Innanzitutto congratulazioni, avv. Nanna, per la nomina a presidente del Consiglio di Amministrazione della “Fondazione Musicale Vincenzo Maria Valente”… «Grazie per gli auguri, che ho apprezzato in quanto autentici». Chi sono gli altri membri del Consiglio di amministrazione e a che titolo sono stati nominati? Purtroppo sul sito della Fondazione appare ancora la vecchia composizione del Consiglio di amministrazione. A dire il vero tutto il sito appare poco curato, eccessivamente spartano. «Gli altri membri del CDA – oltre me – sono Francesco De Gennaro, imprenditore, Giovanna Lamartire, professoressa, Lazzaro Ciccolella, professore, Pietro Centrone, direttore artistico e il colto preside prof. Matteo Azzollini, vice presidente. Nel CDA non si entra per titoli ma si è cooptati per contributi economici versati, come avviene anche in altri enti, solo che in Fondazione non si prendono gettoni ma si portano, come ho precisato in conferenza stampa. Cercherò di vivacizzare il sito della Fondazione che francamente mi sembra molto “essenziale“ e non aggiornato». Nell’ultimo anno chi ha rappresentato il Comune dopo le dimissioni dell’ex sindaco Paola Natalicchio? «Nell’ultimo anno io non c’ero in CDA, sono stato cooptato in data 6 giugno u.s., sicché posso dire che nell’ultimo CDA vi sono stati due consiglieri assenti ingiustificati [Lazzaro Ciccolella, presidente pro tempore della Dvorak, e il rappresentante pro tempore del Comune di Molfetta]. Ora le assenze ingiustificate possono essere soltanto tre, dopo di che si è espunti dal CDA de iure». Lo Statuto della Fondazione è stato mai cambiato dalla sua costituzione nel 1999? Se sì, è possibile averne copia, visto che sul sito della Fondazione è disponibile solo quello allegato all’atto di costituzione del 1999? Se no, come è stata possibile la nomina a presidente onorario della Fondazione dell’imprenditore Cosmo Antonio Giancaspro, presidente del Bari Football Club, visto che una tale figura non è prevista? «Come mio primo atto, ho chiesto e ottenuto di apportare modifiche allo Statuto, che ben volentieri Ti invio. Nel nuovo Statuto è stata prevista la figura del Presidente onorario che il CDA ha individuato nella persona del dott. Mino Giancaspro, patron del Bari Calcio, il quale, da vero filantropo, ha dichiarato la sua disponibilità a sostenere finanziariamente la Fondazione Valente… che è la Fondazione della nostra Città». Nell’atto di costituzione del 1999 viene menzionato un fondo di 400 milioni stati poi altre donazioni o elargizioni rivenienti da disposizioni testamentarie del fondatore? In questi 18 anni di vita della Fondazione ci sono state elargizioni e/o donazioni da parte di privati o società? Da cosa è costituito oggi il patrimonio della Fondazione? «Nel prossimo CDA sarà completato l’organo dei Revisori dei conti, cui affiderò il compito di redigere una situazione patrimoniale e finanziaria aggiornata. Non posso risponderti sugli anni precedenti so solo – per summa capita – che le risorse finanziarie sono state utilizzate per raggiungere lo scopo sociale che è quello di sviluppare musica, turismo, arte e sport, insomma cultura lato sensu». Conoscendoti, sono sicuro che la tua Presidenza si caratterizzerà per la massima trasparenza. Finora credo abbia prevalso una certa opacità. Puoi rendere pubblico il conto economico dei primi due concerti della tua gestione, quelli di Vecchioni e di Mannarino? Quanto è stato speso per il compenso agli artisti? E per il service? Per l’ospitalità e la propaganda? E quanto è stato incassato dallo sbigliettamento? Quanti e quali contributi pubblici la Fondazione ha ricevuto. Quanti ingressi gratuiti sono stati distribuiti? E con quale criterio? «Grazie per il tuo apprezzamento, non so dirti della opacità della gestione Centrone, al quale, anzi, conto di assegnare un pubblico riconoscimento per l’altissimo livello raggiunto dalla Fondazione grazie alla sua abnegazione, al suo impegno, al suo disinteresse e alla sua alta professionalità in tema di Musica e di Arte. Gli ingressi gratuiti ci sono e ci saranno sempre… per la stampa (il primo a usufruirne su mia specifica indicazione è stato proprio il tuo Direttore, nonché mio amico di università Felice de Sanctis), per le Autorità, per le Forze dell’ordine, per chi non potrà permettersi di pagare il biglietto, per gli imprenditori di successo, per i rappresentati delle banche, ai quali ho chiesto e chiederò sostegno finanziario, nell’interesse esclusivo della Fondazione. Gli stessi componenti del CDA hanno a disposizione alcuni biglietti ed è giusto che sia così, in quanto per entrare a farne parte “pagano“ profumatamente in via anticipata. Posso dirti quanto è costato Vecchioni, circa 25.000 euro a totale carico della Fondazione mentre quello di Mannarino è costato zero, in quanto affidato alla diretta gestione dell’Agenzia proponente, alla quale mi auguro che il Comune riconosca un contributo. Dalla vendita dei biglietti di Vecchioni – a prezzi nazionalpopolari – sono stati ricavati 2.700 euro circa. Per il