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Agricoltura. Negro: “Proroghe al Nord e pignoramenti al Sud, la pazienza ha un limite” Il governo premia la Lega Nord con l'appoggio del sindaco di Molfetta, sen. Azzollini e penalizza agricoltori e pescatori del Sud
28 luglio 2010

FOGGIA - “Proroghe per le quote latte agli agricoltori del Nord e pignoramenti agli agricoltori del Sud” (grazie all’emendamento presentato dal sindaco di Molfetta sen. Antonio Azzollini, presidente della Commissione Bilancio del Senato, ndr) . E’ il tema affrontato dal Presidente del Gruppo consiliare dell’Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro, intervenuto al dibattito organizzato per la Festa del Sud a San Marco in Lamis (Fg). All’incontro era presente anche il Presidente Nazionale dell’Udc, on. Pierferdinando Casini.
Il corteo dei 10.000 agricoltori del Mezzogiorno, l’agricoltura vera, che venerdì scorso a Bari da Piazza Diaz ha raggiunto Piazza Prefettura, ma anche la manifestazione di Napoli organizzata da Confagricoltura, sono il sintomo che il vaso è ormai colmo – ha detto il Negro nel suo intervento - Siamo al punto in cui il Governo, sempre più nelle mani della Lega, che accusa la classe politica del sud di ‘cialtroneria’, invece di mettere in campo azioni concrete di aiuto al settore agricolo affinché possa risollevarsi e offrire prospettive di lavoro ai giovani, si occupa di proteggere interessi parassitari di chi ha violato le quote latte ed è stato multato. Così, mentre gli allevatori del Nord tirano un sospiro di sollievo grazie alla proroga sulle quote latte, gli agricoltori del Sud si vedono recapitare le cartelle di Equitalia che non esita ad avviare le procedure di pignoramento, senza concedere possibilità di una ulteriore rateizzazione finanziaria dei debiti. Tutto questo a fronte di notizie poco rassicuranti che arrivano dalle campagne pugliesi dove quasi tutti i comparti hanno visto un abbassamento dei prezzi ed una flessione delle vendite”.
“Ancora una volta – ha continuato l’esponente dell’Udc –  siamo di fronte alla legge dei “due pesi e due misure”, a seconda che si tratti di difendere gli interessi degli imprenditori agricoli del Nord o di quelli di questo Mezzogiorno, dove il recente Rapporto 2010 dello Svimez avverte che una famiglia su tre è a rischio povertà, una famiglia su cinque non può permettersi le cure mediche e la disoccupazione giovanile ha ormai toccato livelli preoccupanti. Ma nonostante gli avvertimenti della statistica e il monito del Capo dello Stato, l’agricoltura, fonte di ricchezza reale del Paese e di territori come questi della Capitanata e del Gargano, continua a subire mortificazioni ed offese da una politica senza programmazione e discriminatoria che mentre concede proroghe a chi ha palesemente violato la legge aumentando la produzione del latte (guarda caso tutti imprenditori del Nord), strangola quegli agricoltori che hanno onestamente lavorato e pagato il loro contributo e che ora rischiano sanzioni e pignoramenti”.
“Ora, se questo è il quadro drammatico della nostra agricoltura – ha aggiunto il capogruppo regionale – è evidente che quella che occorre è una seria programmazione e interventi concreti e non incursioni nel settore per difendere gli interessi di una parte, molto piccola, dei produttori di latte. Il rinvio del pagamento delle multe sulle quote latte  è un provvedimento che costa milioni di euro allo Stato. Quegli stessi soldi si sarebbero potuti utilizzare per affrontare le tante emergenze che, da tempo, mettono in ginocchio il mondo agricolo. L’emendamento sulle quote latte, in realtà, altro non è che una legge ad personam con cui si vanno a tutelare gli interessi di una percentuale ridottissima (circa il due per cento) di allevatori che non hanno rispettato le leggi. Siamo di fronte ad una situazione davvero insostenibile e, dinnanzi ad un provvedimento simile, usare la parola ingiustizia appare un semplice eufemismo. La manovra  penalizza ancora una volta un settore, quello agricolo, che è in ginocchio da tempo e che ha già affrontato tanti sacrifici in questo periodo di crisi. Non dimentichiamo – ha concluso Salvatore Negro – che l'agricoltura è anche tutela del territorio ed è la base del più ampio settore agroalimentare tanto importante nella nostra città. Quello che auspichiamo e chiediamo sono leggi uguali per tutti e che siano rispettate da tutti. Se è vero che la pazienza ha un limite, pensiamo che quel limite oggi sia stato abbondantemente superato”.
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"......Nè sapevo che i fratelli d'Italia arrivati dal Nord svuotarono le ricche banche meridionali, regge, musei, case private (rubando persino le posate), per pagare i debiti del Piemonte e costituire immensi patrimoni privati. ......E non c'era la "burocrazia borbonica", intesa quale caotica e inefficiente: lo specialista inviato da Cavour nelle Due Sicilie, per rimettervi ordine, riferì di un "mirabile organismo finanziario" e propose di copiarla, in una relazione che è "una lode sincera e continua. ........Ignoravo che lo stato unitario tassò ferocemente i milioni di disperati meridionali che emigravano in America, per assistere economicamente gli armatori delle navi che li trasportavano e i settentrionali che andavano a "far la stagione", per qualche mese in Svizzera. ......I "Lombardi",come venivano chiamati tutti gli italiani del Nord, erano giudicati dai francesi "vigliacchi e incapaci". .......L'acciaio calabrese riforniva la stupefacente industria ferroviaria napoletana di Pietrarsa (Reale Opificio meccanico Politecnico), il più grande complesso industriale dell'intera penisola, oltre mezzo secolo prima della Fiat, il doppio dei dipendenti della Ansaldo di Genova; l'unica azienda italiana del settore in grado di fare tutto da sola; la cosa disturbò i francesi e britannici che avevano il monopolio dell'industria ferroviaria; dispiacque all'Austria, che si vide superata; indusse lo Zar a far copiare e riprodurre, in Russia la fabbrica napoletana......La Marmora per studiare la fabbrica con l'intento di farne simili in Piemonte; ma una volta unificato il paese, la fabbrica napoletana fu degradata, immiserita e sugli operai che scioperavano contro lo scempio, i militari spararono ad altezza d'uomo....................." - "Non abbiamo il diritto di essere pigri" (Gaetano Salvemini) - PINO APRILE - T E R R O N I
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