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Lettera aperta sulla vicenda Lioce
15 dicembre 2001

Mi dicono che, di recente, sia stato eletto a far parte del Direttivo provinciale dei Democratici di Sinistra di Bari, il Sig. Tommaso Lioce. Questo nonostante i delegati molfettesi al congresso provinciale, tra i quali il nuovo segretario cittadino Mimmo Favuzzi ed il consigliere comunale Corrado Minervini, abbiano fatto presente, con forza e convinzione, che il predetto Lioce avesse fatto costante propaganda televisiva, in occasione delle ultime elezioni amministrative, per l’attuale sindaco di Molfetta del centrodestra Tommaso Minervini. Pare che tale circostanza non sia stata ritenuta sufficiente a dimostrare la “inopportunità”di eleggere nel direttivo provinciale dei D.S. un personaggio che a Bari fa il consigliere comunale dei D.S. e a Molfetta fa propaganda pubblica per il Polo. I vari Vacca, Angiuli, Pappalardo, Ciuffreda, Lavarra… capiscono ma, si adeguano. Ricordo, ancora, che il sig.Lioce, oltre che per pubbliche prese di posizione contro la precedente amministrazione di centrosinistra di Molfetta della quale facevano parte i Democratici di sinistra, si distinse per aver chiesto la segreteria della unità di base di Molfetta. Tale richiesta fu avanzata esplicitamente ai rappresentanti provinciali D.S. Donghia e, se non erro, Ciuffreda alla presenza mia, di Michele Natalicchio e di Beppe Tattoli all’epoca coordinatori provvisori del partito a Molfetta. Ovviamente tutti, dirigenti provinciali e coordinatori locali, rispondemmo al Lioce che non c’era alcun problema: si presentasse all’imminente congresso e si sottoponesse a democratiche elezioni. Ma Lioce non si presentò al congresso cittadino. Scrivo queste cose, non per bloccare la resistibile ascesa nel firmamento diessino del Sig. Lioce, della qualcosa non me ne potrebbe importare di meno, ma per far sì che le finte anime belle, qualora ce ne fossero, non possano continuare a far finta di non sapere. D’altra parte ognuno ha i Dirigenti che si merita. Anche quelli che, con astuzia volpina ed alta strategia politica, lottano ed agiscono contro il proprio Partito, contro la coalizione di centrosinistra ed a favore del Polo avversario (gli americani, quando, per sbaglio bombardano i loro uomini, lo chiamano… Fuoco Amico). Giuseppe Panunzio La sinistra, come al solito, ha scelto di farsi male da sola. Questo episodio lo conferma: è una cosa inqualificabile e vergognosa, che rischia di far perdere ulteriore credibilità a un partito che, purtroppo, ne ha già persa tanta. Come si fa ad eleggere nel direttivo provinciale un personaggio che ha fatto campagna elettorale per il centro-destra, che ha sputato sul centro sinistra e sul suo stesso partito e ha sostenuto il candidato del Polo. Avrebbe meritato l’espulsione, non la “promozione”. Sarà vocazione al suicidio, amore per il sacrificio, vocazione al martirio o semplice dabbenaggine? Noi crediamo all’ultima ipotesi. E poi ci si chiede perché il Mezzogiorno resta indietro…
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