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Ma la Notte… House music, l'attuale colonna sonora
15 settembre 2006

In questa uscita approfondiremo il fenomeno musicale che ha caratterizzato gli ultimi quindici anni: la house music. Genere nato con l'avvento dei sintetizzatori e dei campionatori (macchine programmabili in grado di catturare e assemblare più tracce musicali contemporaneamente) prende il nome House soprattutto per due motivi: il primo perché era possibile “comporla in casa” date le nuove tecnologie, secondo perché veniva suonata e ballata al Warehouse (locale di Chicago). Nasce per migliorare il movimento "disco" che, passata la "febbre del sabato sera", si avviava sul viale del tramonto senza però per questo voler essere un'alternativa. La direzione era quella di mescolare elementi di modernità (elettronici) a quelli della tradizione musicale americana fatta di jazz, funk e soul e successivamente contaminata dalle sonorità delle nuove etnie immigrate negli Usa. La storia inizia più o meno negli anni '60 quando un gruppo di giovanissimi amici ottiene la tessera di soci del club Loft, l'attico di proprietà del dj David Mancuso, dove egli stesso organizzava dei party rimasti nella storia e nell'immaginario dei clubbers di tutti i tempi. Il carisma di David, la sua musica, quel senso di gioia sul dancefloor che a detta di chi l'ha vissuto è stato qualcosa di unico, quelle feste che si trascinavano anche per 24 ore mentre sulla stessa pista ballavano gay, etero, bianchi,neri,ricchi, poveri aveva affascinato quel gruppo di amici che aveva deciso di dedicare la loro esistenza alla musica e continuare l'opera di Dave Mancuso diventando dj. Questi tre amici si chiamavano Frankie Knuckles, Larry Levan, Nicky Siano. È lo studio 54 il locale che cambierà per sempre il concetto di clubbing; allo studio la musica passava in secondo piano, il dj era contorno, era la gente, il locale che faceva la festa ed infatti le più disparate leggende si narrano sullo studio 54: piscine di champagne, orge, uso sfrenato di droghe; fu anche il primo locale ad effettuare una selezione all'ingresso: gente come Michael Jackson e gli Chic dovettero vedersela con i buttafuori perché per entrare alla studio non serviva essere famoso, bastava la voglia di divertirsi e far capire che si sarebbe potuto contribuire alla festa in qualche modo senza guardare il ceto sociale, la razza o i gusti sessuali. Per anni il Paradise Garage e lo "studio" furono le due essenze contrapposte del clubbing: da un alto la sostanza, la musica, la passione, il dj con la sua forza e le sue emozioni da un altro l'apparire, la lussuria, la voglia di divertirsi e basta, magari ballando; ma a cavallo degli anni '80 e '90 qualcosa si ruppe: i proprietari dello Studio 54 indagati per droga mentre Larry Levan chiude il Paradise Garage per partire alla volta di un tour mondiale che sarebbe finito con l'arrivo a Londra e diventare il resident di un nuovo locale: il Ministry of Sound. La vita di Larry stava per giungere al confine, tanti i suoi problemi la droga soprattutto e ci fu un giovane dj che poté testimoniare un cambiamento in lui anche nella sua musica dopo averlo sentito in un dj-set in Giappone: questo ragazzo si chiamava Francois Kevorkian. Tutto questo accade mentre Tony Humpries era ormai consacrato, grazie al suo programma radiofonico sulla mitica Kiss FM: lui ha portato nelle case, a ora di pranzo, la house music; i genitori ascoltavano la musica dei loro figli e questo fu una grande conquista per il genere. Intanto nuovi dj emergenti bussavano alla porta della notorietà: Todd Terry, Dave Morales, Louie Vega, Roger Sanchez, di cui molti provenienti dall'hip hop. É il periodo d'oro della house music, in Europa ci era già arrivata tramite l'Inghilterra grazie all'acid ma i party acid furono mal visti dal governo Tatcher in quanto considerati pretesto per l'assunzione di LSD (infatti il termine acid fu equivocato per lungo tempo con l'uso di "acidi") e quindi la acid house passò lentamente dal mainstream a rave illegali che usavano lo "smile" come simbolo di riconoscimento. Poi il cambiamento: la house melodica iniziava a stancare, in Europa la musica dance, genere derivato dalla trance, per colpa di un costante abbassamento di livello provoca la disaffezione del pubblico e quindi molti dj si riversano sulla house contaminandola fortemente con il sound del vecchio continente, ovvero l'elettronica. Ecco che nasce la tech house ovvero house con infulenze techno; i pionieri di questo genere vengono identificati nelle persone dei cugini italo-belgi “Benassi Bros.” che con "Satisfaction" proposero una delle hit più vendute negli ultimi anni nel genere house. I 10 dischi più ascoltati nella storia della musica house Ultra Naté “Free” (Mood II Swing remix) Boris Dlugosch “Keep Pushing” Masters At Work feat. India “To Be In Love” Frankie Knuckles “Your Love” Shakedown “At Night” Frankie Knuckles Presents Satoshi Tomiie “Tears” Robert Owens “I'll Be Your Friend” Masters At Work “Backfired” De' Lacy “Hideaway” C+C Music Factory “Pride (A Deeper Love)”
Autore: Antonio Mastromauro
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