Centrosinistra diviso a Molfetta: le perplessità di Maralfa e i timori di Siragusa. Rifondazione attende sulla riva del fiume e spera di accrescere i consensi
MOLFETTA – Due le novità sul fronte politico-elettorale: il mancato successo del tentativo di quel che resta del Pd di De Nicolò e De Nicolo (con e senza accento) di inglobare Bepi Maralfa e il suo Movimento Linea Diritta nel ciambotto di destracentro di Tommaso Minervini, anche per salvare in qualche modo una faccia politica ormai compromessa, dopo la decisione di passare a destra. Poi è da prevedere la possibile adesione del Centro Democratico di Leonardo Siragusa.
Intanto il centrosinistra cerca ancora di far quadrare il cerchio delle primarie, un cerchio che, in realtà resta sempre rotondo e quindi rotola senza che si riesca a fermare.
Per quanto riguarda Bepi Maralfa, è stato lui stesso a dichiararlo: «Ringrazio, anche a nome del Movimento Linea Diritta, il Partito Democratico di Molfetta per le parole di elogio che ha avuto nei miei e nei nostri confronti. Il candidato sindaco Tommaso Minervini, che gode della mia stima come persona, non rispecchia tuttavia la volontà del Movimento e le finalità politiche che esso persegue. Non sarò, non saremo al suo fianco. Quanto alla assemblea pubblica "autoconvochiamoci" tenutasi sabato scorso, la ritengo una bella iniziativa, ringrazio gli organizzatori, ma ho respirato un'area non del tutto serena e ho percepito qualche frizione di troppo, al di là delle parole. Ieri sera c'è stato un bisticcio politico fra due rappresentanti delle forze presenti ad una delle tante riunioni finalizzate a sciogliere i nodi e verificare la possibilità di una Unione, bisticcio che ha avuto per oggetto le modalità e i criteri, le regole delle Primarie del centrosinistra. Al riguardo sono dell'avviso che non bisogna fare matrimoni forzati, a tutti i costi, perché come ognun vede potrebbero produrre una brutta convivenza e, quindi, come accaduto nel recente passato dolorose separazioni. La comunità è stanca di tutto questo. La mia modesta opinione, invece, è quella di trovare unità di intenti e soprattutto di programmi, all'interno di un'area protetta e neutra, cancellando radicalmente tutte le soluzioni divisive qualunque esse siano».
Insomma, il silenzio di Maralfa nella riunione degli autoconvocati del centrosinistra per decidere eventuali coalizione e relative primarie, avrebbe questo significato di incertezza sulla solidità dell’iniziativa e soprattutto il timore, espresso da alcuni, di possibili defezioni del giorno dopo, come è avvenuto nel 2013.
In questo caos del centrosinistra si inserisce anche il partito di Rifondazione Comunista che voleva imporre il proprio candidato, ma non essendoci riuscito, ha deciso di andare da solo con Gianni Porta, nella speranza di trarre vantaggio dalla dissoluzione del centrosinistra. Infatti, molti elettori, anche del Partito Democratico, che certamente non voteranno a destra, potrebbero far convergere i propri consensi su Rc, che pur non riuscendo ad arrivare al ballottaggio, potrebbe almeno assicurare la propria presenza molto minoritaria nel consiglio comunale. Insomma, la massima confuciana, ripresa dal comunista Mao, di attendere il cadavere (del centrosinistra) sulla riva del fiume, è la strategia di Rifondazione? Il dubbio è legittimo.
Sul fronte del Centro Democratico che, pur nella sua minima consistenza elettorale e politica, vuole dire la sua, si registra un dissenso sul metodo delle primarie che vorrebbero libere a differenza di coloro che vogliono evitare possibili scherzi degli elettori, come è già avvenuto in passato. I dissensi sono proprio sul comitato di garanzia, che Leonardo Siragusa non vuole accettare e, perciò, ha deciso di abbandonare il tavolo e probabilmente resterà fuori della coalizione.
L’alternativa per Siragusa è quella di infilarsi nel ciambotto, una scelta che rappresenterebbe un’extrema ratio proprio per la sua consistenza elettorale: in una coalizione così numerosa, dove già alcune posizioni sono state divise e ripartite, l’ultimo arrivato con un peso minimo, rischierebbe di fare solo il portatore di acqua, restando emarginato.
La quaresima e le meditazioni pasquali potrebbero portare consigli a tutti.
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