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Consiglio regionale, a maggioranza passa il maxi sub-emendamento
30 dicembre 2007

BARI - A maggioranza dei presenti il consiglio regionale ha votato l'ammissibilità del maxi sub-emendamento che trasforma in articolo unico i 52 commi di cui si compone la legge di bilancio, facendo decadere automaticamente i 230 emendamenti presentati da maggioranza ed opposizione. La votazione è stata preceduta dagli interventi di Palese (Fi) e Ruocco (An) per l'opposizione e da quello di Maniglio (Pd), per la maggioranza. “E' un momento molto grave per la vita di questa istituzione ed è strano che il presidente del Consiglio Piero Pepe abbia fatto mancare la propria presenza - ha detto il capogruppo di FI Rocco Palese – non si sarebbe mai dovuto arrivare a questo punto e la maggioranza mai avrebbe dovuto ricorrere a questo 'blitz'. Non c'è stato ostruzionismo, ha giustificato, in caso contrario avremmo presentato una valanga di emendamenti; invece quelli presentati avevano lo scopo di migliorare un provvedimento che necessitava di correttivi”. Palese ammettendo che l'opposizione in qualche caso ha ecceduto nel rallentare il corso dei lavori, ha definito 'fisiologico' il ricorso a questi 'eccessi'.”Piuttosto – ha proseguito – non abbiamo avuto risposte al fatto che le tasse fossero l'unica soluzione per rimettere in sesto i conti del bilancio, di qui i nostri emendamenti. Poiché il nostro compito è quello di dare risposte ai pugliesi e che le stesse potevano giungere dagli emendamenti presentati, ha concluso, invito il collega Vittorio Potì presentatore del sub maxi emendamento a ritirarlo”. Il secondo intervento contro l'ammissibilità del sub emendamento è stato svolto da Roberto Ruocco (AN) che ha chiesto al presidente del consiglio pro tempore Luciano Mineo la sospensione di 10' dei lavori per “valutare l'opportunità di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio regionale Piero Pepe”, sostenendo il venir meno del rapporto di fiducia. Ruocco ha poi sottolineato come il ricorso al maxi-sub emendamento sia una novità assoluta per l'assemblea ed ha ricordato come un precedente, risalente alla passata legislatura, fosse stato negato alla maggioranza dell'epoca dall'allora presidente del consiglio Mario De Cristofaro (AN). “Come se non bastasse, anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano recentemente ha speso parole di biasimo sul sistematico ricorso ai maxi-emendamenti in occasione di leggi di bilancio. Noi chiediamo – ha proseguito – il rispetto di quest'aula e che vengano adottato atti politici rilevanti”. Per la maggioranza ed a favore dell'ammissibilità dell'emendamento ha parlato Antonio Maniglio (Pd). “La maggioranza ha il dovere di produrre atti politici che evitino imbarazzo istituzionale e sia pure a malincuore abbiamo dovuto ricorrere ad un maxi emendamento che ha eliminato anche la possibilità di approvare importanti provvedimenti che ora avranno modo di essere adottati in altre circostanze – ha spiegato Maniglio (foto) – abbiamo offerto all'opposizione varie possibilità di mediazione, dichiarando la nostra disponibilità a emendare la legge di bilancio di tutte quelle norme non strettamente connesse a quelle finanziarie, ma le nostre proposte sono state sistematicamente rifiutate con un atteggiamento al limite dell'irresponsabilità. Il ricorso al maxi emendamento, ha concluso Maniglio, non è una novità ed è stata decisa con il parere favorevole di tutti i partiti”. Toni accesi nei lavori del consiglio Toni accesi in consiglio regionale quando il presidente Luciano Mineo ha espresso l'impossibilità di presentare sub emendamenti al subemendamento dei capigruppo di maggioranza “perchè così facendo, si potrebbe andare all'infinito, bloccando i lavori del Consiglio”. Tra richiami al rispetto del regolamento con toni alterati e alzate di voce e cartelli bianchi con la scritta vergogna, si sta consumando il pomeriggio della terza giornata di consiglio che ha visto una netta contrapposizione tra maggioranza e opposizione. E quando il capogruppo del gruppo Misto Giammarco Surico ha chiesto l'immediata convocazione della conferenza dei capigruppo “per ridare dignità al Consiglio” e il presidente Mineo si è rimesso alla volontà dell'Aula, che con il voto a maggioranza ha respinto la richiesta di Surico, è arrivata anche per Mineo la richiesta di dimissioni. “Le prime dimissioni sono le sue, presidente Mineo” ha detto il consigliere di An Roberto Ruocco che ha poi chiesto una sospensione di cinque minuti per “chiedere al presidente Pepe quello che lei, presidente Mineo, non sta garantendo e per porre fine allo scempio che qui si sta compiendo delle regole democratiche”. Per l'assessore Tedesco invece “non c'è stata alcuna violazione delle regole democratiche”.
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