Tangenti edilizia, seconda condanna per il costruttore Spadavecchia
MOLFETTA –12.7.2002
Ancora una condanna per il costruttore Silvio Giuseppe Spadavecchia, 49 anni, per le cosiddette “tangenti del mattone”. Dopo la prima condanna a 1 anno e 6 mesi di reclusione, questa volta il giudice dell'udienza preliminare (Gup), Giulia Pavese, a conclusione del giudizio abbreviato, lo ha condannato a 1 anno e 6 mesi di reclusione e all'interdizione quinquennale dai pubblici uffici, con il beneficio della pena sospesa.
Secondo l'accusa del Pm di Trani, Achille Bianchi, Spadavecchia sarebbe responsabile di concussione per aver preteso 100 milioni di vecchie lire a nero da una coppia di coniugi molfettesi (costituitisi parte civile) che volevano acquistare una casa in via Molfettesi d'Argentina in edilizia convenzionata. Questi 110 milioni, secondo una prassi purtroppo consolidata tra alcuni costruttori della città e poco denunciata, si aggiungevano ai 130 milioni concordati per l'acquisto dell'appartamento.
Spadavecchia aveva minacciato i coniugi di non stipulare il preliminare se non avessero versato a nero gli ulteriori 110 milioni.
A 10 anni dall'istituzione dell'Osservatorio 7 luglio sull'illegalità, nato all'indomani dell'omicidio del sindaco Carnicella, almeno qualche condanna c'è stata, anche se a Molfetta non è esplosa la tangentopoli locale sull'edilizia: forse è mancato il coraggio della denuncia o la volontà di far emergere tutto l'illecito legato al mercato della casa, di cui tutti sono a conoscenza e che ha fatto lievitare i prezzi a livelli stratosferici. Sul prossimo numero di “Quindici”, in edicola intorno al 20 luglio, ci saranno ampi servizi e interviste sull'anniversario dell'omicidio e dell'Osservatorio. Il timore diffuso è che si possa tornare indietro di 10 anni e che l'illegalità torni a farla da padrona e, quel che è più grave, che venga tollerata.