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Annalisa Pannarale (LEU) al sindaco di Bari Decaro: non concedere il patrocinio al convegno su Almirante, autore delle leggi razziali
Annalisa Pannarale
11 febbraio 2018

«Caro Sindaco, caro Antonio,
nella giornata odierna, in cui siamo in piazza per dire mai più fascismi e in un momento di pericolosa recrudescenza di fenomeni che incitano all'odio razziale, ti chiederei di rivalutare il patrocinio concesso al convegno su Giorgio Almirante, evento previsto il 24 febbraio. Non contesto l'attività della Fondazione Tatarella, associazione libera di promuovere le attività che ritiene, ma considero un brutto segnale, una nota stonata, il sostegno del Comune di Bari ad un'iniziativa volta a commemorare una figura che ha partecipato attivamente all'epoca buia del ventennio fascista ed ha promosso le leggi razziali con le conseguenze che conosciamo tutti.

La politica ha una grande responsabilità, forse la più importante, nello scegliere le lenti con cui guardare al passato e alla storia. Giorgio Almirante, prima di cominciare un lungo percorso nelle istituzioni democratiche, ha firmato il Manifesto della razza, documento responsabile della deportazione ed espulsione di migliaia di cittadini italiani ed ha condiviso il percorso della Repubblica Sociale Italiana, fiancheggiatrice dei nazisti invasori del nostro Paese.

Questa è la storia che non possiamo dimenticare.

Così come non possiamo dimenticare, Antonio, che Bari, la città di cui sei Sindaco, è la stessa di Benedetto Petrone, ucciso da una squadraccia fascista missina: il Movimento Sociale Italiano di cui Almirante era capo.

Alla richiesta di ritiro di patrocinio a questo punto, vorrei aggiungerne un'altra, simbolica ma profonda.

La città di Benedetto Petrone è la stessa in cui perdura la vergogna toponomastica di una via intitolata a Nicola Pende, responsabile di aver avvallato, nel suo caso da medico, la disumana e folle teoria delle razze. Nonostante le ripetute buone intenzioni, non c'è mai stato il tempo oppure il coraggio di cancellare la via e di dedicarla invece alle vittime della Shoah, come altre amministrazioni in altre città hanno fatto.

La senatrice Segre propone di togliere il termine "razza" dalla Costituzione e mentre persino l'Accademia della Crusca ha riconosciuto la bruttezza e la pericolosità di quella parola, il Comune di Bari con una partecipazione trasversale da destra a sinistra sceglie di sostenere un evento in memoria di chi ha contribuito per parte italiana allo sterminio nazista.

Giorgio Almirante non è memoria condivisa ma che divide. Non credo che la nostra città, Bari, che insorse e contribuì alla Resistenza, voglia commemorare chi ha difeso ad oltranza i valori fascisti finanche nell'Italia Repubblicana.

In questi giorni di violenze e aggressioni dichiaratamente fasciste e con il risveglio di termini pericolosi come quello di "deportazione", riferito ai migranti, tenere viva la memoria collettiva contro i regimi dell'odio razziale e della violenza totalitaria è una responsabilità a cui la politica non può sottrarsi.

Caro Antonio, credo che questi piccoli gesti saranno apprezzati da tutto il popolo democratico e antifascista che in questi giorni ha contribuito a scacciare spettri del passato che non possono e non devono farsi largo nel futuro.

 Grazie per la tua attenzione».

Annalisa Pannarale

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