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Borsa Enogastronomica, al via la prima edizione a Molfetta con lo Sporting Club Associazione Bridge e l’Istituto Alberghiero
Giancaspro, Giammarino, Santoro
23 giugno 2018

MOLFETTA - «Trasformare il cibo non è spettacolo, ma scienza e cultura», parla chiaro il prof. Giacomo Giancaspro, docente dell’Istituto Alberghiero di Molfetta, promotore della realizzazione della prima edizione della “Borsa Enogastronomica: alimentazione tra cultura, economia e salute” insieme allo Sporting Club Associazione Bridge di Molfetta. 

La conciliazione tra cultura, economia, turismo e salute è possibile, soprattutto valorizzando il proprio territorio, senza dimenticare di trarne sempre il meglio. Sotto ogni punto di vista, culinario e non solo. 

«Bisogna sempre tenere a mente che Molfetta vanta prodotti di eccellenza, mai di secondo grado, invidiabili in tutta Italia e non solo», si esprime così Mimmo Santoro, Presidente Asscral Network e organizzatore delle borse enogastronomiche, cedendo poi la parola alla dott.ssa Stefania Giammarino, biologa esperta in scienze dell’alimentazione, al fine di qualche curiosità in più da seguire per una corretta alimentazione.

Non aveva torto Aristotele nell’affermare che “la virtù sta nel mezzo”, perché il segreto per una salute di ferro è proprio un’alimentazione equilibrata, che non escluda alcun tipo di cibo ma che non preveda eccessi.

La biologa ha partecipato nella sede dello Sporting club di Molfetta anche per sfatare alcuni miti, tra i quali il più comune “stare a dieta e seguire un’alimentazione salutare equivalgono a mangiare tristemente”.

É a questo proposito che le è stato doveroso citare la nota piramide mediterranea, illustrandone le peculiarità e accennando alle principali cause di morte riscontrate negli ultimi decenni, ovvero l’obesità la sedentarietà. E infine un consiglio, quello di non oltrepassare mai i limiti posti dai “carabinieri” dell’alimentazione, che si identificano con le vitamine. Perfettamente in tema con la valorizzazione dei prodotti tipici e dei riti che si trasmettono di tavola in tavola è una riflessione sulla mancanza di educazione alimentare e prevenzione ai giovani di oggi, sempre più soliti preferire il cibo anglosassone a quello italiano.

«Occorre farglielo riscoprire, occorre far capire la loro la bellezza e la bontà della tavola italiana imbandita, a partire dai prodotti pur senza tralasciare qualcosa di apparentemente banale come la forma dei piatti», ribadisce Giancaspro.

Perché tutto ci appartiene: la gastronomia, la cultura (che si sono fuse nella degustazione finale), il turismo e purtroppo anche la xylella, contro cui si cerca quotidianamente di combattere anche attraverso l’informazione. E forse è proprio da lì che parte tutto, anche in materia gastronomica perché informare e informarsi su ciò che si acquista e si gusta non è un passatempo, bensì un dovere.  

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