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Annalisa Altomare all'attacco di Paola Natalicchio: ti insegno io a fare il sindaco di Molfetta, sul prossimo numero di “Quindici” domani in edicola
17 luglio 2014

MOLFETTA Annalisa Altomare (foto), consigliere comunale a Molfetta per il Pd, rompe gli indugi e parte all’attacco di Paola Natalicchio: ti insegno io a fare il sindaco.

Per leggere il servizio con tutti i particolari, vai sabato in edicola e acquista il numero di luglio della rivista mensile “Quindici Molfetta”.

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Ho letto il Quindici cartaceo e con grande attenzione l'articolo in riferimento. La mia riflessione immediata è stata: "Perchè la d.ssa Altomare se ha visioni completamente diverse dall'attuale maggioranza non fa armi e bagagli, lascia il PD e fonda un suo Partito/Movimento?". Poi ho riflettuto e la risposta è arrivata con la stessa immediatezza: "La D.ssa Altomare come il suo compagno dissidente su altri fronti Dott. De Nicolo, sanno entrambi che da soli e/o in compagnie rattoppate all'ultimo momento non vanno da nessuna parte sanno, da politici super navigati, che la cittadinanza legge in loro e nei loro fidati amici la VECCHIA POLITICA, quella dei favori personali ecc. Sanno bene che la D.ssa Natalicchio è rappresenta oggi il loro "lavacro" senza del quale li voterebbero solo i loro amici fidatissimi. Sanno che entrambi messi insieme e con le loro comitive rappresentano al massimo 1.200 voti (900 De Nicolo e 300 Altomare)e che con quei voti non sei nè carne e nè pesce e non conti niente; allora da buoni politici di vecchio stampo fanno un'operazione di scilipotiana (da Scilipoti) memoria se li vendono ad un valore molto più alto dell'effettivo". Oggi stanno conducendo un gioco pericolosissimo già fatto in passato da altri a Molfetta e che aprì le porte al regno di Azzollini, Vi ricordate il giochetto di Tommaso Minervini con Guglielmo Minervini? Bene la differenza è proprio nel fatto che questo gioco è stato già fatto a Molfetta ed io sono convinta che Paola non si farà cuocere a fuoco lento da loro. Se non si calmano un pochino prevedo una verifica in Consiglio con le mani che si alzano e così si potrà capire chi sta con questa e solo con questa maggioranza che noi abbiamo votato o chi vuol fare i giochi delle tre carte di Barbone memoria molfettese. Per la Altomare un consiglio una sua assenza, come spesso capita quando deve decidere su cose strategiche per la Maggioranza, sarà letto come voto di sfiducia e non come assenza semplice"


