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Peter Cincotti in concerto al Teatro Forma di Bari
21 dicembre 2017

BARI - Giro di boa per la rassegna 2017/2018 del Teatro Forma di Bari, che finora ci ha regalato emozioni e artisti inediti e di altissimo livello ( Maria Gadù, Ephemerals, Cory Henry ), frutto di un selezione ricercata, voluta da Michelangelo Busco (Direttore Artistico) che ha preferito il “artisti del futuro” a quelli già affermati,  che ha prodotto i “ Sold Out “ ad ogni appuntamento. Il tutto organizzato a dir poco in maniera perfetta da Livio Costarella.

Peter Cincotti, nato a New York, l’unico artista ad essere “Famoso”, ormai da qualche anno, ha chiuso la rassegna del Forma del 2017 con un’esibizione superba ed emozionante.

Il pianista di origini italo-americane giovanissimo (34 anni) e bambino prodigio, in tenerissima età comincia a prendere lezioni di pianoforte e a nove anni compone già i suoi primi brani cominciando a prendere confidenza col Jazz grazie ai suoi insegnanti.

A quindici anni comincia ad esibirsi come performer al "Knickerbocker Jazz Club", cantando e suonando, e subito dopo viene scritturato per "Our Sinatra", spettacolo di Broadway dedicato al grande a Frank Sinatra. A diciassette anni ha la grande opportunità di suonare alla Casa Bianca. Nell'estate del 1999 Peter viene notato da Harry Connick Jr., che lo chiama con sé in tournée e sempre in quel periodo viene notato da Phill Ramone, produttore leggendario, nel corso di un'esibizione al "Feintein's Regensy Hotel" a New York che gli propone un contratto con la casa discografica "Concord Records". L'artista, quindi, incide il primo album "Peter Cincotti", che include rivisitazioni di classici jazz come "Comes love" e "Come live your life with me". Non mancano, comunque, composizioni da lui scritte: "Are you the one?", "I changed the rules" e "Lovers, secrets, lies".

Cincotti, dopo aver partecipato al Montreux Jazz Festival, arriva al primo posto della Billaboard Traditional Jazz Chart nel 2002: a soli diciannove anni mai successo prima ad un solista. A ventuno pubblica l'album "On the moon", jazz e pop insieme: oltre a brani inediti, anche brani come "Some kind of wonderful" e "I love Paris", oltre alla strumentale "Cherokee" in cui l'artista americano mette in luce le proprie abilità al pianoforte. "East of angel town" è il terzo album, disco di inediti che tocca oltre al jazz, rock, blues e pop, che esce dopo aver recitato in “Beyond the sea” e fatto un’apparizione in “Spiderman 2”.

Nel 2011 Peter Cincotti registra insieme con Simona Molinari il singolo "In cerca di te" e nel 2012 incide l'album "Metropolis" dove è contenuto il brano “La felicità” con cui il duo Cincotti- Molinari prendono parte al Festival Sanremo di Fabio Fazio e Mauro Pagani. L’ultimo album “Long Way From Home” uscito ad ottobre 2017 è ritenuto dall’artista una tappa importante della sua carriera per creatività, concepito totalmente di mattina appena sveglio, con le suggestioni notturne ad ispirarlo e molto introspettivo e personale. “Ad un certo punto, ogni volta che andavo a dormire”, ha confessato Cincotti, “una nuova canzone mi arrivava in ogni sogno, così mi svegliavo e scrivevo”.

Jazz e funk sono in evidenza e la novità è la sua veste inedita di produttore, che evidenzia una svolta nella sua carriera, che forse in un prossimo futuro, sarà anche la sua prossima professione per nuovi giovani artisti.  Nel disco anche due brani che evidenziano le sue origini italiane di cui si dice molto orgoglioso, "Palermo" e "Roman Skies". “Con Muccino mi piacerebbe lavorare ancora e nel cassetto ho il sogno di poterlo fare con Martin Scorsese e Quentin Tarantino”, ha dichiarato Cincotti.

Il concerto, durato poco a detta dei suoi fans, che avrebbero voluto sentirlo suonare per ore e ore, è stato una dimostrazione di virtuosismo pianistico e la conferma che Peter ha una voce capace di cantare qualsiasi genere e brano. Infatti nei suo brani oltre al jazz, che appare evidente in tutti i brani, si ritrovano funk, soul e blues, con un pizzico di melodia a volte romantica tipica anche delle sue origini italiane; solo o in trio riesce a far parlare il pianoforte come nessun altro e se si considera che ha appena 34 anni, possiamo dire che ha ancora margini di miglioramento? (Se c’è ancora qualcosa da migliorare…).

Cincotti ha eseguito oltre ai suoi cavalli di battaglia, anche brani tratti dal suo ultimo album, che tutto il pubblico conosceva a memoria e cantava insieme all’artista. Brillante, simpatico, ironico, disponibilissimo (ha firmato cd dopo il concerto e fatto foto con tutti dopo l’esibizione, emozionandosi per i tanti complimenti ricevuti ), un artista completo che conferma quello che penso da sempre, e cioè che a volte si nasce portati per l’arte, la musica nel caso specifico, è scritto nel DNA, poi lo studio e l’esperienza fa il resto. Peter Cincotti è nato per fare il musicista e farlo tra l’altro benissimo. Stupenda serata, quindi, a chiudere appunto la prima parte della rassegna del Forma che ripartirà il 27 gennaio con Enzo Avitabile. Auguri a tutti, quindi, e al prossimo evento.

Antonio Pisani

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