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Porta, candidato sindaco di Rifondazione a Molfetta ringrazia Sinistra Italiana per l'adesione alla coalizione. Restano le difficoltà di dialogo e confronto di Rc. Tentativo estremo di recupero del resto della sinistra Lo stato di necessità della sinistra. Possibili nuove defezioni nell'ambito dell'assemblea degli autoconvocati della sinistra. La diaspora continua
23 aprile 2017

MOLFETTA – Il candidato sindaco di Rifondazione comunista a Molfetta, Gianni Porta (foto),  ringrazia Sinistra italiana per l’adesione alla sua coalizione e tenta ancora un recupero di Linea Diritta di Bepi Maralfa (che ha detto che questa sinistra non gli piace) e Centro Democratico di Leonardo Siragusa, che hanno deciso di andare da soli, il secondo con una lista civica.

Forse è anche un primo approccio di Rc in vista di un possibile ballottaggio e un conseguente apparentamento. Porta rivendica i risultati amministrativi degli ultimi 3 anni della giunta Natalicchio e dice no alla nuova espansione edilizia, proponendo un rilancio del commercio e delle piccole e medie imprese sotto la guida comunale, e di generazioni di giovani che vanno rappresentati oltre a sostenere fragilità e solitudini.

Intanto la scelta di Sinistra italiana, le cui diverse anime hanno dovuto affrontare un confronto serrato che ha portato alla decisione di appoggiare Porta, resta tuttora più uno stato di necessità e di rassegnazione, che una scelta convinta.

Porta ha come obiettivo anche quello di dare voce agli ex Pd delusi. Probabilmente l’invito è rivolto a “Cuore democratico”, ma anche agli esponenti di Dèp che, essendo rimasti in pochi e non in grado di formare una lista, probabilmente si aggregheranno alla lista civica “Compagni di strada”. Il Partito di Rifondazione, col sibillismo che lo contraddistingue, parla anche genericamente di “sinistra incompatibile con personale politico che in questi anni di amministrazione (Natalicchio, ndr) ha manifestato contrarietà all’attuazione del programma e anche negli ultimi mesi si è detto disponibile a non meglio precisati progetti civici”.

Infine Porta in palese contraddizione con i propri comportamenti e quelli di Rc dichiara che “ci possiamo confrontare sulle proposte di merito e possiamo farlo ripartendo dalle forze organizzate, senza scadere in leaderismi e personalizzazioni della politica che hanno prodotto tanti danni in questi 20 anni”. Anche la vicenda della “furbata” di Rc dell’imposizione del candidato sindaco, per raccogliere le spoglie del centrosinistra, è emblematica e questo, probabilmente, ha influito, con l’incapacità di dialogo e di confronto e della capacità di mettersi in discussione, sull’impossibilità di rimettere insieme la coalizione vincente del 2013. E questo molti cittadini l’hanno capito.
Infine non sono esclusi altri frazionamenti e defezioni (anche se smentiti in un primo momento) anche nell'ambito dell'assemblea degli autoconvocati della sinistra, rivelatosi una sorta di boomerang. La disapora continua e il ciambotto di destracentro di Tommaso Minervini si ingrossa.

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