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Digressione music, in uscita il secondo album dedicato all’opera dei Sabino di Turi
21 marzo 2018
È in uscita per Digressione Music, “Antonio Sabino. Vespro a 5 voci con mottetti di Francesco e Giovanni Maria Sabino”, prezioso secondo album dedicato all’opera Omnia dei Sabino di Turi a cura dell’Ensemble barocco “Giovanni Maria Sabino”. Questo nuovo lavoro discografico è incentrato principalmente sulla figura di Antonino Sabino, maestro di cappella del conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo di Napoli tra il 1642 e il 1643, del quale viene proposto il suo “Vespro a cinque voci” accompagnato da un “Lauda Sion” di Giovanni Maria e i mottetti “Deus meus”, “Scitote” e “Franciscus versus Christi pauper” di Francesco Sabino che concludono il suo ciclo dal momento che non si conoscono altre sue composizioni. Escluso il “Franciscus”, che proviene dall’archivio della Cattedrale di Mdina (Malta), tutti gli altri brani provengono dall’archivio musicale dei Girolamini di Napoli e fanno parte di una raccolta manoscritta che comprende anche il Vespro a cinque voci di Giovanni Maria, proposto nel primo disco di questo progetto, e di un altro Vespro a cinque di Giovanni Maria Trabaci. Il Vespro breve di Antonino comprende i seguenti salmi: Dixit Domunis, Confitebor, Beatus vir, Laudate pueri e un Magnificat; due in meno rispetto a quello di Giovanni Maria e precisamente Nisi Dominus e Laetatus sum, non presi in considerazione dal compositore turese. L’esecuzione di questo preziosissimo repertorio curato dall’Ensemble barocco “Giovanni Maria Sabino” esalta tutta l’intensità di queste composizioni, facendo emergere il continuum stilistico tra Giovanni Maria e Antonino il quale, raccogliendo l’eredità dello zio, si dimostra degno del suo maestro attraverso una scrittura dalla grana originale e ricca di potenza evocativa. Resta, dunque, il rammarico della sua morte precoce che ci ha sicuramente precluso la possibilità di ascoltare ulteriori capolavori nella speranza che possano essere ritrovate le partiture della Messa e Salve Regina a otto voci con violini non più presenti nell’archivio musicale dei Girolamini.
Antonino Sabino
nasce a Turi in provincia di Bari. Fu battezzato il 13 novembre 1609 col nome di Vito Antonio, figlio di Giovanni Domenico Sabino (fratello del musicista Giovanni Maria) e Domenica Attolino, quindi si tratta di un nipote e non del fratello come diverse voci enciclopediche riportano. Nel 1635 fu scelto come organista ordinario della Santa Casa dell’Annunziata di Napoli. Sulla scia dello zio, anche Antonino negli anni tra il 1642 e il 1643 fu il maestro di cappella del conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, situato di fronte alla chiesa dei Girolamini. Oltre a succedergli come maestro di cappella all’Annunziata di Napoli, fu nominato dai suoi parenti di Turi successore di don Giovanni Maria nel Beneficio di san Giacomo apostolo in quanto era anche sacerdote membro del Capitolo della Collegiata di Turi, ma non riuscì a prenderne possesso in quanto mori` a Napoli appena tre mesi dopo lo zio e precisamente il 20 luglio 1649 e fu sepolto nella chiesa della Trinità dei Pellegrini. Solo nell’archivio dell’Oratorio dei Girolamini di Napoli, come per altri musicisti della scuola musicale napoletana, sono sopravvissute alcune sue composizioni che comprendono mottetti a due, tre e quattro voci, di cui alcuni concertati con violini, un Vespro breve a cinque voci, un Salve Regina a otto con violini ed una messa ad otto sempre con violini.
