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Caffè filosofi coletterario per ridurre la conflittualità
15 marzo 2010

Nonostante la società sia mutata, i pregiudizi caduti e i valori tradizionali scomparsi, la barriera tra adulti e giovani è sempre alta e stabile. Ragazzi ed educatori (quindi genitori e insegnanti) vivono una relazione di costante confl ittualità. Questo contrasto è spesso dovuto alla scarsità o addirittura alla mancanza di comunicazione nei rapporti. È un dato di fatto, per esempio, che in famiglia ce n’è sempre meno: chi non ha mai sentito le tipiche lamentele dei genitori (“Mio fi glio non mi parla! Non so più niente di lui..”) e quelle dei ragazzi (il classico “I miei non mi capiscono!”)? Una lacuna che si può colmare solo con il confronto, con lo scambio di opinioni. L’obiettivo non è solo la risoluzione dei problemi, ma semplicemente la presa d’atto del punto di vista dell’altro, in un epoca in cui si grida troppo ma si ascolta troppo poco. Una proposta del genere è stata messa in atto nell’iniziativa del Caff è fi losofi co- letterario- pedagogico organizzata dall’Istituto Magistrale “V. Fornari”. Si è trattato di una serie appuntamenti, aperti oltre che agli studenti anche ai loro genitori, in ognuno dei quali partendo dall’approfondimento di un tema diverso di volta in volta, si lasciava poi spazio allo conversazione inerente o meno all’argomento aff rontato. Il tema dell’ultimo incontro, per esempio, è stato quello dell’educazione, sviluppato all’inizio in maniera generale, per poi essere discusso alla luce di quelli che sono i problemi di tutti i giorni, una tematica che ha suscitato non poca partecipazione, riguardando direttamente i partecipanti al caff è. Lo scambio di idee è stato favorito soprattutto dall’atmosfera rilassata e informale: i banchi di scuola infatti sono stati allestiti come veri e propri tavolini da caff è, con tanto di biscotti e fi ori; inoltre le professoresse organizzatrici hanno avuto particolare cura che ognuno si sentisse a proprio agio e partecipasse attivamente al dibattito. Non si è trattato quindi di un classico seminario ma ognuno è uscito dal proprio ruolo cristallizzato di “madre” o “studente” o “professore”, preoccupandosi solo di dare un contributo alla conversazione esprimendosi liberamente.

Autore: Ornella Messina
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