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Rifiuti, nuovo servizio di raccolta differenziata
30 marzo 2002

MOLFETTA – 29.3.2002 Sta per partire il nuovo servizio di raccolta differenziata dei riufiuti. Si tratta di una raccolta per frazioni organiche, a cura dell’Asm di Molfetta, che partirà il2 aprile nella zona 167. Sarà dunque la periferia della città a fruire prima degli altri di questo nuovo servizio. Nei nuovi cassonetti marroni, collocati accanto ai cassonetti già esistenti e segnalati da apposite piantane esplicative, i cittadini potranno depositare i “rifiuti umidi”: scarti alimentari, fiori, verdure. Il servizio avrà importanti ricadute sull’ambiente. E non solo. “La città di Molfetta – continua l’Asm – conferirà in discarica una quantità di rifiuti inferiore a quella attuale: 1000-2000 tonnellate in meno all’anno, con un risparmio di circa 25-50.000 € annuali”. Una strada, quella del risparmio e della salvaguardia di ambiente e territorio, che Molfetta ha intrapreso ormai dal 1995, con risultati di tutto rispetto. Due volte “Comune Riciclone”, con una media di 1260 tonnellate all’anno di carta raccolta, 607 di vetro, 350 di alluminio, 1900 di “rifiuti umidi”. La raccolta degli scarti alimentari e della “frazione umida”, infatti, era già attiva a Molfetta da due anni, riservata, però, solo ai mercati all’ingrosso, ai fruttivendoli, ai fiorai. Per ottenere un buon compost, occorre una pre-selezione rigorosa dei rifiuti, e per questo si è dato inizio a questa nuova raccolta cominciando da chi produce la frazione umida in grandi quantità e può selezionarla senza troppi sforzi. Oggi l’Asm, dopo una capillare campagna di informazione passata soprattutto per le scuole, estende il servizio alla città. Si comincia con un quartiere, ma l’intento è dotare tutto il centro e la periferia dei nuovi cassonetti. Ma che fine faranno i “rifiuti organici” differenziati? “I rifiuti raccolti – spiegano dall’Asm - saranno trattati con tecniche di biostabilizzazione già sperimentate nei mesi scorsi, sino a concludere il proprio ciclo biologico e divenire compost di elevata qualità”. Un fertilizzante naturale, dunque, che limiti l’uso di concimi chimici. E’ nel nostro impianto di compostaggio che avviene la trasformazione della frazione umida selezionata dai cittadini in compost vero e proprio. Un impianto ancora oggetto di polemiche e di sequestro, che ha già subito tre incendi, mentre nessuno riesce a sbloccare una situazione che diviene sempre più pericolosa per l’igiene pubblica della quale l’amministrazione deve rendere conto ai cittadini. Massimiliano Piscitelli
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