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Quella foto di gruppo davanti al Monumento di don Tonino che fa discutere a Molfetta Infortunio mediatico per il presidente del consiglio comunale Nicola Piergiovanni, bersaglio delle critiche dei cittadini
La foto di gruppo in posa davanti al monumento a don Tonino, oggetto delle critiche e delle polemiche
22 aprile 2020

MOLFETTA - Infortunio mediatico per il presidente del consiglio comunale di Molfetta Nicola Piergiovanni, che si è reso involontario protagonista di una vicenda discutibile e che ha fatto discutere molto in città.

Tutto nasce dalla scelta di Piergiovanni di pubblicare sul suo profilo Facebook alcune foto del monumento a don Tonino Bello in Piazza garibaldi, in occasione dei 27 anni dalla sua morte.

Fra le immagini dell’area verde attorno alla croce, dove è stata inserita una frase dell’indimenticabile vescovo, servo di Dio, vi è anche una foto di gruppo di L. Binetti, che mostra 10 persone in posa sedute sul bordo del monumento, tutte con mascherina, ma non a distanza di sicurezza.

A parte l’opportunità e la discutibile scelta di questa messa in posa, quello che ha fatto irritare i cittadini di Molfetta è stata la violazione delle norme di sicurezza per il coronavirus.

Intanto ci si chiede: «Chi si cela sotto le mascherine»? «Perché L. Binetti (presumibilmente iniziale di Leo, consigliere comunale) ha sentito il dovere di riprendere la... “comitiva”?».

Ad aprire le polemiche è stato un post pubblicato su facebook: «Questo è l’esempio che danno i nostri amministratori. Stasera tutti, sul loro esempio, potremo andare a sederci nello stesso posto, senza alcuna distanza di sicurezza”. Prima della citazione di George Orwell, per cui "tutti gli animali sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri». A questo ne sono seguiti altri.
Eccone alcuni: «Il senso delle foto con le mascherine qual è?; Ma come non bisogna fare assembramenti; patetici; Lo prendo come un invito a poter uscire con le dovute precauzioni, l’importante è che avvisate anche i vigili; Si poteva rimandare tranquillamente; Quante persone per volta possono venire a fare la foto?; Cosa bisogna indicare nell’autocertificazione per giustificare l’uscita? Personalmente lo ritengo un gravissimo errore. Il primo cittadino non può sguinzagliare un'auto con messaggi di "invito" a restare a casa pena anche multe salatissime e poi accettare un episodio simile, qualunque sia la sua natura. In questo momento dove io vivo segregata in casa dal 9 marzo, faccio spesa una volta a settimana anche per i miei genitori (immagina la spesa settimanale per due famiglie da sola che significa) e costringo mio figlio a casa senza mai incontrare NESSUNO, io non ammetto errori da parte di chi mi amministra».
C'è anche chi fa dell'ironia: «Perdonateli, avrebbero potuto fare un altro monumento».
La foto ha perfino spinto un avvocato a dichiararsi pronto a patrocinare giudizi per annullare tutte le multe Covid comminate dalla polizia locale: «E' chiaro ormai a tutti che le norme "fanno acqua" perché lasciano troppa discrezione agli operatori di Polizia».
A tutti questi commenti non è seguita alcuna replica o spiegazione.

Ecco perché occorre fare chiarezza sui personaggi ritratti nella foto. Il sindaco Tommaso Minervini ha cercato di dare una risposta, limitandosi a dire che le persone in posa sono operai che hanno terminato l’opera e hanno posato per una foto ricordo. Ma dall’esame attento della foto, potrebbe sorgere qualche dubbio e questo ha fatto indignare tanta gente (anche se ci sono stati quelli che hanno apprezzato l’iniziativa), che ha protestato per questa che appare anche una scelta poco opportuna per ricordare don Tonino.

Non è sufficiente una battuta per venire fuori da questa situazione che mette in imbarazzo lo stesso Piergiovanni, noto come persona accorta e politico prudente, che ha pubblicato la foto in buona fede, senza rendersi conto delle reazioni che avrebbe provocato, divenendo inconsapevolmente bersaglio delle critiche di tanti cittadini.

Ad aggravare la situazione è intervenuto anche un comunicato del Movimento 5 Stelle, che arriva addirittura a parlare di dimissioni: «Crediamo che il momento che stiamo vivendo sia il momento della responsabilità e del rispetto delle regole.
Le regole vanno rispettate da tutti e per il bene di tutti. I primi a doverle rispettare scrupolosamente sono proprio i rappresentanti dei cittadini: loro devono dare l'esempio.
Ci dispiace vedere il presidente del Consiglio Comunale Nicola Piergiovanni pubblicare foto di assembramenti, proprio lui che dovrebbe dare l'esempio a tutti i cittadini. Non sono tollerabili gli atteggiamenti da marchesi del grillo.
Per questo motivo ci vediamo costretti a chiedere un passo indietro di Nicola Piergiovanni e di quanti hanno disatteso le regole pur ricoprendo ruoli nell'amministrazione di questa città.
Avrebbero dovuto dare il corretto esempio e, invece, hanno fatto l'opposto mettendo a rischio non solo la loro salute ma anche la salute di tutti i molfettesi.
È il momento della responsabilità, dimissioni subito
».

Una vicenda, con tutte le giustificazioni del caso, per le ombre che crea, sicuramente inopportuna, alla quale si sarebbe dovuta dare maggiore spiegazione, per quella politica di trasparenza che l’amministrazione comunale vanta, ma che, in questo caso, rischia di non essere messa in pratica.

La chiarezza in questi casi, vale molto di più del silenzio che lascia spazio a illazioni che si sarebbero potute evitare. Insomma, un brutto incidente di comunicazione.

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