Sprofondo biancorosso, Pallacanestro Molfetta asfaltata a Foggia: -31
Peggior prestazione stagionale: gli uomini di coach Gesmundo mai in partita, finisce 113-82. Domenica la decisiva gara 3
MOLFETTA - Sconfitta umiliante per la Pallacanestro Molfetta, che crolla 113-82 nell'infuocato catino del Cus Foggia. Addirittura in tripla cifra i punti di divario all'ultima sirena. Questo il verdetto di gara 2 dei quarti di finale play-off per la promozione in serie B interregionale, con gli uomini del presidente Solimini travolti dai 28 punti di Buo, dai 18 a testa di Seye e di Coppola e dal festival di triple e soprattutto di punti dal campo della formazione di casa.
Cade, dunque, la squadra biancorossa, con proporzioni da incubo (-20 all'intervallo lungo, -24 al 30’) e percentuali basse dalla lunetta (25/43, il 58%) nonostante gli 82 punti complessivi (22 di Infante, 17 di Didonna e 10 Delmas). E torna a casa con il -31 finale, lo scarto peggiore subito quest'anno. «Non siamo proprio scesi in campo», ha tagliato corto Gesmundo a fine gara.
La cronaca. Al PalaRusso, Gesmundo inizia con Scarpone, Delmas, Mezzina, Chiriatti e Infante. Pronti, via, e dopo le due triple di Delmas e Mezzina (9-8) e un tentativo di ricucire lo strappo iniziale (15-12 di Delmas), il Cus Foggia prende il comando della gara, superando la doppia cifra di vantaggio con la tripla di Buo: 29-16. Infante e Didonna accorciano, ancora Buo firma il 33-22.
I padroni di casa ripartono da un parziale di 5-0 (38-22 sul tabellone), dominano sotto canestro e al 4’ sono avanti di 20: 44-24, la firma è quella di Buo. I foggiani avanzano incontrastati, mentre gli ospiti provano a rientrare da oltre l'arco dei 6.75. Ma le cose non vanno meglio. La Clean Up tira 2/15 nei primi 20’, fa en plein dalla lunetta (6/6), ma il divario resta pesante: -20, certificato dal canestro di Lioce che manda le due squadre al riposo sul 60-40.
Le cose non cambiano dopo l'intervallo, anzi. Il Cus Foggia continua ad essere inarrestabile (doppia bomba in avvio di Seye, 66-40), mentre la squadra molfettese, dopo un timido risveglio (break di 2-7, parziale di 70-53) va in apnea. Al gioco da tre di Didonna risponde Ferraretti che ristabilisce le distanze: 76-56, ancora +20. Didonna e Chiriatti sembrano gli ultimi decisi ad arrendersi (78-60), ma è tutto inutile. Alla mezz'ora si arriva con i dauni sul +24: 85-61.
Gli ultimi 10’ sono utili per le statistiche. A Foggia entra di tutto, a Molfetta più nulla (1/8 consecutivo dalla lunetta), mentre entrano in campo tutti i giocatori e il tiro al bersaglio prosegue fino all'ultimo giro di lancette, con il vantaggio foggiano che assume proporzioni imbarazzanti: è una tripla di Ianzano a fare +31 (massimo vantaggio). Finisce 113-82.
Il post-gara. «Non siamo proprio scesi in campo - ha detto Gesmundo nel post-gara - Sapevamo di trovare un clima caldo, ma abbiamo subìto i nostri avversari, dal punto di vista fisico e cestistico. Grande merito al Cus Foggia: abbiamo fatto una brutta figura». Gli ospiti hanno ceduto nonostante «gli 82 punti segnati: purtroppo però - ha detto ancora l’allenatore -, i 60 punti subìti nei primi due quarti hanno indirizzato la gara».
Per coach Gesmundo «non c’è proprio da parlare di pallacanestro. Il nostro è stato un atteggiamento sbagliato a livello di energia e di spirito di rivalsa rispetto a quello che ci stava capitando in campo. È giusto che Foggia festeggi, ma sono sicuro - ha concluso - che domenica sarà un’altra storia», nella decisiva gara 3 al PalaPoli.
Tabellino
A.S.D. CUS FOGGIA - S.S.D. CLEAN UP PALLACANESTRO MOLFETTA 113-82
A.S.D. Cus Foggia
Seye 18, Lopez n.e., Zagni 2, Ianzano 8, Lioce 16, Aliberti, Longo 2, Ferraretti 15, Buo 28, Cavallone 1, Coppola 18, Delli Carri 5. Allenatore: Ciccone.
S.S.D. Clean Up Pallacanestro Molfetta
Suraci 2, Scarpone 5, Costa, Delmas 10, Chiriatti 5, Sasso 7, Didonna 17, Patimo, Mongelli 5, Infante 22, Sciangalepore, Mezzina 9. Allenatore: Gesmundo.
Arbitri: Agresta (Brindisi) e Conte (San Pietro Vernotico).
Parziali: 33-22; 60-40; 85-61; 113-82.
Note: usciti per cinque falli Seye e Delmas.