Avrei preferito non replicare alle polemiche, ma vista l'insistenza di qualcuno, ho deciso di rispondere a qualche commento dei lettori e soprattutto al segretario del Pd di Molfetta, Giulio Calvani. Mi scuso per il ritardo con cui lo faccio, ma impegni di lavoro mi hanno costretto fuori sede per qualche giorno, con argomenti ben più importanti di qualche scaramuccia politica locale e mi scuso anche se questa volta supererò il limite dei 2.000 caratteri (ma come si fa per far capire qualcosa ad alcuni commentatori ottusi!), come consentiamo di fare anche ad altri per esprimere compiutamente il proprio pensiero. Tra l'altro, essendo già in edicola la rivista “Quindici” di questo mese, chi vuole informarsi su quello che ha detto Annalisa Altomare, può farlo tranquillamente e avere conferma come il titolo annunciato nella presentazione dell'argomento, sia più che valido. Questo anche per rispondere a chi vuole dare lezioni di giornalismo, senza aver mai fatto un titolo, né frequentato una redazione di un giornale (ci riferiamo a quelli che possono definirsi tali, secondo i canoni dell'informazione e del mestiere giornalistico, non a fogli o media improvvisati) a chi questo mestiere ha svolto e continua a svolgere tuttora anche su quotidiani regionali, da quasi 50 anni. Innanzitutto ribadisco a chi chiede che tutte le notizie vengano pubblicate anche sul quotidiano “Quindici on line” che, a differenza di altri, “Quindici”, pur essendo stato il primo giornale web a Molfetta, nato ben 18 anni fa quando nessuno parlava di giornali web, pubblica da 20 anni, anche una rivista che si vende in edicola e tramite abbonamento. E' ovvio che, rispetto all'on line, quest'ultimo prodotto cartaceo, anche per i costi elevati della sua pubblicazione rispetto al giornale web, debba avere il privilegio dei contenuti e degli argomenti che vengono adeguatamente approfonditi. Il giornale in edicola, torniamo a ripeterlo, per chi ottusamente rifiuta di capirlo, è completamente diverso dall'on line, perché certi temi vanno approfonditi su carta e non dibattuti nella fugacità e provvisorietà dello strumento web, nel quale sia stati primi a cimentarci. E questo “Quindici” lo fa abitualmente, anche qui a differenza di altri, pubblicando inchieste e servizi sui temi più importanti che sono diventati cavallo di battaglia del giornale, come l'edilizia e il porto, sui quali, a conferma della validità di certe denunce, sono in corso inchieste giudiziarie. Perciò non è possibile pubblicare gli stessi contenuti sui due media, altrimenti nessuno avrebbe più interesse ad acquistare il giornale in edicola. E, visto che non abbiamo né padroni, né finanziatori diretti e occulti, dobbiamo reggerci con le sole nostre forze e con l'aiuto dei lettori e degli inserzionisti pubblicitari, che ringraziamo per l'aiuto che ci danno. Chiariti, per l'ennesima volta “repetita iuvant” i motivi della mancata pubblicazione delle affermazioni di Annalisa Altomare su “Quindici on line”, passiamo al merito. Come avrà potuto notare chi ha letto l'articolo sulla rivista in edicola, in pratica Annalisa Altomare, anche per il piglio risentito e aggressivo, ha detto, in pratica, al sindaco Paola Natalicchio, quello che secondo lei si deve fare a Molfetta per “cambiare verso”, dopo gli anni disastrosi della gestione Azzollini, da lei stessa pesantemente criticata: «dopo 10 anni di gestione di centrodestra di Antonio Azzollini, la città è in ginocchio, annega negli scandali giudiziari dell'edilizia e del porto, mentre il centrosinistra eredita un'illegalità diffusa paurosa», questo è testuale per buona pace di qualche suo sprovveduto fan mercenario voltagabbana, ex centrosinistra e ora azzolliniano sfegatato (forse sarebbe utile pubblicare quanto scriveva prima e quello che scrive ora, da perfetto aziendalista). Così la consigliera comunale del Pd è intervenuta su tutti gli argomenti sul tappeto, dal porto, all'edilizia, dalla pulizia al traffico, dal commercio alla scuola. Più lezione di così! E giornalisticamente, lo ricordiamo a Calvani che non facendo più il giornalista, ma il politico fa bene il suo mestiere, che è quello di mantenere l'unità del partito, ma sembra aver dimenticato quello che ha imparato da giornalista a “Quindici”: che un titolo deve rappresentare la sintesi di un lungo discorso, facendo comprendere subito al lettore l'argomento e quello che è stato detto. Come la redazione di Quindici in un precedente post ha ben specificato, la frase «ti insegno io a fare il sindaco» non è testuale, nessuno l'ha mai detto, e non viene riportato come tale, per l'assenza di virgolette, ma è la sintesi di cui dicevamo prima. I titoli, come impara anche il più giovane praticante di una redazione, deve essere efficace, deve colpire il lettore per spingerlo a leggere l'articolo, non per vendere qualche copia in più, che non sarebbe comunque un delitto, in una situazione di crisi nazionale dei giornali. E la bravura di un redattore, per chi non lo sapesse e lo ricordiamo a Calvani, si valuta più in base alla capacità di fare titoli, che di scrivere articoli. Ma questo, chi non ha lavorato in una redazione di un giornale, non può saperlo, perciò lo spieghiamo noi. Chiarito anche questo aspetto, ribadito anche che i titoli devono essere “sparati”, altrimenti non sono tali, mi preme respingere le lezioni che anche lei vuole dare a noi che abbiamo quasi 50 anni di giornalismo professionistico sulle spalle. Nessuna scorrettezza deontologica, ma solo sintesi efficace di quanto detto da Annalisa, lo ripeto. Forse a Calvani sono state riferite male le parole e il tono dell'Altomare (che ha iniziato la sua campagna elettorale per la candidatura alla Regione) o che, più realisticamente e volutamente preferisce ignorare per comprensibili e rispettabili esigenze di partito. Una consigliera comunale che convoca una conferenza stampa un'ora prima del comizio del suo sindaco inteso a celebrare il primo anno dell'amministrazione di centrosinistra, cosa significa? Per Calvani, forse, diplomaticamente, solo un caso. Ma per un giornalista che voglia fare bene il suo mestiere, un segnale chiaro di dissenso di contrapposizione non personale, per carità (chi l'ha mai scritto), ma politico, quasi a demolire quanto il sindaco Natalicchio avrebbe detto un'ora dopo. Per quanto riguarda i commenti che ritiene offensivi, a mio parere non sono tali. Qualcuno è più duro di altri, ma chi sceglie di essere personaggio pubblico, non può sottrarsi alle critiche legittime dei cittadini. Se questo non piace, può tranquillamente restare a casa e nessuno potrà criticare la sua vita e attività privata, ma quella pubblica va sezionata e analizzata dai cittadini elettori. Questa è la democrazia! Lasciamo perdere le sciocchezze della “scolaretta” e delle “rappresentazioni macchiettistiche”. Lungi da me l'idea di voler creare fibrillazioni nel Pd, faccio il giornalista, non il politico, come ho ricordato anche all'Altomare durante la conferenza stampa. E poi, non ci accusavamo di essere fiancheggiatori e collaterali del Pd? Ora che lo critichiamo ci accusano del contrario? E' un'ulteriore conferma che facciamo liberamente i giornalisti e che esprimiamo liberamente le nostre opinioni, anche quando possono risultare scomode al Pd e al suo segretario. Non è compito di un giornale mantenere l'unità interna di un partito. Semmai evidenziarne le eventuali divisioni. In merito al titolo infelice, abbiamo dimostrato che non è così, forse può essere definito “scomodo” come è sempre stato “Quindici”, ma che non rappresenti la sintesi di quanto detto da Annalisa, non è vero, come Calvani può verificare leggendo “Quindici” in edicola e anche la cronaca della stessa conferenza fatta da altri. Che ci sia l'imbarbarimento nell'informazione locale, sono d'accordo con lei e l'ho rilevato più volte. Ma questo dipende dal fatto che ormai in questo lavoro si cimentano mestieranti presuntuosi e ignoranti (che hanno altri obiettivi, anche economici) e perfino mercenari al soldo del miglior offerente che ieri poteva essere una certa sinistra e oggi la peggiore destra. A questi mestieranti andrebbe insegnata la deontologia professionale, non a chi presiede il collegio dei Probiviri dell'Assostampa di Puglia, chiamato a giudicare la deontologia dei colleghi, per cui non deve certo prendere lezioni da un politico. Sempre disponibile a un confronto sull'informazione locale, sulla quale ci sarebbe tanto da dire e nel ringraziarla della correttezza della risposta (con qualche sbavatura politica), alla quale mi auguro di aver replicato con altrettanta decisa correttezza. Chiudo questa conversazione ricordandole la celebre frase di Humphrey Bogart che interpretava il direttore di un giornale nel film “L'ultima minaccia”: «È la stampa, bellezza! La stampa! E tu non ci puoi far niente! Niente!».




