Corso di rianimazione del Progetto assistenza di Molfetta. Cardioproteggere i cittadini
MOLFETTA - A me non accadrà mai.
E’ questo il primo pregiudizio da abbattere, perché di pregiudizi si può anche morire. I dati parlano chiaro: le morti causate da arresti, malfunzionamento cardiaco, superano, di gran lunga, i decessi causati dai carcinomi.
Ad oggi l’arma più potente è la formazione, perché grazie ad una conoscenza delle buone pratiche da seguire in presenza di un soggetto in arresto cardiaco, i danni irreversibili derivanti dalla mancata perfusione celebrale e i decessi da arresto cardiaco, si possono limitare.
Ma io non sono un medico, un infermiere, un rianimatore.
E’ questo un altro stereotipo da abbattere perché tutti possiamo salvare una vita.
E’ questa la finalità del corso di formazione BLSD/PBLSD per personale laico, organizzato da Progetto Assistenza per la formazione di giornalisti.
“Siamo ancora lontani dagli obiettivi della legge 116 del 13/08/2021 che prevede l’installazione di defibrillatori presso gli uffici pubblici e il loro uso anche al personale non sanitario”. L’affermazione del dott. Ignazio de Iudicibus, referente del Progetto Assistenza e direttore del corso, non lascia dubbi. Occorre tradurre in azioni concrete, i nobili obiettivi di una legge giusta che arriva in ritardo rispetto ad altri Paesi.
Cardioproteggere i cittadini, prosegue il dott. De Iudicibus, è possibile con un contributo irrisorio rispetto all’incommensurabile valore di una vita. Si pensi che a Seattle, grazie alla massiccia installazione di defibrillatori e alla formazione dei cittadini, è stato possibile ridurre del 37% le morti per arresto cardiaco.
Formare, formare ed ancora formare, soprattutto studenti, affinché acquisiscano le conoscenze che servono per sottrarre una vita alla morte ma anche perché sia ben chiaro che distruggere un defibrillatore per atti di vandalismo, può determinare la salvezza di un essere, una persona cara.
Investire nella formazione per acquisire le tecniche della RCP (Rianimazione Cardiopolmonare) e l’uso del DAE (Defibrillatore Esterno Automatizzato), equivale ad impiegare un capitale il cui valore, nel tempo, permetterà di raccogliere anche frutti.
Basta poco e gli istruttori del corso del Progetto Assistenza ne sono certi: investire un poco di quel tempo che definiremmo prezioso per rincorrere obiettivi spesso effimeri della nostra vita, è donare e donarci nuove competenze.
Basta poco ma capire che siamo di fronte ad un individuo in arresto cardiaco è determinante per salvargli la vita.
A tutti può capitare di trovarsi alle prese con un principio di soffocamento da corpo estraneo: basta aver ingerito qualcosa che ha ostruito le vie aeree. La manovra di Heimlich è fondamentale, basta imparare eseguirla correttamente. E’ questa la finalità del corso: formare cittadini consapevoli.
Salvare più vite possibili: è questa la mission.
We can be hero, just for one day (David Bowie).
Proprio vero.
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Autore: Beatrice Trogu