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Tangenti per appalti nella sanità, 10 arresti a Bari, anche Ignazio Gadaleta di Molfetta
12 novembre 2024

 MOLFETTA – C’è anche Ignazio Gadaleta di Molfetta, 52 anni, legale rappresentante della Gadaleta Ignazio srl tra le 10 persone arrestate dalla Guardia di Finanza di Bari, tra cui alcune con custodia in carcere e altre agli arresti domiciliari, con accuse di associazione a delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e turbativa d'asta.

L'inchiesta riguarda alcune tangenti per appalti nella sanità, tra gli arrestati ci sono imprenditori e dirigenti Asl. 

Le misure cautelari sono state emesse dal gip di Bari Giuseppe Ronzino, su richiesta dalla Procura. Sei indagati sono finiti in carcere, quattro ai domiciliari. I sei finiti in carcere sono accusati di aver costituito e preso parte ad un'associazione per delinquere per compiere un indeterminato numero di reati contro la pubblica amministrazione asservendo l'esercizione delle funzioni pubbliche (ricoperte da tre indagati dipendenti della Asl di Bari) al soddisfacimento degli interessi economici delle aziende rappresentate dagli imprenditori che avrebbero partecipato al sodalizio criminale. In questo modo avrebbero turbato la regolarità di diverse procedure di appalto della Asl con atti contrari ai doveri d'ufficio, aggiudicando le gare agli imprenditori a loro vicini, approvando e accelerando le procedure di liquidazione degli stati di avanzamento dei lavori e accogliendo le perizie di variante. In cambio della loro complicità alcuni degli indagati arrestati avrebbero ricevuto danaro contante a più riprese.

Tra le sei persone finite in carcere vi sono due dirigenti e una funzionaria della Asl Bari, gli altri tre sono imprenditori, così come le quattro persone poste ai domiciliari. Diciassette complessivamente gli indagati. Sono finiti in carcere Nicola Sansolini, direttore responsabile della struttura complessa area gestione tecnica della Asl di Bari (fino al gennaio 2024) e poi dirigente dell'Uoc Ingegneria clinica; Nicola Iacobellis, responsabile dell'edilizia sanitaria della Asl Bari; Concetta Sciannimanico, funzionaria dell'Uoc Area gestione tecnica della Asl Bari; Giovanni Crisanti, amministratore della Costruzioni Bioedili srl, Ignazio Gadaleta, legale rappresentante della Gadaleta Ignazio srl e Nicola Minafra, titolare della Falegnameria Moderna di Ruvo di Puglia (Bari). Ai domiciliari sono stati posti: Paola Andriani, moglie di Nicola Iacobellis, Nicola Murgolo, legale rappresentante della Costruzioni Murgolo, Cataldo Perrone, titolare della Perrone Global Service srl, e Giuseppe Rucci, agente di rappresentanza e referente della Asl Bari della società Ism impianti servizi medicali srl. 

L'indagine che ha portato oggi a 10 arresti a Bari per associazione a delinquere, corruzione, falso, turbata libertà degli incanti e subappalti illeciti, avrebbe svelato, secondo gli investigatori, un "sistema diffuso di corruzione all'interno della Asl barese, da cui si rileverebbe un quadro inquietante di collusione e mercificazioni seriali della funzione pubblica". Gli imprenditori coinvolti, in cambio degli appalti (tra cui quello del 'gabbione' dell'ospedale San Paolo di Bari, il reparto dei detenuti ricoverati, e della 'Casa della Salute' del comune di Giovinazzo), avrebbero pagato tangenti in denaro, borse di lusso e ristrutturazioni delle case. Nel corso delle perquisizioni avvenute oggi sono stati sequestrati contanti per 250mila euro ai pubblici ufficiali e 70mila agli imprenditori coinvolti, oltre che 17 borse di alto valore. In carcere sono finiti i sei indagati per i quali è stata riconosciuta l'associazione a delinquere. Gli altri quattro sono ai domiciliari.

Paola Andriani e suo marito, il dirigente della Asl Bari Nicola Iacobellis, arrestati questa mattina per un giro di tangenti legati ad appalti dell'Azienda sanitaria locale, avevano la predilezione per gli oggetti di lusso che acquistavano rigorosamente con danaro contante, che loro chiamano "i ducati", custoditi presumibilmente nella loro villetta della Selva di Fasano (Brindisi). E' quanto emerge dalle 655 pagine del provvedimento cautelare notificato ai 10 arrestati accusati, a vario titolo, per associazione a delinquere, corruzione, falso, turbata libertà degli incanti e subappalti illeciti. E' il primo maggio del 2024 quando Andriani dice al marito (e una microspia registra la conversazione) che vuole realizzare delle tende a marchio Hermes per la loro casa. La donna ostenta le proprie ricchezze e, rivolgendosi al coniuge, dice con tono scherzoso, indicando la borsa e i gioielli che indossa: "Sono tutta decorata Cartier, Vuitton, Hermes".

La coppia parla anche del danaro contante che non riesce a spendere, della dipendente del loro dentista che "storce il naso" quando loro le propongono di pagare in contanti 6.000 euro di spese mediche. Ma gran parte delle preoccupazioni della donna sono per il danaro che hanno accumulato che è " diventato difficile utilizzare". Dice Andriani in uno sfogo col marito: "Se mi girano i c... comincio a spendere tutto, domani mi compro l'orecchino! E cominciamo con l'orecchino". (...). "Questo - prosegue la donna - è un ottimo sistema". E ancora: "Aumentiamo invece di diminuire, aumentiamo! Il problema è che come ti dicevo non riesci a... ormai è diventato difficile anche... capito? Veramente è diventato difficile utilizzarli! Io ce la metto tutta... ma quest'anno è stato tosto".

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