Giovanni Maria Sabino
nasce a Turi in provincia di Bari. Fu battezzato il 30 giugno 1588, settimo di dieci figli di Francesco e Caterina Cecire, appartenente ad una famiglia di agricoltori benestanti i cui antenati risultano presenti in questo piccolo borgo agricolo già dal XV secolo. Il 6 settembre 1602 riceve la prima tonsura nella Chiesa Collegiata della Madonna di terra rossa di Turi trasferendosi subito dopo a Napoli a studiare musica con il canonico don Prospero Testa (ipotesi di Prota-Giurleo 1955, non documentata) quasi certamente grazie all’interessamento dei Moles, baroni spagnoli, signori del feudo di Turi, che lo introdussero nel contesto nobiliare napoletano. Può essere possibile una sua appartenenza o vicinanza ai musici della cerchia di Carlo Gesualdo, principe di Venosa, in quanto lo troviamo presente con una gagliarda in un manoscritto della biblioteca del Conservatorio “S. Pietro a Majella” di Napoli, e nella raccolta a stampa Salmi delle Compiete..., a cura di M. Magnetta (Napoli, 1620), antologie che contengono composizioni del principe madrigalista e dei musicisti a lui collegati. I suoi rapporti con Turi rimangono sempre vivi: nel 1610 diviene cappellano col titolo di Abate del Beneficio di San Giacomo Apostolo il cui diritto di patronato e` di pertinenza della sua famiglia, affiancato da un suo parente, don Matteo de Florenzio, che provvederà ad adempiere, in sua vece, gli obblighi derivanti dal beneficio, visto che don Giovanni Maria risiede stabilmente a Napoli. Nel 1612 viene ordinato sacerdote nella Chiesa Collegiata di Turi ove rimane fino ad aprile del 1614. Pur ritornando a Napoli per avviare la sua strepitosa carriera di musicista e didatta, egli resta membro per tutta la vita del Capitolo della Collegiata e nel 1642 verrà nominato Primicerio. Nel 1631 riceve la nomina a Canonico della Reale Chiesa di San Nicola di Bari dal Consiglio Collaterale di Napoli (organo che rappresentava la Corona di Spagna). Giovanni Maria Sabino realizzo` a Napoli il passaggio epocale dal Rinascimento al Barocco in quanto aderì subito allo “stile concertato” che si stava diffondendo in Italia nei primi decenni del Seicento. Avvenimento di portata storica fu la pubblicazione nella Ghirlanda sacra [...] libro primo, opera seconda per Leonardo Simonetti... (Venezia, 1625) dei suoi quattro mottetti a voce sola. In questa raccolta sono presenti con lo stesso numero di mottetti, oltre al Nostro, solo Claudio Monteverdi e Alessandro Grandi, mentre agli altri musicisti era stata data meno visibilità. Se ne deduce che al musicista di Turi era stato concesso un posto di privilegio al fianco del grande musicista cremonese, considerando anche che questo evento costituiva una novità in quanto per la prima volta un musicista napoletano appariva in una raccolta comprendente solo musicisti appartenenti alla Serenissima Repubblica di Venezia. I mottetti del Sabino avevano suscitato l’interesse di Monteverdi, sia perché si trattava di mottetti a voce sola, che costituivano uno degli elementi di novità della Seconda prattica, ma anche perché contenevano linee melodiche molto originali e coinvolgenti con ricchezza di ornamentazioni presenti esplicitamente nel libro-parte ad uso del cantore. Certamente fu l’incontro con la musica di Monteverdi, con le sue tante novità, a spingere il Sabino a far suo questo nuovo stile e a divulgarlo a Napoli attraverso le sue composizioni e quelle dei suoi numerosi allievi. Con Sabino (primo direttore del Conservatorio di Napoli) si avvio` una catena maestro-allievo che, nel corso del tempo, produsse musicisti di grande talento quali: Giovanni Salvatore, Francesco Provenzale, Giovanni Cesare Netti, Filippo Coppola, Gaetano Veneziano, Antonio Nola, Tommaso Traetta, Leonardo Leo, Giovanni Battista Pergolesi, Leonardo Vinci, Alessandro Scarlatti, Nicolo` Fago, Giovanni Paisiello, Niccolo` Piccinni ecc che costituirono il corpus della Scuola musicale napoletana che nel Settecento invase le più prestigiose Corti d’Europa. Giovanni Maria Sabino muore a Napoli nell’aprile del 1649.
