Avviate le Giornate Salveminiane. Presentato il libro di Gaetano Quagliariello
Hanno preso il via in grande stile nella gremita sede del cine-teatro Odeon di Molfetta, le giornate Salveminiane in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Gaetano Salvemini, presentate dal sindaco sen. Antonio Azzollini. Ad introdurre la serata una breve ma ricca presentazione del comitato apposito formato per l'occasione e una piccola anticipazione delle attività previste inaugurate dalla presentazione del libro del senatore di Forza Italia Gaetano Quagliariello “Gaetano Salvemini”, edizioni Il Mulino saggi. Quagliariello è professore ordinario di Teoria e storia dei partiti politici e di Storia comparata dei sistemi politici europei presso la facoltà di Scienze Politiche della Luiss Guido Carli di Roma e ha dedicato al nostro illustrissimo concittadino una biografia politico- intellettuale che è anche un notevole spunto di riflessione politica sull'attuale rapporto tra cultura cattolica e cultura liberaldemocratica. Presenti anche Simona Colarizi, professoressa ordinaria di Storia contemporanea presso l'Università La Sapienza di Roma e Roberto Pertici, professore ordinario di Storia contemporanea presso l'Università degli studi di Bergamo. Un sindaco soddisfatto e emozionato introduce personalmente il lavoro di Quagliariello, e spiega come il libro rientri perfettamente nell'ottica di valorizzazione che il comitato Salveminiano ha progettato: l'operato di Gaetano Salvemini viene visto sotto una nuova luce, non è solo cittadino molfettese e italiano che si studia, ma anche il cittadino del mondo. Testimonianza di questo imprescindibile punto di vista sono i documenti Salveminiani ritrovati a Londra e in America, luoghi che sono stati teatro di una profonda attività dello storico molfettese. Le giornate Salveminiane sono, quindi, una imperdibile occasione per Molfetta di celebrare l'uomo e l'intellettuale cosmopolita, guardando anche al futuro e mirando alla costruzione di un luogo fisico che diventi centro di studi culturali per i giovani studiosi, nonché sede dell'immenso archivio della produzione Salveminiana. E' un'ottica che non dà privilegi, ma che, seppur volenterosa, presenta una falla importante perché la celebrazione dello storico, del pensatore, non può esimersi dal rispetto della volontà dell'uomo che vi è dietro e il pensiero corre, inevitabilmente, alla “questione Filippetto” (ceduto allo Stato, ndr) che ha tradito in pieno il ricordo di Salvemini lasciando il dubbio che forse non tutto è stato curato alla perfezione. Corpose e precise sono state le introduzioni della professoressa Colarizi, allieva di Renzo De Felice e profonda conoscitrice della Puglia, e del professor Pertici, allievo di Roberto Vivarelli, ultimo allievo vivente di Salvemini. Entrambi elogiano il lavoro preciso e circostanziale di Quagliarello, che ha il merito di aver creato un'opera compatta seppur ricca di spunti, che indica strade nuove di ricerca e un taglio innovativo dato alla personalità di Salvemini. La professoressa Colarizi sottolinea quanto affrontare un saggio su Salvemini sia una sfida ardua, un lavoro di analisi critica da rendere compatto e coerente che parte da due considerazioni imprescindibili: Salvemini è un cosmopolita che allarga il suo panorama alla cultura anglosassone ed europea spinto anche dal profondo dissenso col regime fascista, e in quanto cosmopolita si ritrova ad anticipare i tempi in merito ai modelli di partito che lui stesso analizza, distrugge e ricompone, in un universale modello di partito concertista. Gaetano Salvemini anticipa quello che sarà il disastro italiano, quel fallimento della transizione verso la democrazia che lascerà cadere l'Italia nella dittatura del fascismo. L'intervento del professor Pertici si orienta verso un'altra peculiarità del lavoro di Quagliariello, confermando la difficoltà oggettiva del lavoro dell'autore su Salvemini, un democratico moderno nei primi del novecento che a volte cade vittima del suo stesso criticismo e indugia nella vis polemica con troppa ingenerosità. E' una vera e propria biografia intellettuale che delinea il percorso evolutivo del pensatore cosmopolita del quale era necessario rinverdire il ricordo. Un uomo dai più volti Gaetano Salvemini: un intellettuale che amava profondamente la politica, un politologo che ragiona e riflette criticamente, un pensatore italiano, europeo e americano al tempo stesso. Un orgoglio per la città, e riaccendere l'attenzione sul suo operato è uno dei meriti, nonché dovere, che ha Molfetta.