service, l’ospitalità e la propaganda sono stati spesi circa 5.000 euro. Il Ministero per tutti i concerti preventivamente programmati dà un contributo annuo alla Fondazione di circa 40.000,00, a cui spero di poter presto rinunciare, in quanto per realizzarli necessitano almeno di 80.000 euro». Guardando il Bilancio 2015, l’ultimo pubblicato sul sito della Fondazione, e confrontandolo con il resoconto degli eventi dello stesso anno non è chiarissima la corrispondenza. Io non sono un esperto di bilanci né di gestione di eventi spettacolari, mi puoi aiutare a capire? Partiamo dai compensi agli artisti: 137.806 euro per artisti del calibro di Nick the Nightfly, Luis Bacalov, Amii Stewart, Tony Hadley, Chris Potter, Sergio Cammariere, J-Ax, Manu Chao, Dodi Battaglia e Tommy Emmanuel, 2Cellos, Simone Cristicchi, Imany, per citare solo le “star”, senza contare i solisti di musica classica, le orchestre e gli altri artisti, sembrano francamente troppo pochi. Ma anche tutte le altre spese sembrano sottostimate: 4.813 euro per viaggi e ospitalità, 17.964 per i service, persino i 9.045 euro per la Siae sembrano troppo pochi. Ci sveli l’arcano. «Non posso risponderti sui dati di bilancio 2015 né posso aiutarti a comprenderli, in quanto vorrei prima comprenderli io e per questo darò specifico incarico all’organo dei Revisori dei conti in un prossimo CDA. Io posso rispondere della mia gestione, con decorrenza 6 giugno 2017». Anche le entrate, se si esclude il contributo notevole del Comune di 50.000 euro, lasciano perplessi: nessun contributo statale, 1.500 euro dalla Regione e soprattutto solo 71.473 euro dai biglietti venduti. Possibile? È possibile avere il resoconto analitico di ciascun concerto? «Ciò che ho appreso in questi giorni è che il Comune dà un contributo annuale di 50- 60.000 euro non già alla Fondazione, che non gestisce soldi ma attività, ma direttamente alle Agenzie “convenzionate“ che organizzano logisticamente i concerti. La gestione amministrativa della Fondazione sarà un libro aperto e per ogni concerto saranno indicate esattamente le spese sostenute, così come ho testé fatto con i primi due concerti». Il Bilancio del 2015 si chiude con una perdita secca di 49.313 euro. È una eccezione o la regola? Perdendo 50 mila euro l’anno non ci vorrà poi molto a esaurire le risorse della Fondazione. «Ho saputo della perdita ed è probabilmente questa la ragione per la quale sono stato invitato a far parte del CDA della Fondazione, per cercare finanziatori. I concerti costano e anche molto e sono una risorsa anche per la Città e sono indispensabili per migliorare la qualità della vita di ciascuno di noi. Ben vengano le perdite se vi è sviluppo economico, purché si riescano, ovviamente, a ripianarle». Ultima domanda per quanto riguarda la Fondazione Valente: nella conferenza stampa di presentazione del Cartellone 2017 della Fondazione Valente è stato giustamente sottolineato che dal 2003 la Fondazione ha organizzato oltre 300 concerti quasi tutti di alto livello. Ma nell’Atto costitutivo all’art. 2 dopo i “concerti di alto livello” si parla di “stagioni concertistiche, concorsi musicali, convegni culturali, conferenze, attività continuativa di un coro polifonico, di un’orchestra, produzioni video e audio, complessi da camera, strumentali e vocali”, tanta roba che finora non si è vista. Durante la tua presidenza cosa cambierà, visto che comunque chi ha presieduto in questi 13 anni la Fondazione, ovvero Pietro Centrone, sarà comunque ai vertici della Fondazione con il ruolo di Direttore artistico? «Centrone ha avuto il grande merito musicali e culturali in generale, che in questa città languivano… le specificità musicali a cui alludi mi interessano ben poco… anzi!... cercherò di promuovere mostre di artisti e pittori contemporanei e di avviare un proficuo rapporto di collaborazione con altre Fondazioni e con altre Associazioni anche extra districtum e che interessino l’Area Metropolitana. È ciò che ha previsto il nuovo Statuto. Ecco cosa marginalmente cambierà con la mia presidenza». Mi permetti una domanda personale che esula, almeno in apparenza, dal tuo ruolo di Presidente della Fondazione? Nel 2013 scrivesti addirittura al Presidente della Repubblica, a nome del Comitato di Liberazione Comunale di Molfetta, per porre il problema della incompatibilità tra la carica di senatore e sindaco di Tonino Azzollini. Come sono ora i tuoi rapporti con il senatore? Qual è oggi il tuo giudizio sul ruolo del senatore nella vita della città? «Quella lettera a cui alludi, e che confermo in ogni sua parte, mi è costata una querela, che è stata ahi lui archiviata. I miei rapporti con il Personaggio pubblico cui alludi sono “eccellenti“; di tanto in tanto, infatti, ci scambiamo qualche “segno di pace”… querele e atti di citazione… Cosa penso io di Lui?... Preferisco non pensare!». Grazie per la tua disponibilità. Con questa intervista, malgrado alcune reticenze, abbiamo cominciato a fare luce su molti aspetti della vita della Fondazione. I riflettori resteranno accesi.