Francesco Sabino
nasce a Turi l’8 maggio 1616 da Giovanni Pietro (un altro fratello di Giovanni Maria) e Margherita Lucente. Nel 1625 perse prematuramente il padre. Per garantirgli un futuro più florido, la madre lo avvio` alla carriera ecclesiastica costituendo con i beni di famiglia il suo Sacro patrimonio. Nel 1630 il giovane Francesco si trovava a studiare presso il Conservatorio dei Poveri di Gesu` Cristo. Nel corso del 1645 presto` dei servizi musicali per conto della Congregazione dei Nobili della Natività della Beata Vergine legata alla Casa Professa dei Gesuiti. Nel 1649 sostituì suo zio Giovanni Maria e suo cugino Antonino, deceduti in quell’anno, nei loro incarichi presso la Santa Casa e il conservatorio di Santa Maria di Costantinopoli fino al 1659. Fu uno dei governatori nel 1655 della principale confraternita di musici di Napoli istituita in San Giorgio Maggiore nel 1649. Tra il 1684-85 ricopri` il ruolo di insegnante di canto presso il conservatorio di Santa Maria del Rifugio. Non divenne mai sacerdote; il 23 dicembre 1647 sposo` Anna Rosa, sorella del tenore regio Nicola e suo amico, da cui ebbe quattro figli. Morta la moglie a causa della peste del 1656, dopo tre anni di concubinato regolarizzo` la sua unione con Giulia Calamazzo celebrando il suo secondo matrimonio nel luglio del 1660. Da questa seconda donna ebbe altri otto figli tra cui Nicola, quartogenito, che nacque il 16 gennaio del 1665 e divenne anch’egli un affermato compositore e il mastro di cappella del conservatorio di Sant’Onofrio a Capuana dal 1699 al 1702. Francesco Sabino mori` tra l’ottobre del 1685 e la fine del 1686. Suoi sono due mottetti conservati nell’archivio della Cattedrale di Mdina (Malta), insieme a quello di Giovanni Maria, entrambi con splendide sinfonie iniziali a 2 violini e successivo accompagnamento. Altri due mottetti completi sono presenti nelle raccolte manoscritte dei Girolamini insieme a quelli dei due suoi parenti musicisti.
Ensemble Barocco
Giovanni Maria Sabino
Valeria Polizio
Soprano
Sara Russillo Ducci
Soprano
Idilia Annese
Alto
Nikos Angelis
* Controtenore
Gaetano Piscopo
Tenore
Angelo De Leonardis
Basso
Rita Iacobelli
Violino barocco
Rossella Sornatale
Violino barocco
Cristiana Coppola
Viola da gamba
Sofia Ruffino
Viola da gamba
Angela Lepore
Viola da gamba
Gianluigi Bello
Tiorba
Francesca De Santis
Organo Coro Soprani
Terry Bux, Alessandra De Nitto Rosaria Colaleo, Patrizia Colangelo Giusi Magnisi, Anna Rotolo Alti Giovanna Fasano Lucrezia Marra, Paola Tutino
Tenori
Giambattista Bello, Giampiero Leo Antonio Marotta Bassi Andrea Lenato, Francesco Lorusso Roberto Portoghese
direttore
Paolo Valerio
Jubilate coelestes chori*
per soprano, alto, tenore, due violini e b.c.
Dixit Dominus
per due soprani, alto, tenore, basso e b.c.
Deus meus* (Francesco Sabino) per alto, tenore, basso e b.c.
Con tebor
per due soprani, alto, tenore, basso e b.c.
Franciscus verus Christi pauper*
(Francesco Sabino) per soprano, alto, tenore, 2 violini e b.c.
Beatus vir
per due soprani, alto, tenore, basso e b.c.
Scitote* (Francesco Sabino)
per soprano, alto, tenore e b.c.
Laudate pueri
per due soprani, alto, tenore, basso e b.c.
Magni cat
per due soprani, alto, tenore, basso e b.c.
Lauda Sion* (Giovanni Maria Sabino) per soprano, alto, tenore, basso e b.c.
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