Pietro Mastropasqua: trionfo della rivoluzione del nulla
Il bilancio dei primi 100 giorni dell’amministrazione Minervini. Opposizione di centrodestra
I primi mesi della “nuova” amministra- zione Minervini a Molfetta sono di pura incertezza e inadeguatezza, as- sistiamo al trionfo della rivoluzio- ne del nulla. Non è un bilancio positivo quello che noi consiglieri di centrodestra (Mastropasqua, Logrieco, Germinario e Bi- netti) possiamo tracciare, oggi, dagli scranni dell’opposizione. Istanze protocollate e non discusse o ri- scontrate, richieste bocciate senza moti- vazioni, un preoccupante immobilismo e affanno amministrativo sui nuovi e sui vec- chi provvedimenti e un’allarmante crisi de- mocratica in atto: questo in sintesi il quadro politico oggi davanti ai nostri occhi. Si sono svolti in questi primi mesi tre Consigli comunali: dire pochi è un eufe- mismo. Mai l’attività amministrativa fu più lenta, incerta e piena di sbavature procedi- mentali. Sostanzialmente immobile. C’è da chiedersi, perché? Ciò che avevamo previsto si sta puntual- mente verificando, un’amministrazione inerte, non c’è nulla di nuovo, un sempli- ce scambio di carte e di ruoli, con alle spalle l’ombra pesante della stessa classe dirigente incarnata dalla guida stanca di Minervini. Nulla di nuovo ribadiamo, infatti le stesse opere pubbliche già bloccate con la vecchia amministrazione, a distanza di anni, restano sempre le stesse opere ancora oggi da com- pletare come tutti i molfettesi ben sanno. Manca una linea programmatica e orga- nizzativa, si avviano lavori sporadici e in- terventi ordinari, trasformati in straordinari con costi destinati a lievitare a danno delle casse comunali. Oltre 100 giorni di nulla, di vuoto. Un nulla di cui il Comune di Molfetta non ave- va bisogno in questo periodo storico così drammatico e che invece si ritrova a vivere. Certo apprezziamo di questa amministra- zione la coerenza tanto decantata durante la campagna elettorale: la continuità con il passato. Stessi modi di agire e di pensare la cosa pubblica. Ma il nostro lavoro di opposizione non è assolutamente quello di alimentare polemiche sterili, vogliamo svelare ai cittadini le verità che essi hanno diritto di conoscere, renderli consapevoli di quello che Minervini nel segreto delle sue stanze cerca di escogitare per Molfetta. Piani e progetti dove le uniche risposte riesce a darsele da solo, unitamente con i suoi uomini “ombra”. Il paradosso è che oggi siamo costretti ad incalzare l’amministrazione, con i nostri in- terventi, non per migliorare le scelte, ma per limitare i danni causati dalle decisioni pre- se, non solo nei primi mesi di questa am- ministrazione ma già negli anni passati di politica minerviniana, una politica fatta di opacità, burocrazia, inerzie, furbizie e asten- sionismo decisionale, dove a mancare non è solo il coraggio ma la conoscenza delle esi- genze del nostro territorio e dei problemi dei cittadini. Per quanto ci riguarda, noi ci siamo e ci saremo sempre. Con serietà e competen- za, con proposte vere e dispute costruttive, le polemiche servono poco e non risolvono i problemi. E non si tratta di sollevare questioni “po- puliste”, termine che Minervini utilizza con la solita arroganza per ridicolizzare il lavo- ro delle opposizioni, ma di affermare il ruo- lo fondamentale dell’opposizione e renderne conto ai cittadini, che ci hanno votato, di ciò che succede in città; è questo si aspet- tano da noi i molfettesi. Noi consiglieri, al di là del ruolo propositivo che stanno svol- gendo nelle singole commissioni, presente- remo mozioni e interrogazioni alla Giunta comunale, sperando che confluiscano nel dibattito in Consiglio comunale, senza le discutibili interpretazioni del Regolamento di Minervini e dei suoi amici. In questo primo periodo amministrativo, i temi da noi sottoposti all’attenzione della città - anche con petizioni, pubbliche con- ferenze e con dati alla mano - riguardano la sicurezza, il degrado urbano, ormai incon- trollabile, la spregiudicata e dannosa gara d’appalto sui tributi, l’opaco bilancio conso- lidato dell’Ente, la preoccupante situazione economica finanziaria delle partecipate, la nuova Biblioteca incompiuta e le tante ope- re pubbliche bloccate e in uno stato totale di abbandono. Non abbiamo ricevuto risposte concrete su alcun tema! Sulla sicurezza, che pure sta diventando un’emergenza con una situazione ormai intollerabile di episodi di violenza e microcriminalità, siamo fermi alle chiacchiere, ma il territorio è privo di vigilanza e tutele. La questione tasse? È in atto una procedura di affidamento a privati per la riscossione dei tributi maggiori, confusa, irrituale, sconclusionata, che genererà maggiori costi a tutti i cittadini, ceti produttivi, famiglie, fasce più deboli, oltre ad essere un vero e proprio schiaffo alle casse comunali e… nessun beneficio. Intervento, tra l’altro, già censurato dall’Autorità Nazionale Anticor- ruzione. Ma anche su questo l’amministra- zione non si è pronunciata. La biblioteca? Opera sbandierata ai quat- tro venti in campagna elettorale, inaugura- ta in pompa magna, struttura tanto attesa, doveva essere un fiore all’occhiello e invece grande delusione, anzi stupore. Spesi tan- tissimi soldi della comunità, anni di lavo- ro e ci ritroviamo una struttura incompiuta, vuota, senz’anima, e nata vecchia. Non c’è ombra di innovazione tecnologica, non c’è accesso on line alla conoscenza, la cataloga- zione non digitalizzata è cartacea, non c’e un solo computer! Scaffali semi vuoti di li- bri, sala musicale vuota, neppure uno stru- mento. C’è da chiedersi cosa c’è di positivo? Luce abbondante e arredi moderni, baste- ranno agli utenti? Basteranno a giustificare l’enorme spesa pubblica? Potremo continuare l’elenco con le tante opere incompiute, ad esempio piazza Cap- puccini, il disastro dell’area mercatale, su tutte è puntata la nostra attenzione e il no- stro controllo. Compito non sempre facile da porta- re avanti perché osteggiato, il potere eser- cita la sua forza con arroganza contro le opposizioni negando sale comunali e, addi- rittura, attuando un sistema invasivo e do- minante sulla macchina amministrativa (e sulle partecipate), che appare spesso restia nel rilasciare la documentazione ai consi- glieri. Si tratta di comportamenti censura- bili perché ledono i diritti sacrosanti delle opposizioni e le competenze della pubblica amministrazione. Riteniamo di aver finora assolto con im- pegno e lealtà al nostro ruolo di consiglie- ri comunali di opposizione, nell’interesse esclusivo della città e questo assicuriamo di voler fare anche nei prossimi mesi. In pro- spettiva, abbandonata già ogni residua speranza di dialogo con Minervini, ci auguriamo una fattiva e leale collaborazione con tutte le altre forze presenti in Consiglio, che, messe da parte le contrapposizioni elettorali, possano in sinergia pensare e agire per il bene dei molfettesi. Pietro Mastropasqua