del settore turismo; ed infine approfondire il rapporto di collaborazione con le Università già collegate attraverso l'UNIADRION e le atre reti esistenti. La ricerca di una strategia di sviluppo sostenibile nel turismo non è una penalizzazione per il settore e i suoi addetti. Al contrario permette di elevare la qualità del prodotto e diventare competitivi in mercati interessanti e in espansione. Il Forum auspica che l'Unione Europea destini alla qualificazione dell'offerta turismo investimenti sempre più consistenti. Nell'ambito delle proprie risorse le città dell'Adriatico e dello Ionio possono avere un ruolo importante, mettendo in pratica un processo di verifica incrociata, che permetta agli operatori di una città di controllare l'operato dei loro colleghi di altre realtà. Il confronto e la condivisione rappresentano valori essenziali e permettono di crescere attraverso la conoscenza reciproca. Il Forum è nato per garantire la circolazione di informazioni ed esperienze tra le differenti realtà della regione e continua a ritenere questo obiettivo una delle priorità. A questo scopo si intende istituire una Commissione permanente che individui strumenti per la realizzazione di iniziative comuni ispirate ai principi qui enunciati. Altre preziose informazioni e momenti di confronto possono scaturire dal consolidamento di relazioni con reti di città di regioni lontane da noi, ma che vivono le stesse problematiche e che, come noi, hanno capito che la ricerca comune di soluzioni e strategie rappresenta la migliore risposta. Il Forum auspica quindi di instaurare rapporti di solida e permanente collaborazione con l'Unione delle Città Baltiche e intende ricercare e promuovere alleanze con altre associazioni di enti locali. I progetti scaturiti dall'attività del Forum, giunto al suo settimo anno di vita, le reti e i partenariati individuati nei singoli settori in una ampia cornice di sostenibilità, debbono perseguire l'obiettivo del rafforzamento dell'Euro-regione Adriatico Ionica nel processo di allargamento dell'Unione Europea.
Autore: Gianni Antonio Palumbo
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