Qui, forse, si nasconde per ipocrisia, quella che è la vera verità anche se "sciocca". Inutile nascondere quella che è la meta di alcuni "operatori della politica cittadina": diventare e fare il Sindaco della città. Anni e anni di partecipazione politica, lotte interne ed esterne ai partiti, saliscendi su cavalli ritenuti vincenti poi perdenti, insomma un peregrinare a dritta, a sinistra e centro senza mai raggiungere la tanto desiderata e agognata meta. Poi all'improvviso una "ragazza venuta da fuori" come si dice in gergo nostro "toma toma, quatta quatta" si presenta e, grazie alla sua grazia e onestà evidente, quella sincerità e umiltà mai vista prima d'ora nel panorama politico cittadino, conquista la fiducia totale dei cittadini: veramente sorprendente. Qui casca l'asino o gli asini: si attira contro gelosie e invidie di coloro i quali avevano nascosto il sogno nel cassetto; sogno strappato via e buttato alle ortiche: essere Sindaco. Chiaro e lampante il continuo mettere il bastone in mezzo alle ruote al carro vincente: il carro della dott/ssa NATALICCHIO, SINDACO DI MOLFETTA, a furor di popolo. Quello stesso popolo che ha sempre negato ai più conosciuti di coronare quel sogno. Per non parlare poi dell'opposizione, coloro i quali con arroganza arrombante, davano con sicurezza il loro trionfo. Tomo tomo, quatto quatto, l'umile dalle scarpe grosse e, forse anche dal cervello fine, scrive con petulante continuità l'avvenuta "abbrusciatura du'paparul". Questa guerra fatta di continue battaglie, avrà la durata di cinque anni, inutile illudersi. Una cosa e lampante in questo guazzabuglio: la "DEMOCRAZIA" è ANDATA A FARSI FOTTERE.


