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Chiusa la strada vicinale san Giacomo: dopo la segnalazione di “Quindici” ci si è accorti della strada devastata dall’erosione marina. Il ruolo della polizia locale
26 luglio 2025

 MOLFETTA – Per fortuna c’è la libera stampa i cui suggerimenti qualche volta vengono accolti dagli inefficienti amministratori comunali che provvedono a rimediare alle situazioni di criticità del territorio.

Parliamo della strada vicinale che da Cala S. Giacomo porta a Torre Calderina e della quale “Quindici”, https://www.quindici-molfetta.it/la-strada-per-torre-calderina-a-molfetta-inagibile-e-a-pezzi-luoghi-di-lavoro-inaccessibili-sicurezza-a_59973.aspx#google_vignette grazie alla segnalazione di un lettore, ha fornito una chiara documentazione fotografica dell’erosione marina che ha mangiato quasi tutto l’asfalto. Tra l’altro si è restaurata Torre Calderina, senza rendere possibile l’accesso stradale. Sempre progetti senza testa!

Della cosa non si sono accorti nemmeno i vigili urbani, trasformati da polizia locale in esattori comunali, più impegnati a fare multe sulla tangenziale o gabelle per una vettura in doppia fila per qualche minuto, per consentire di prelevare denaro dal bancomat o per ritirare un bambino dall’asilo, che a sanzionare vetture ad alta velocità sul lungomare o chessò auto con autoradio a tutto volume, vere e proprie discoteche mobili, invece che attenti custodi del territorio e delle sue criticità da segnalare a chi governa la città.

Nella mobilità urbana e nella sua pianificazione c’è tutto il fallimento e l’incapacità dell’amministrazione Minervini. Invece di curare il male, si sanziona la vittima (forse andrebbe sanzionata l’incapacità amministrativa): invece di creare parcheggi, si multano i cittadini che sono costretti a lasciare l’auto per necessità indispensabili, non per andare a gustare il caffè al bar. Non si possono scaricare le colpe degli amministratori sui cittadini. E' la città che non funziona, non i cittadini che devono lottare per potersi muovere agevolmente. C'è da aggiungere che, poi, col sistema delle auto trappola (quelle della polizia locale che girano e sanzionano a sorpresa tutte le auto obbligate in doppia fila, senza nemmeno accertarsi del motivo della sosta temporanea) si fa cassa per il Comune, che ne ha bisogno, per finanziare opere pubbliche inutili, anziché privilegiare quelle che rendono migliore la qualità della vita in una città dalla quale tutti scappano e dove vivere è diventato triste. Perché Molfetta è una città triste in confronto a quelle vicine.

Per spostarsi in auto, occorre essere in due: così uno resta nella vettura e l’altro corre a prendere il bimbo dall’asilo oppure preleva i soldi dal bancomat. Perché a Molfetta si sono privilegiate inutili e deserte piste ciclabili ad aree di parcheggio, dimenticando che la popolazione è perlopiù anziana e non ha la possibilità fisica di muoversi in bicicletta. Ma questi amministratori passa il convento, si sarebbe detto una volta.

In attesa che negli amministratori si sviluppi una cultura della mobilità urbana ed extraurbana, prima ancora di un progetto e che chi governa conosca i bisogni del cittadini, un passo avanti è stato fatto con la chiusura della strada vicinale San Giacomo, dove l’asfalto era a pezzi, con rischi per chi si avventurava in quella strada devastata dall’erosione marina.

Ora è stata disposta la chiusura al transito e alla sosta di tutti i veicoli. Alla buon’ora.

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