Chiusura domenicale: continua lo scontro tra il sindaco di Molfetta e l'Ipercoop
I dipendenti scrivono ad Azzollini: rischiamo il licenziamento, il nostro futuro è nella sue mani
MOLFETTA - Continua la “guerra” a distanza fra ricorsi al Tar e controricorsi tra il sindaco di Molfetta Azzollini che ha emesso un'ordinanza di chiusura festiva per l'Ipercoop e la stessa organizzazione che ha deciso di tenere ugualmente aperto l'ipermercato anche a costo di subire sanzioni amministrative. E così sarà anche oggi, domenica 10, ma c'è il rischio del ritiro della licenza commerciale.
Una tale eventualità ha spinto i dipendenti dell'Ipercoop a rivolgere un appello al sindaco:
«Egregio signor Sindaco - scrivono i dipendenti dell'Ipercoop nella lettera inviata anche a noi - con la presente siamo qui ad esternarle tutte le nostre ansie e i timori che stanno caratterizzando questi giorni di agosto, giorni in cui vorremmo che altri fossero i nostri pensieri. Le nostre preoccupazioni sono cominciate nel momento in cui abbiamo appreso della possibile ingiunzione di chiusura del nostri ipermercato da parte dell'amministrazione comunale. Lei ha idea di quanti dipendenti siamo? Siamo circa 120, senza contare gli altri lavoratori delle aziende esterne che collaborano con noi: dagli addetti alle pulizie, agli addetti alla sicurezza, ai promoters, ai merchandisers. Siamo tutti piuttosto giovani, con i nostri progetti e le nostre aspettative.
Ognuno di noi, dopo la conquista di un lavoro sano e pulito, non può rischiare di vedere infrangere i propri sogni. Da marzo, mese in cui abbiamo aperto questa mega struttura, fiore all'occhiello di questa "sua" città turistica, mai (ripetiamo mai!!) avremmo pensato che le nostre orecchie potessero udire i terminini 'cassa integrazione' e 'mobilità'. No!! Noi vogliamo che la nostra struttura rimanga aperta sette giorni su sette come prevede la legge e lavorare, così, serenamente, raccogliendo i risultati che anche le aperture domenicali possono consentire, non solo per Coop ma anche per i fruitori del servizio.
Sono anche i suoi concittadini a chiederle questa possibilità, gli stessi che le hanno dato fiducia. Per concludere, noi lavoratori, con il cuore in mano, le chiediamo di ponderare ogni sua prossima decisione, valutando le conseguenze che da essa possano scaturire. Ci dispiace accollarle tanta responsabilità ma davvero il nostro futuro è, da oggi, nelle sue mani».