Rischio di dissesto per il Comune di Molfetta Il consiglio comunale di del 14 novembre concluso con un nulla di fatto
A salvare l’amministrazione Minervini è stato il consigliere dell’opposizione di centrodestra avv. Pietro Mastropasqua
MOLFETTA - Un consiglio comunale quello di lunedì 14 novembre che, in pratica, si è concluso con un nulla di fatto, ma che ha rischiato di far andare in dissesto il Comune di Molfetta. Andiamo con ordine.
La maggioranza ha approvato l’assestamento di bilancio in modo compatto anche se le dichiarazioni di voto della Consigliera Petruzzelli (Gruppo Tammacco) sono sembrate tutt’altro che favorevoli alla Amministrazione.
La Petruzzelli, infatti, dichiarava il proprio voto favorevole, ma solo ed esclusivamente per vincolo politico non avendo partecipato e votato alla redazione de bilancio previsionale proveniente della passata amministrazione.
Una dichiarazione molto dura e che stride con le dichiarazioni degli altri gruppi di maggioranza che invece approvavano con enfasi il bilancio presentato.
Prime crepe del gruppo Tammacco con il sindaco Minervini? Invece, le opposizioni sono state molto critiche verso l’amministrazione e il bilancio presentato sia per le opere pubbliche bloccate sia per le mancate risposte in materia di sicurezza sia per i conti pubblici che parevano tutt’altro che in ordine.
Ma il vero colpo di scena è arrivato all’ultimo punto. L’amministrazione chiedeva al Consiglio di riconoscere un debito fuori bilancio di 2,4 milioni, transatto ad €. 1,4 milioni, proveniente da una sentenza esecutiva che vedeva soccombente il Comune di Molfetta contro il Consorzio Asi per le annualità 2009-2015.
Questo riconoscimento di debito appariva necessario per le casse comunali, in quanto la mancata approvazione porterebbe il Comune in una grave situazione di deficit con grossi rischi per le casse comunali. Difatti, il dott. Mauro de Gennaro presentava all’attenzione del consiglio comunale una preoccupante relazione economico finanziaria sulle condizioni delle casse comunali nell’ipotesi di mancata approvazione della transazione che farebbe risparmiare al comune di Molfetta €. 1 milione. Resterebbero fuori dall’accordo le ulteriori somme pari ad €. 1,2-1,4 milioni dovute dal Comune all’Asi per le annualità 2016-2022. Dopo gli interventi del Consigliere Gagliardi e Spaccavento, che chiedevano chiarimenti alla amministrazione sul punto, seguiva una reprimenda durissima del sindaco Tommaso Minervini, che mostrava di avere i nervi a pezzi e di essere allergico alle critiche, contro i predetti consiglieri di opposizione di sinistra.
Dopo lo scomposto intervento del sindaco avveniva il colpo di scena inaspettato: la sospensione del consiglio per circa una mezz’ora, poi la sospensione del punto richiesta dal sindaco in persona per approfondimenti sulla legittimità del punto all’ordine del giorno. A provocare il tutto il consigliere Avv. Pietro Mastropasqua il quale, a nome dei gruppi consiliari dell’opposizione di centrodestra, sollevava molteplici dubbi di legittimità sul punto all'ordine del giorno riguardante il riconoscimento del debito del Comune di Molfetta nei confronti del Consorzio Asi.
In tal modo, metteva in guardia il consiglio comunale dalle responsabilità patrimoniali e personali provenienti da un voto favorevole ad un provvedimento illegittimo.
Con un tono deciso e serio, senza lasciarsi andare a inutili polemiche, carte alla mano, il consigliere Mastropasqua poneva le molteplici questioni procedurali e di merito che toccavano il provvedimento in discussone, richiamando alle proprie responsabilità il segretario generale, gli uffici e l’organismo di revisione assente, che a dire di Mastropasqua parrebbe aver rilasciato un parere non condivisibile.
All’uopo, presentava una articolata mozione pregiudiziale di legittimità con contenuti giuridici ben definiti che obbligava il consigliere Facchini a richiedere una sospensione per approfondimenti.
Nell’immediato si tentava di risolvere la problematica, ma Il sindaco (riacquistata la freddezza) riteneva di chiedere una sospensione del punto per consentire una verifica dettagliata della problematica a seguito del preciso intervento di Pietro Mastropasqua, che acconsentiva al rinvio dimostrando grande senso di responsabilità su un tema così delicato da poter far saltare i conti al comune.
L'amministrazione, dunque, dopo la brutta figura del bando tributi attenzionato dall’ Anac e non ancora annullato, sempre per mano di Pietro Mastropasqua, cerca di salvarsi in corner per evitare ulteriori problemi e figuracce. Allo stato il Comune non ha approvato un punto delicato e conti dell’ente paiono a rischi deficit.
Autore: Felice de Sanctis