Egregio Segretario PD Molfetta il suo tentativo di arrampicarsi sugli specchi per smentire un fenomeno lampante e conosciuto da tutta la Città è meritevole per uno che difende a tutti i costi il suo partito, ma da un altro canto è ridicolo. E' difficile, allo stato delle cose, smentire che esiste un fronte di dissenso all'interno del PD verso il metodo di governo della D.ssa Natalicchio. Guarda caso questa nota di dissenso arriva da persone che rappresentano la vecchia politica quella del conteggio continuo dei proprietari dei voti. Insomma una parte del suo partito a Molfetta è in pieno clima di democristiana memoria del conteggio tessere e alla luce di una convinzione (errata secondo me) di essere titolari della maggioranza della città (la confondono con la maggioranza degli iscritti al partito, ) continuano ad alzare continuamente il tiro verso l'Amministrazione. Le riunioni in via Manzoni e/o presso uffici privati sono il segreto di Pulcinella a Molfetta; i continui abboccamenti con persone della opposizione per rafforzare il proprio fronte sono ulteriori segreti di Pulcinella. Bene i molfettesi sono stanchi di questi continui balletti, noi vogliamo solo essere governati da gente per bene e la Natalicchio, la Gadaleta, la Mongelli, La La Ghezza, il Bellifemine, l'Abbattista, il Maralfa e la Amato lo sono; le vostre beghe interne di partito sbrigatevele tra di voi senza coinvolgere la Città altrimenti la prossima volta voi ed il vostro partito sarete sommersi da una salviata di pernacchie da parte degli elettori. Buona Giornata

