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Confermata la previsione di Quindici: il sindaco Azzollini si dimette e si vota anche a Molfetta Nuovi scenari possibili, cambieranno le alleanze. Torna in campo Enzo de Cosmo che denuncia Corrieri e conferma la lista “Molfetta prima di tutto”
05 febbraio 2008

MOLFETTA - Come “Quindici” aveva anticipato in anteprima, con la rinuncia del presidente incaricato Marini, si apre la strada allo scioglimento anticipato delle Camere e quindi a nuove elezioni politiche, probabilmente in data 13 aprile, alle quali seguiranno quelle amministrative a Molfetta, probabilmente il 15 giugno. Infatti il sindaco della città Antonio Azzollini (foto), sarà costretto a dimettersi per candidarsi al Senato (c'è chi prevede per lui anche un incarico ministeriale), come prevede la legge, il consiglio comunale verrà sciolto e la città affidata a un commissario prefettizio, in attesa delle nuove elezioni. Cadono anche le altre ipotesi, fra cui quella di decadenza dalla carica di sindaco con il vicesindaco che subentra al suo posto e così via. Si aprono così tutti i giochi che questa volta sono destinati a cambiare lo scenario politico molfettese, soprattutto con alleanze che non saranno quelle del passato. Occorre tenere presente, infatti, che ci sarà un nuovo soggetto politico il “Partito Democratico”, che farà il suo esordio proprio in questa tornata elettorale. Il Pd dovrà decidere con chi allearsi, soprattutto con la costituzione, ancora più recente del gruppo della sinistra radicale “Arcobaleno”. Sul fronte del centrodestra le cose non vanno meglio. La spaccatura è sempre più evidente con An divisa e un gruppo di fuorusciti, fra cui i due assessori Magarelli e Brattoli che hanno costituito un gruppo con gli altri dissidenti del partito. Sul fronte Udc le cose non vanno meglio, nel senso che il partito dei Minuto rivendica la poltrona di sindaco per Carmela e vuole smarcarsi da Forza Italia, magari trovando un accordo con il grande centro proposto da Lillino Di Gioia. L'ex sindaco e parlamentare Enzo de Cosmo sicuramente ripresenterà la lista “Molfetta prima di tutto” di cui resta titolare, malgrado il tentativo dell'assessore Mimmo Corrieri di registrare il simbolo e appropriarsene. Quindici è in grado di anticipare in anteprima che De Cosmo ha già fatto partire una denuncia contro Corrieri per essersi appropriato, a suo parere, del simbolo e ha chiesto anche il risarcimento dei danni. Lo stesso Corrieri rischia, perciò, di restare da solo senza simbolo e senza partito in una situazione difficile per trovare voti per una candidatura al consiglio comunale. Non è escluso, perciò, che anch'egli decida di confluire nel più sicuro porto di Forza Italia sotto l'ala protettrice di Azzollini, che al momento probabilmente deciderà di correre da solo come partito, designando egli stesso il suo successore. C'è anche l'incognita Visaggio: che farà l'ex assessore comunale eletto con il centrodestra alla Regione e passato poi col centrosinistra di Vendola? Insomma, si apre uno scenario complesso e tutto in movimento che sarà definito meglio nei prossimi giorni, quando i partiti, colti di sorpresa da queste doppie elezioni, dovranno definire strategie e programmi in una tornata elettorale che si presenta difficile e complessa. Ma soprattutto ricca di incognite: non è così in discesa il percorso per qualcuno che crede di avere già la vittoria in tasca.
Autore: Felice de Sanctis
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Lo slogan della campagna elettorale nelle ultime amministrative del Sen. Azzollini era stato "Molfetta nel cuore". Nel corso della sua amministrazione è apparso evidente come nel "cuore" vi fosse più il Senato della Repubblica che la natia Molfetta. Gli ultimi eventi confermano questa sensazione. E' già prevedibile quali saranno le prossime mosse. Probabilmente il Sen. Azzollini dichiarerà che da uno scranno del Senato si possono tutelare meglio gli interessi della città rispetto a quanto si possa fare dalla poltrona di Sindaco; se poi dovesse giungere un incarico più importante figuriamoci. Presumibilmente verrà candidato a Sindaco un uomo di sua fiducia in modo da creare una sorta di "cordata" locale-nazionale, per mantenere il controllo sul territorio già fortemente presidiato sotto tutti gli aspetti. Appare anche plausibile una campagna elettorale nazionale e comunale basata ancora sul progetto del "grande porto" oltre che sulla riduzione delle tasse: quest'ultimo argomento verrà sicuramente affrontato con qualche "mal di pancia" perchè mentre si desidera ridurre le tasse a Roma, a Molfetta si è stati obbligati ad aumentarle (incremento dell'addizionale comunale Irpef), con conseguente risamento miracoloso del bilancio comunale, "sfasciato" dalla precedente amministrazione di centro-desta. Rimane una costante: l'assenza di progetti di sviluppo per città. E' sufficiente un "grande porto", un'importante infrastruttura da sola a rilanciare l'economia di un territorio? Non necesitterebbe l'imprenditoria locale di essere accompagnata su un livello più alto di competitività? Esistono nuovi e più credibili interventi di marketing-allocativo? Quali politiche si vogliono adottare per migliorare la qualità della vita in città? Spero che "Quindici", ma anche gli altri giornali della città, si occupino di questi argomenti interrogando tutti i politici di tutti gli schieramenti piuttosto che parlare dei singoli politici-"pacchetti di voti". Buon lavoro.




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