Salute dei cittadini e Sanità pubblica efficiente: la vera sfida per Molfetta
Ospedale Unico di Primo Livello o l'Ospedale del Nord Barese area adriatica?
MOLFETTA - «Il nostro Progetto sta crescendo bene. Anche troppo velocemente. A tratti tumultuosamente. Ma questa stessa crescita mi mette al centro di una serie di attività che finora ho svolto con il consapevole entusiasmo, e quel pizzico di gioiosa rassegnazione, di chi ha liberamente scelto la giusta causa per cui combattere…» è quanto ha espresso il dott. Felice Spaccavento in un post sulla pagina facebook “Progetto Ospedale Unico di Primo Livello”, sottolineando il ruolo primario che giocheranno alcuni componenti del gruppo di lavoro che lo affianca in questa iniziativa.
«Maddalena Pisani - prosegue il dottor Spaccavento - mi aiuterà per l’organizzazione e il resource management del Progetto. Mentre Mario Albrizio estenderà la funzione di Comunicazione e Ufficio Stampa ai rapporti con le forze politiche, sociali, associative del territorio. Funzioni che entrambi di fatto già svolgono con me, ma che ora tratteranno in via prioritaria se non esclusiva.
Nuovi step organizzativi sono previsti nel prossimo futuro col gruppo di lavoro e sul territorio… Così saremo pronti per ogni esigenza. E io potrò concentrarmi sugli aspetti che mi sono più congeniali e che riguardano più da vicino la mia professionalità, come quello medico-sanitario con tutte le sue implicazioni; oltre a continuare ad essere (a volte, mio malgrado) il volto di un Progetto che ormai è di tutti, e in quanto tale inarrestabile».
Il progetto che punta all’individuazione di un “Ospedale unico” che risponda alla richiesta di salute del territorio di Molfetta, Terlizzi e Corato (ma non vanno dimenticate Giovinazzo e Ruvo), ossia di una struttura di “primo livello”, individuata tra quelle presenti nelle tre città, cresce e si sviluppa. Le altre due diventerebbero “ospedali di base”.
Della proposta si è discusso in un incontro promosso, la scorsa settimana, dallo stesso dott. Spaccavento e dal gruppo di lavoro che lo affianca.
In primo piano, al tavolo dei relatori, accanto a Spaccavento, Carlo Curatolo, medico urologo, Beppe Marsano, operatore professionale Tandem Onlus e Maddalena Pisani, moderati da Mario Albrizio (nella foto: Pisani, Marsano, Spaccavento, Curatolo).
Ovviamente hanno evidenziato i punti di forza della proposta: è una soluzione realizzabile in tempi brevi che cambierebbe completamente la qualità dell’assistenza sanitaria, dotando il territorio di un nosocomio completo, garantendo – a dire dei promotori – la Salute dei Cittadini e le migliori condizioni possibili per il personale sanitario.
La proposta, però, divide ancora i cittadini.
Nel corso della serata, infatti, è intervenuto anche il dott. Domenico Ruggiero, portavoce del Comitato Civico per la tutela della salute di Molfetta, che, tra l’altro, ritiene fondamentale l’edificazione di un nuovo Ospedale del Nord Barese area adriatica.
Questa struttura, che dovrebbe servire i territori di Giovinazzo, Molfetta, Terlizzi, Ruvo, Bisceglie, Trani, diventa ancora più importante se, come ritiene il Comitato Civico, l’Ospedale unico venga realizzato a Corato. In tal caso l’Ospedale unico avrebbe durata temporanea poiché destinato a confluire nel grande nosocomio di Andria.
Scelta ufficialmente smentita dallo stesso governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, intervenuto telefonicamente nel dibattito.
Emiliano ha, infatti, ribadito che la scelta della sede dell’Ospedale unico di primo livello sarà effettuata da una apposita commissione e che non è stata ancora realizzata. Ha aggiunto che a breve visiterà i tre nosocomi interessati per poter giungere a una decisione ponderata.
L’obiezione rivolta, invece, al nuovo ospedale dell’area adriatica, è stata quella dei lunghi tempi necessari alla sua edificazione, soprattutto per quanto riguarda le risorse necessarie che, a quanto asserito, attualmente non sarebbero disponibili.
Il comitato promotore del Progetto per l’ospedale unico, però, ha lanciato una proposta di collaborazione ai sostenitori di istanze diverse. In altre parole, per il Comitato promotore del Progetto prima si deve realizzare l’Ospedale unico di primo livello, dovunque, la Regione ritenga opportuno farlo, poi – se ci saranno le condizioni – si potrà realizzare l’Ospedale del Nord Barese area adriatica.
Rimangono, comunque, delle perplessità: anche per l’Ospedale unico i tempi potrebbero non essere così veloci come ipotizzato. Bisognerà individuare la struttura che, a sua volta, dovrà essere adeguata per poter rispondere efficacemente al suo nuovo ruolo (emblematica la slide mostrata dai promotori, in cui i tre nosocomi esistenti vengono paragonati a tre ospedali bombardati…). Anche per questi adeguamenti, dunque, dovrebbe essere necessario reperire le risorse, appaltare e avviare i lavori.
In ogni caso l’attuale piano di riordino, presenta diverse problematiche. Non va dimenticato, ad esempio, che il nostro territorio ha una media di posti letto per abitanti quattro volte inferiore alla media regionale (0,86 posti letto x 1000 residenti rispetto al 3,2x1000 regionale) e non ha posti letto di rianimazione (i più vicini sono a Bisceglie).
Oggi, intanto, approderanno in Commissione Sanità alla Regione Puglia le numerose proposte di modifica al piano di riordino ospedaliero protocollate nei giorni scorsi dal consigliere Borraccino, tra le quali una per “la difesa del Presidio Ospedaliero di Molfetta”, come avrebbe dichiarato ad alcuni organi di stampa lo stesso consigliere regionale SI.
Bene confrontarsi e dialogare sulle diverse proposte, l’importante è che il filo conduttore resti l’interesse comune della salute del territorio.
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Autore: Isabella de Pinto