Piste ciclabili a Molfetta: un sogno che può diventare realtà. Confronto con i candidati sindaci: si presenta solo Gianni Porta, disertano gli altri
MOLFETTA - È di un progetto sulle piste ciclabili a Molfetta che si discute nella Sala Gialla di Palazzo Giovene in Piazza Municipio a Molfetta; a presentarlo sono gli architetti Graziano Antonio Salvemini e Annamaria Gagliardi. Tra gli aspiranti sindaci, cui la conferenza era rivolta, è stato presente solo Gianni Porta; assieme a lui altri rappresentanti dei vari candidati (nella foto: Porta, Gagliardi, Salvemini).
Obbiettivo del progetto quello di collegare i vari istituti superiori e diverse scuole medie della città, oltre che zone quali i parchi, attraverso una fitta rete anulare di piste ciclabili bidirezionali con cordolo di 50 cm di separazione. L'architetto Salvemini avvia il discorso: ''È opportuno parlarne in questo frangente proprio in vista del bando regionale PO FSER 2014-2020, in cui il nostro progetto avrebbe buone probabilità di aggiudicarsi il primato. Si tratta di qualcosa di concreto, di già pronto e con tutte le carte in regola per andare a buon fine. Spetterà al futuro sindaco valutare questa opportunità''.
Per Annamaria Gagliardi, nonostante l'approvazione del Comune di Molfetta e nonostante le varie deliberazioni con cui è stata sancita la validità del progetto realizzato, i finanziamenti promessi dal Comune, che sarebbero dovuti arrivare dalla Regione, non sono mai divenuti realtà.
L'importo previsto non è indifferente: 1 milione e mezzo di euro che sarebbero investiti per creare un vero e proprio filo conduttore all'interno della città. A questo proposito Gagliardi si sofferma nel dettaglio su come il progetto sia strutturato: due lotti, fatti approvare dapprima separatamente e, in seguito, in maniera univoca, sottoposti a verifiche di ogni genere. Prima di stendere su carta quanto progettato, gli architetti hanno infatti avuto cura, oltre che del rispetto delle norme ambientali, della selezione dei materiali più adatti ed economici e dello studio della conformazione delle strade della città in modo da valutarne il rischio ed, eventualmente, inserirvi appositi semafori. ''Non è stato assolutamente facile stilare questo progetto, che ha incontrato numerose resistenze vista la sua complessità e le varie modifiche continuamente apportate. Ma la speranza è l'ultima a morire: ci sono stati anche tanti enti che hanno dato pareri conformi in merito all'iniziativa; tra gli altri appoggiano il progetto l'STP, la Commissione Paesaggistica, la Sovrintendenza e i Vigili Urbani'', spiega l'architetto Gagliardi.
Ma una nuova idea, partita dal commissario prefettizio, è nell'aria: essa consiste nella costruzione di piste ciclabili che colleghino la città di Molfetta con quella di Giovinazzo. Gli architetti Salvemini e Gagliardi non vedono il vantaggio della proposta per diverse ragioni. Innanzitutto perché far passare altri anni e chiedere nuovi finanziamenti quando si ha un progetto già pronto, solo da attuare?
In secondo luogo, è chiaro che sarebbe più utile una pista ciclabile che colleghi le diverse zone di Molfetta piuttosto che una pista ciclabile che unisca due città differenti; per quanto altro tempo ci si dovrà lamentare del flusso dei ragazzi che escono dalle scuole bloccando il traffico? Per quanto altro tempo sarà complicato spostarsi da un quartiere all'altro? Ed è anche da considerarsi il fattore economico: se l'idea del commissario prefettizio avrà la meglio, i fondi che con il progetto dei due architetti sarebbero destinati esclusivamente a Molfetta, sarebbero divisi equamente fra i due Comuni: e con 750mila euro come è possibile finanziare un progetto volto a collegare le due città?
Mirata la convocazione dei due architetti, che hanno scelto il momento giusto per riportare a galla l'idea di un progetto garante di sicurezza e certamente innovativo, perché è arrivata l'ora anche per i molfettesi di spostarsi più facilmente all'interno del paese. Ma tra le tante proposte elettorali, il futuro sindaco avrà a cuore questo progetto?
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