Un “mostro” che lievita a Molfetta: quartiere Catacombe a rischio per un’antenna per la telefonia. Una lettrice scrive a “Quindici”
MOLFETTA – Un’antenna di telefonia cellulare che cresce e mette a rischio l’incolumità degli abitanti del quartiere Catacombe a Molfetta. Come sempre l’amministrazione comunale lascia correre e non si preoccupa degli abitanti.
Una lettrice scrive a “Quindici” per denunciare per pericolo per la salute pubblica: «Dal 2009, in pieno centro storico, in una zona di particolare interesse storico artistico, nel cuore del quartiere Catacombe, campeggia, su un immobile di proprietà comunale, l’antenna di una stazione radio base di telefonia cellulare.
Si tratta di un manufatto altamente inestetico e assolutamente incompatibile con il paesaggio urbano circostante, un vero “mostro” fonte di pericolo per la salute degli abitanti del quartiere.
Già all’epoca ci furono proteste, ignorate e rigettate senza convincenti spiegazioni, ma il più forte finisce sempre con l’avere ragione, purtroppo!
Ora, a distanza di anni, quel “mostro” è lievitato in altezza e grandezza.
In questi giorni un grosso mezzo è entrato nei vicoli e alcuni operai hanno lavorato alacremente per innalzare l’antenna e aggiungere apparecchiature, cavi ben visibili e un grosso palo di sostegno. Davvero un belvedere!
Naturalmente agli abitanti del quartiere, in barba a quanto prevede la legge, non è stato chiesto nulla, non sono stati informati né allora né oggi. Un quartiere storico, altamente popolato, caro ai molfettesi per la presenza del frequentatissimo mercato del pesce, andrebbe difeso dal Comune, dalle autorità competenti, non oltraggiato.
E allora non si parli di cura della popolazione, di ecologia, di quartieri da recuperare, di salute pubblica, sono solo chiacchiere politiche. Mi chiedo, la ASL competente ne è a conoscenza? Ha fatto le verifiche sull’impatto ambientale? I valori del campo elettrico e magnetico, delle aree di irradiamento sono state individuate? La stazione rispetta i criteri di minimizzazione previsti dalla legge?
Ancora, la soprintendenza per i beni architettonici per il paesaggio, sempre così attenta, perché inspiegabilmente tace, non vede, oppure, ancora più grave, approva?
L’altezza e le dimensioni di quell’antenna, oggi, sono conformi a quanto la legge prevede? Da alcune ricerche fatte, credo proprio di no. Ora aspetto risposte, non io personalmente, ma l’intero quartiere, la città, che ha diritto di conoscere le scelte che l’Amministrazione fa sulla sua pelle».
Cara signora, la ringraziamo per la sua segnalazione, ma siamo sicuri che l’amministrazione comunale non farà nulla, perché qui vige la legge del “liberi tutti”. Cosa fare? Rassegnarsi? No, occorre sempre denunciare e protestare, perché i conti si fanno alla fine (speriamo non della città, ma dell’amministrazione), anche se i cittadini al momento del voto dimenticano tante cose e questo permette a chi governa di incassare il consenso e poi continuare a gestire anche contro la città, ormai in degrado non solo per la sporcizia, ma anche sul piano della sicurezza e della qualità della vita, sempre peggiore.
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