Egregio Direttore, comprendo l'esigenza (in tempi di crisi per l'editoria) di “sparare” titoli eclatanti per indurre i lettori a recarsi in edicola per acquistare il Suo giornale, ma ritengo profondamente e deontologicamente scorretto farlo attribuendo frasi mai dette a qualcuno, solo per fare un po' di clamore. Mi riferisco, come immaginerà, all'articolo dal titolo “Annalisa Altomare all'attacco di Paola Natalicchio: ti insegno io a fare il sindaco di Molfetta”. Ebbene il titolo è chiaramente fuorviante, finalizzato ad alimentare una contrapposizione personale – prima ancora che politica – tra il Sindaco della città che il PD convintamente sostiene, e una consigliera comunale che, seppure ha avuto modo in passato di esprimere considerazioni critiche nei riguardi dell'amministrazione, non ha mai inteso ergersi pubblicamente a docente che possa trattare la nostra prima cittadina da “scolaretta”. E', quella che ha inteso esprimere con il suo titolo, una rappresentazione macchiettistica, del tutto inaccettabile, dei rapporti politici tra due figure istituzionali che, ciascuna rispettosa del suo ruolo e della sfera di competenza dell'altra, si confrontano anche sul piano della dialettica politica, avendo come unica stella polare il perseguimento dell'interesse pubblico, non certo la contesa personale. Se non la conoscessi da tempo, se non conoscessi il suo pluridecennale rapporto di amicizia con la dott.ssa Altomare e con le persone a lei più vicine, se non conoscessi il suo convinto e disinteressato sostegno alla straordinaria esperienza di governo che il centrosinistra sta vivendo a Molfetta, penserei che la sua sia stata una provocazione bella e buona, finalizzata magari a creare fibrillazioni nel Partito Democratico e nella maggioranza che sostiene l'amministrazione. Ma sono certo che così non è stato e che si sia trattato solo di un titolo infelice, dovuto alla necessità di suscitare, per vendere qualche giornale in più, un dibattito in rete tra i suoi lettori. Obiettivo, questo, che ha certamente raggiunto se si leggono i commenti pubblicati, sebbene molti di questi siano anonimi oltre che offensivi della dignità stessa delle persone coinvolte. Anche questo dispiace. Ma è il segno (mi consentirà la riflessione, anche in ragione dell'attività di giornalista pubblicista che ho svolto per anni, partendo proprio dai suoi insegnamenti improntati sempre alla massima correttezza nei riguardi della “notizia”) di un imbarbarimento del livello complessivo dell'informazione locale , più attenta oggi a inseguire lo scandalo da bruciare nel breve volgere di qualche ora, che ad approfondire tematiche di importanza strategica per la città. Ma questo aprirebbe un'altra lunga discussione che spero di poter fare (magari anche pubblicamente) quando riterrà opportuno. Nel frattempo la ringrazio per lo spazio che mi vorrà concedere e la saluto con la stima e l'amicizia di sempre.



Aria fritta perche' si avvicinano le Regionali e la Sig.ra e' in cerca di visibilita'. Intanto Paola gli ha insegnato come si vince una elezione partendo da perfetta sconosciuta e ribaltando in pochi mesi un risultato che la Destra dava per scontato. La Sig.ra non sa' che per fare il Sindaco devono votarTi tanti Cittadini perche' la Sua breve esperienza da Sindaco, che onestamente nessuno ricorda, l'ha fatta perche' nominata dalla DC dopo il ben noto incidente. Semmai potrebbe andare a lezioni da Paola,che ricordiamo fa' il Sindaco a mani nude contro tutti, sopratutto da chi come la Sig.ra e' stata promotrice del FUOCO AMICO. Paola e' apprezzata a Molfetta e sopratutto fuori Molfetta ed ha mostrato abbondantemente le propie capacita'. Certo Annalisa vorrebbe fare il Sindaco, magari nominando come vice Sindaco Lillino ed affidare l'Assessorato ai Lavori Pubblici ad un'amico del cerchio magico e l'Urbanistica a qualche altro amico. Vorrebbe mettere, come la peggiore DC insegnava, le mani sulla Citta'. Dovrebbe sapere che quel tempo e' scaduto e la Citta' per bene fara' l'impossibile perche' non si torni piu' alle vecchie pratiche politiche. Un consiglio sincero, non si agiti perche' sta' facendo enormi danni alla Sua immagine e le Sue iniziative stanno bruciando Emiliano in Citta'. Prima di dare consigli, impari ad essere un buon consigliere Comunale, compito per il quale e' stata eletta. Impari ad essere leale e non fare la Star, perche' con questi Suoi atteggiamenti, sta' danneggiando se stessa ed i Suoi pochi amici rimasti. Impari ad essere piu' modesta perche' ormai non se la fila piu' nessuno.






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