Le manutenzioni a Molfetta? Forse meglio non farle! La situazione dei semafori
MOLFETTA - Nella rivista mensile “Quindici” di novembre 2017 avevamo… indirizzato una lettera aperta al sindaco Tommaso Minervini, denunciando – se caso mai fosse stato necessario – l’involuzione gravissima che sta subendo la Città, a livello di vita sociale e carenze sempre più sentite di cittadinanza e gestione della cosa pubblica. Parlavamo, per chi non ha avuto modo di leggere il contenuto della ‘lettera’: “rifiuti, traffico, semafori e mercato del pesce. Ovviamente le carenze osservate/denunciate non si limitano solo a queste quattro voci; ci sembrava comunque che un buon inizio per tentare di risolvere alcuni degli annosi problemi che affliggono la Comunità, fosse almeno cominciare a mettere mano a questi, magari per poi estendere le azioni, per ordine di importanza, anche ad altre situazioni.
Abbiamo anche denunciato, in una news letter on line, la apparente sine cura con cui si rilasciano autorizzazioni a pubblicità che, a volte, confliggono con l’agibilità di marciapiedi, in particolare per i nostri concittadini con difficoltà di movimento: ci riferiamo alla posa di un enorme pannello posto in una posizione che oggettivamente creava problemi ai diversamente abili. Abbiamo constatato, con piacere che – magari per una pura combinazione, o magari no – il marchingegno, qualche giorno dopo, è stato spostato in una posizione meno… problematica.
Ci sembra nostro compito anche quello di denunciare situazioni, meno serie di quelle elencate, ma che dànno comunque un’idea, forse distorta??? - di approssimazione sciatta di chi opera per il pubblico servizio. Qualunque intervento di manutenzione ha un costo (per la Comunità) che rimane lo stesso, anche quando il lavoro viene fatto con diligenza e professionalità, e non in modo approssimativo e grottesco: questo non fa che rendere sempre meno credibile chi si occupa di tali attività ed ingenera forse un sentimento di ostilità e di incomprensione nei Cittadini.
Incrocio, in zona plesso scolastico Don Bosco, fra c.so Fornari, via Zuppetta e via Poggio reale. Questo incrocio, abbastanza… complesso, trattandosi di vie non coassiali, è regolamentato da un impianto semaforico, quando funziona. In particolare su c.so Fornari, subito dopo l’incrocio di via Zuppetta, c’è un semaforo che regola il traffico verso via S. Francesco e via Poggio reale, con corsie canalizzate: c’è un semaforo che consente di proseguire diritto, verso via S. Francesco ed un semaforo direzionale, con corsia di svolta a sinistra obbligatoria, verso via Poggio reale. Ultimamente quest’ultimo, come accaduto altre volte, aveva uno dei fuochi spento: il rosso. E’ stato eliminato l’inconveniente ed ora tutti e tre i fuochi funzionano ‘bene’. Bene? E’ una parola grossa, nel caso specifico. Infatti, come documentato dalle immagini, il rosso che dà l’alt ai veicoli che devono svoltare obbligatoriamente in via Poggio reale, trovandosi sulla corsia di svolta a sinistra, ha la freccia direzionale un po'… sbagliata! Invece di indicare la sinistra, è orgogliosamente ‘orientata a destra’!
Non parliamo poi dell’altra corsia, nella quale il rosso anziché avere la freccia direzionale orientata diritto verso il senso di marcia, è orientata verso il… cielo.
Sono situazioni, queste, che non creano particolari disagi… operativi: sappiamo tutti come funziona la faccenda in quell’incrocio particolare, dovremmo, anche se tendiamo a fare a… modo nostro – ma questo esula dal contesto attuale.
Creano tuttavia un senso di sbigottimento in quelle Persone che, notando l’assurdità della cosa, riflettono sulla sciatteria di chi esegue i lavori, alcuni: sembra che lo facciano con tanta svogliatezza da rasentare il ridicolo. Tra l’altro, nel caso di incidente, aumenta il rischio di contenzioso e del risarcimento dei danni (di tasca nostra) da parte del Comune per una segnalazione sbagliata.
Ci chiediamo e chiediamo: è mai possibile che nessuno – capimastri delle squadre di manutenzione, ‘ispettori’ o, addirittura il Presidente della Multiservizi che gestisce o dovrebbe assegnare l’appalto per la manutenzione alla Ditta specializzata, sia mai passato per quell’incrocio e notato la palese, curiosa incongruenza?
Ci rendiamo conto che i problemi da affrontare siano IMMANI. Però, scusate, ma che cosa costa fare le cose per bene, impiegando magari lo stesso tempo?
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Autore: Tommaso Gaudio