Centrodestra: dibattito spento, ma il fuoco cova sotto la cenere
Nel centrodestra molfettese il “dibattito” (chiamiamolo così con un eufemismo, vista la preponderanza di Forza Italia e del sen. Antonio Azzollini) sembra spento. Silenzio anche in An (c'è il fuoco sotto la cenere?) dopo la decisione del presidente locale Armenio e di quello provinciale Attanasio, di accogliere il consigliere Pino Amato, reduce da una serie di passaggi in diversi partiti e indagato per una vicenda di voto di scambio, la cui udienza preliminare è stata fi ssata per il 10 gennaio. Come si ricorderà, l'adesione di Amato ad An provocò la rottura all'interno del partito e la fuoruscita di due assessori (Mauro Magarelli e Annamaria Brattoli), un consigliere comunale (Sebastiano Gadaleta), alcuni dirigenti e iscritti al partito, oltre al presidente della “Multiservizi”, Solimini. Patetici appaiono ora i tentativi dell'on. Francesco Amoruso di voler accreditare il suo dissenso nei confronti di Armenio nel tentativo di avere un controllo del partito che non ha mai avuto nemmeno durante la sua gestione del partito che ha avuto scarso successo sul piano politico ed elettorale. Certo, ci sono alcuni “dissidenti” che vorrebbero ricucire i rapporti col partito, ma a prezzo del rifi uto di iscrizione di Pino Amato: una cosa ormai impossibile e che, tra l'altro, gli attuali dirigenti non vogliono. E così si è scelta la strada di fare un'associazione, un movimento politico di destra (ma non “La Destra” di Storace, alla quale a Molfetta non avrebbe intenzione di aderire nessuno) per permettere un dibattito interno sul proprio futuro politico. Esclusa anche l'adesione a Forza Italia che ha tentato di corteggiarli, ma senza successo. Anzi, il partito di Berlusconi, secondo indiscrezioni, rischia di perdere il consigliere Palmiotti che sarebbe stato avvicinato dal presidente locale Armenio, con la promessa di un collegio provinciale a Levante, mentre a Ponente dovrebbe essere candidato Pino Amato. L'associazione dei “dissidenti” avrebbe come obiettivo di collocarsi al centro per evitare un doppione di An. Ma al centro si colloca saldamente anche l'Udc che avrebbe già detto di avere diritto al sindaco nella prossima consultazione elettorale e intanto comincia a dialogare con Lillino Di Gioia per il grande centro moderato riformista. Tempo alcune settimane e la situazione dovrebbe apparire più chiara sul fronte della destra, ma non è escluso qualche colpo di scena.