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Una città sempre più sporca
15 dicembre 2002

Caro Direttore, dovevo scriverle già da qualche mese, ma ho aspettato nella speranza che le cose potessero cambiare. Invece nulla. La nostra città è sempre più sporca. Un fatto veramente deplorevole, se si pensa che quest'estate sono venuti alcuni miei parenti che vivono al Nord e sono rimasti colpiti da questo degrado. Prima non era così. Speravo che l'amministrazione comunale provvedesse in qualche modo, ma le cose sono rimaste immutate. Tra l'altro la cosa che mi sembra più strana è che lo stesso sindaco attuale, Tommaso Minervini, quando era nel centro-sinistra e ricopriva il ruolo di presidente dell'Amnu era riuscito a rendere veramente pulita questa città. Come mai ora che è sindaco non ci riesce? Non posso pensare che si tratti di una cultura della destra, perché la pulizia non ha colore: è linda. Anche le spazzatrici automatiche, che hanno ridotto il lavoro del personale, si sono rivelate un mezzo flop, puliscono in maniera superficiale. Rivolgo un appello al sindaco, tramite "Quindici" perché non mi debba più vergognare di essere cittadina di una città lurida. La ringrazio della segnalazione, che per la verità, è una delle tante che ci sono pervenute in questi mesi. Concordiamo con lei sullo stato delle nostre strade e piazze, che è veramente indecente. E ricordiamo anche un altro fenomeno antipatico: quello dello svuotamento dei cassonetti che avviene in pieno giorno e nelle ore di punta, bloccando intere strade centrali e intasando ancora di più un traffico ormai al limite della sopportazione. Perché non si provvede a questa operazione nelle ore notturne, come avviene in tante altre città italiane? Al presidente dell'Asm, Annese, che ha tanto lottato per ottenere quel posto, vorremmo ricordare che presiedere una società non è solo occupare una poltrona, ma dimostrare capacità gestionali, finora non dimostrate o che quantomeno non appaiono all'esterno. Sono questi i misteri dell'amministrazione di centrodestra, ma sono anche gli interrogativi che ogni cittadini si pone. Ma dal palazzo non arriva nessuna risposta: sono troppo occupati a parlare di sottogoverno, di visibilità, di rimpasti. Di poltrone, insomma. E la città aspetta, nella sporcizia. Angela Petruzzella
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