Recupero Password
Corsi professionali nel settore marittimo
26 maggio 2010

MOLFETTA - Pubblichiamo il comunicato stampa del Comitato Seagull.
"I lavoratori marittimi  già  sono in condizione precaria  per una grave situazione di crisi del settore, poiché le  attuali  tabelle di armamento delle navi italiane  - a seguito delle disposizioni di legge  in vigore  (art. 318 del C.N. e art. 2, legge  30/1998, e successive modificazioni) -  che   determinano la  nazionalità dei componenti l' equipaggio  secondo  accordi  intervenuti  fra le organizzazioni sindacali CGIL-CISL-UIL  e   Confitarma,  prevedono  una situazione  fortemente sbilanciata a favore degli stranieri.-
Il livello occupazionale del settore è dunque gravemente compromesso e molti sono i marittimi italiani che non trovano più imbarco:  il contesto è poi aggravato dalla liberalizzazione del mercato del lavoro in quanto gli armatori hanno facoltà della chiamata diretta;   ma, come è ben comprensibile,  la carenza di controlli  puntuali  lascia spazio a tutte le iniziative possibili e si ha pure notizia di   navi poste in disarmo in porti esteri per imbarcare equipaggi costituiti in stragrande maggioranza da stranieri.-
Allo stato, ignoriamo se risulta attivato un organismo centrale ove far affluire le chiamate per l' imbarco sulle navi, ma pare necessario centralizzare mediante un sistema telematico le richieste di personale, di modo che  le navi  in arrivo in  porto possano utilizzare marittimi  di tutto il Paese.-
In ogni caso,  per poter lavorare a bordo delle navi è necessario frequentare  corsi di formazione e preparazione previsti dalle norme di sicurezza  internazionali   (SOLAS,   MARPOL,  IMO-STCW) ed oggi i marittimi  sono  perfino  tenuti a conoscere la lingua inglese, altrimenti non possono imbarcare sulle navi italiane.-
Trattasi di persone di scolarizzazione medio-bassa e quindi l' apprendimento  della lingua inglese deve essere adeguatamente  seguita.-
Ora,  occorre precisare per la frequentazione di tutti questi corsi i marittimi pagano di tasca propria le scuole private,  con ciò gravando su bilanci familiari già risicati.-
Esistono invece scuole pubbliche (ad esempio, l' IPSIAM   di Molfetta) che sono pronte  ad organizzare  i  corsi  di formazione e di lingua a costi inferiori e comunque con benefici per la collettività e non per i privati.-
Chiediamo quindi un suo intervento fattivo che valga  a  canalizzare risorse verso questa iniziativa che contribuirebbe notevolmente  a  ridare speranza a molte famiglie  pugliesi:  si tenga nel debito conto che tutte le regioni a forte incidenza marinara (es. Sicilia, Campania, Sardegna, ecc…) hanno  già attivato  corsi pubblici per i marittimi presso le scuole professionali locali  a totale  carico dei bilanci regionali.-
I MARITTIMI DI  TRAPANI, MOLFETTA, TORRE DEL GRECO, POZZALLO, MOLA DI BARI,  HANNO PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE  ED HANNO INDETTO   UN' ASSEMBLEA PERMANENTE PER RIVENDICARE IL LORO DIRITTO AL  LAVORO  ED ALLA FORMAZIONE:
 non  per discriminazione, ma  hanno  necessità di dare  dignità alle loro famiglie e  chiedono la revisione delle tabelle di armamento delle navi,   nonché la istituzione di corsi di formazione a carico della REGIONE PUGLIA."

Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet