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Crescono i poveri e il “monte dei pegni” “Acquisiamo oro e argento usato”, nuova idea di business
15 settembre 2002

A Molfetta è nata, in queste settimane, una nuova idea imprenditoriale. Due esercizi commerciali, entrambi nella zona di via Baccarini, acquistano oro e argento usati pagandoli in contanti. Entrambi i negozi paiono estremamente desiderosi di farsi conoscere dalla potenziale clientela. Sito internet, insegna luminosa, tanta voglia di spiegare la loro proposta commerciale: sono queste le armi che i due titolari cercano di utilizzare al meglio per vincere una certa diffidenza da parte dei cittadini. “Quasi tutti - ci dice uno dei due titolari - mi chiedono se il gioiello venduto dal cliente viene poi rivenduto ad altri clienti. Io cerco di chiarire, danneggiando irreparabilmente il gioiello davanti al cliente, che l'oro che acquisto viene fuso e nuovamente raffinato prima di essere utilizzato per creare nuovi preziosi”. Uno dei due esercizi è gestito da una persona di una certa esperienza nel settore ed è dotato di un laboratorio per le riparazioni dei gioielli e per la realizzazione di preziosi su ordinazione, l'altro esercizio è invece associato ad una catena di negozi di questo tipo sparsi in tutta Italia. Nessuno dei due commercianti è stato in grado di fornirci indicazione sull'andamento delle vendite, “siamo aperti da troppo poco tempo - hanno detto - ed è presto per fare una prima stima del volume degli affari anche se sulle prime il dato che balza agli occhi è la diffidenza dei potenziali clienti. Ma ce la aspettavamo e faremo di tutto per superarla ”. Sulla sicurezza delle operazioni di vendita dell'oro e dell'argento usati non sembrano esserci problemi: “chiedo a tutti i nostri clienti i loro dati e i loro documenti - precisa uno dei due esercenti - e per ogni vendita compilo un modulo dettagliato che riporta tutti i particolari relativi al gioiello usato che mi viene venduto”. Resta da chiedersi il motivo che ha portato i due piccoli imprenditori ad impegnarsi in questo settore. Forse l'aver constatato l'esistenza di un tessuto sociale cittadino in cui crescono le aree di povertà e in cui sono in aumento le persone non riescono ad arrivare alla fine del mese che, quindi, potrebbero essere indotte a vendersi oggetti preziosi pur di recuperare liquidità? Questo ovviamente non lo possiamo sapere ma è un dato di fatto che nella nostra città, ormai da qualche anno, si moltiplichino i segnali di un malessere sociale che dovrebbe allarmare amministratori e società civile. Francesco Dell'Olio
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