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Velo-ok, chi corre è perduto Controllo della velocità anche in città
15 ottobre 2020

È la sicurezza stradale il nuovo obiettivo dell’amministrazione comunale di Molfetta che ha installato alcune colonnine arancione, denominate “Velo-ok” per controllare prima e sanzionare dopo gli automobilisti che superano i limiti di velocità. Per informare i cittadini è stata convocata una conferenza stampa nel corso della quale l’assessore alla Sicurezza e Protezione civile Antonio Ancona, il nuovo comandante della polizia locale Cosimo Aloia e il sindaco Tommaso Minervini hanno annunciato l’aumento della severità sulle strade, dopo i numerosi incidenti che sono avvenuti negli ultimi mesi. I primi interventi sono avvenuti sul rifacimento delle strade, la sistemazione di nuove strisce pedonali, la realizzazione di rotatorie, per un totale di 25 interventi nella zone più delicate vicino alle scuole o ai mercati, come ha ricordato Ancona. Ma è sulle strade extraurbane che si è intervenuti con maggiore attenzione, in particolare quelle che collegano Molfetta con Bisceglie e Giovinazzo, le cosiddette litoranee, dove sono avvenuti incidenti mortali. I dispositivi installati, senza bisogno di autorizzazione e omologazione, hanno come obiettivo quello di far ridurre la velocità a moto e automobili. Una sorta di prevenzione che ha dato i primi risultati. Infatti il monitoraggio del traffico in via XXV aprile prima dell’installazione del Velo-ok registrava una percentuale di violazioni del limite di velocità dell’82%; dopo si è scesi al 61%. Ancora più significativa la differenza in via Giovinazzo: prima del Velo-ok eravamo al 66,5% di violazioni, dopo si è scesi addirittura al 20,4%. Ma qual è la differenza fra gli autovelox e i velo-ok? Lo ha spiegato il comandante Aloia: i primi hanno uno scopo repressivo, i secondi puntano ad una funzione di deterrente, costringendo gli automobilisti a ridurre la velocità. Ecco perché non verrà comunicato il giorno in cui le famigerate colonnine conterranno gli autovelox, per costringere gli automobilisti a ridurre comunque la velocità. Ma in città ci sono limiti di velocità assurdi, segnalati da cartelli che indicano appena 20 km orari che, come ha fatto osservare “Quindici”, sono impossibili da rispettare, col rischio che la macchina rallenti fino a fermarsi o non riesca a superare una piccola salita. In realtà lo stesso Aloia ha ammesso che i cartelli vanno sostituiti con limiti più adatti. Probabilmente, collocati in passato, per necessità temporanee, sono rimasti lì a tempo indeterminato, al punto che più nessuno li rispetta. La spesa complessiva di questi nuovi velo- ok è stata di 200mila euro, col contributo della Regione Puglia. Il nuovo piano per la sicurezza è stato studiato, prendendo esempio anche da quello adottato in altri Comuni. Il sindaco Minervini ha detto che il piano verrà portato anche nelle scuole per educare gli studenti alla sicurezza. Respinta decisamente ogni ipotesi che il Comune con questo strumento voglia fare cassa e mettere a posto i bilanci comunali. E’ stata fatta osservare anche la situazione di tolleranza che avviene in alcune strade del centro storico, ad esempio tra via Margherita di Savoia e via Annunziata dove si parcheggia in mezzo alla strada e, in caso di necessità, è impossibile per un’ambulanza o una macchina della polizia, arrivare a destinazione. Il comandante Aloia ha assicurato che si provvederà anche a questa situazione, ma in modo graduale. Purtroppo dal piano di controllo della velocità, è rimasta fuori la provinciale per Terlizzi e alla domanda di “Quindici” in merito, Aloia ha detto che essendo la strada provinciale, il Comune non può intervenire. Ma si spera che in futuro si possa raggiungere un accordo, in quanto quella strada è la più pericolosa e mortale di tutte le altre, anche perché nessuno rispetta i limiti di velocità. Il sindaco ha chiesto anche la collaborazione della stampa per educare i cittadini alla sicurezza, ma poi ha accusato la stessa stampa di dare notizie false sulla gestione del traffico e della polizia locale. Dichiarare guerra ai giornalisti, soprattutto quelli scomodi e non collaterali all’amministrazione che non fanno copia e incolla dei comunicati stampa, ma esprimono valutazioni critiche, non è il metodo migliore per collaborare e su questo fronte, l’amministrazione comunale e il nuovo comandante non sembrano aver imboccato la strada giusta. La critica deve essere accettata, perché non è fine a se stesse, ma serve a migliorare il servizio complessivo. Essere permalosi non è il modo migliore di agire e di collaborare. Il problema di riconciliare i rapporti fra i cittadini e la polizia locale dovrebbe essere uno dei primi obiettivi del nuovo comandante, perché negli ultimi anni questo rapporto si è deteriorato e non basta la repressione per migliorarlo, occorre collaborazione e dialogo che finora sono mancati. Una novità: il Comune ha assunto come consulente l’avv. Alessandro Sinisi (che era presente alla conferenza stampa), perché esperto del codice della strada, avendo vinto molte cause con lo stesso Comune per le buche stradali e le sanzioni applicate agli automobilisti. In questo modo, come ha detto l’assessore Ancona a “Quindici”, il Comune risparmierà molti soldi, grazie ai consigli giuridici del legale e soprattutto saranno i cittadini che faranno causa al Comune a pagare le spese. Una buona idea e un risparmio non da poco per il Comune, che spingerà gli automobilisti ad evitare di fare causa all’ente pubblico. Il compito della stampa è anche quello di controllare l’operato dei rappresentanti delle istituzioni e quello dell’esecuzione degli atti amministrativi. E’ quello che “Quindici” fa da sempre e che continuerà a fare nell’interesse dell’opinione pubblica, raccogliendo le segnalazioni dei cittadini sulle anomalie e sulle “distrazioni” di amministratori e operatori del traffico e della sicurezza. © Riproduzione riservata

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