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Allarme terremoto: Molfetta diventa città a rischio. Entro novembre adeguamento edifici
05 maggio 2004

MOLFETTA – 5.5.2004 Con l'ordinanza di protezione civile n. 3274 del marzo 2004 il presidente del Consiglio Berlusconi ha emanato le nuove normative tecniche per le costruzioni antisismiche. La Puglia, classificata sismica per la maggior parte del suo territorio, anche Molfetta che in passato non lo era, è sottoposta con la nuova riclassificazione (fascia 3) all'obbligo della progettazione antisismica per i nuovi edifici e per le opere infrastrutturali strategiche ai fini di protezione civile anche nella zona 4, ritenuta a basso rischio. “Peccato che la normativa, che rafforza il concetto della prevenzione in materia di eventi calamitosi, sia stata subito rivista con una nuova ordinanza (n.3333 del 23/01/2004) del presidente del consiglio che ha esteso la facoltà discrezionale delle Regioni anche per le opere strategiche per la protezione civile”, dice Rifondazione comunista. ”La Regione si è subito adeguata e con la delibera n. 597 del 27 aprile ha sancito la possibilità per i committenti di uno slittamento fino all'8 novembre 2004 dell'applicazione delle norme che sanciscono l'obbligatorietà di alcune procedure antisismiche per gli edifici “strategici”. Forse in questo caso tanta tempestività poteva esserci risparmiata”, conclude Rifondazione. Intanto, anche a Molfetta sarà necessario fare una mappa degli edifici per stabilire quali sono a rischio e provvedere al loro rinforzo. Questo comporterà una spesa notevole da parte dei proprietari degli immobili, che si ritrovano così ad affrontare un esborso di denaro non previsto, grazie ad una legge nazionale che ha cambiato i criteri di sismicità del territorio. Inoltre, Molfetta, da non classificata ora è in fascia 3, quella a minore incidenza di rischio, ma il cambio di classificazione costringerà ingegneri e architetti a progettare i palazzi in maniera diversa. Non solo e non tanto lavorando sulle strutture, ma predisponendo adeguati studi sulle caratteristiche del suolo dove si intende edificare. Un fatto importantissimo proprio nel momento in cui riparte l'edilizia. Ci chiediamo: l'ufficio tecnico si sta attrezzando in tal senso, chiedendo ai costruttori di modificare i progetti in base alle nuove norme antisismiche? Anche se la Regione ha fatto slittare il termine per l'applicazione delle norme, all'8 novembre mancano appena 7 mesi, troppo pochi se non si comincia subito a predisporre strumenti e azioni necessarie a questa nuova emergenza. Sul prossimo numero di “Quindici”, in edicola dopo il 15 maggio, altri particolari e intervista sull'argomento. Adelaide Altamura
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