La Società di Mutuo Soccorso fra Marinai: I Figli del Mare
Appunti di storia
Nella seconda metà del 1882, la classe marinara molfettese fondò la Società di Mutuo Soccorso “I Figli del Mare”, ma buona parte di essa non aderì. Alla fine del 1882, su iniziativa di Gioacchino Poli si riuscì a costituire un’altra società, la Società di Mutuo Soccorso “I Lavoratori del Mare”. A differenza della prima, che si interessava per lo più dello sbarco e imbarco merci dai velieri e dalle navi, la seconda, a cui si iscrissero molti marinai pescatori di paranze e di barchette, fu istituita su insistenza di Gioacchino Poli, che riuscì convincerli ad associarsi per il bene comune. Per autofinanziarsi e a ricordo, nel 1883 si coniò una medaglia che fu distribuita tra i soci. La sua sede al principio era in Via S. Domenico n. 7, ma poi si trasferì al n. 3. Fu eretta in ente morale con Decreto del Tribunale Civile di Trani il 12-10-1887. Nel 1885 aveva 276 soci e nel 1897 raggiunse 500 soci. Nel 1887, per dare lavoro e incrementare il capitale sociale, la Società acquistò 4 paranze: Faustina di t.10,68, matr. di Bari 1009; Santa Susanna di t.11,99, matr. di Bari 1010; Sant’Isidoro Greco di t. 9,98, matr. di Bari 939; San Vincenzo Ferreri di t.10,54, matr. di Bari 940. Dopo anni di attività di cui poco si conosce nel 1911 era in difficoltà finanziarie. Nel 1914 la Società di Mutuo Soccorso fra Pescatori I Lavoratori del Mare contava 97 soci. Nel 1926 operavano al Porto di Molfetta la Coop. I Figli del Mare e la Cooperativa Il Leone per il carico e scarico da carro, camion o banchina sottoparanco e viceversa; aveva 28 soci. La Cooperativa Il Leone, sorta come società di fatto nel 1883, sciolta e ricomposta varie volte, fu legalmente costituita soltanto nel 1923. Quindi è chiaro che quest’ultima rinviene come progenia dalla Società I Lavoratori del Mare fondata appunto il 1883. L’introito della Cooperativa Il Leone nel 1928 fu di £. 176.732,80 con una media di giornate lavorative di 270 ed un guadagno medio per ciascun operaio di £.22 per giornata lavorativa e di £.16 per giornata vissuta. Nel 1929 venne emanato il R. Decreto del 24 gennaio 1929 che metteva ordine alle Società che operavano nei porti; furono soppresse le Coop. e gli operai vennero inquadrati nelle Compagnie Portuali con a capo un console nominato dal competente sindacato. La Coop. Il Leone venne incorporata nella Compagnia Portuale Domenico Picca ed entrarono a far parte anche alcuni soci della Coop. I Figli del Mare. Il regolamento della Compagnia approvato il 16-9-1932 dal Consiglio Portuale di Molfetta, stabilì che facevano parte tutti i lavoratori iscritti nei ruoli dell’Ufficio del Lavoro Portuale. Il loro compito era stivare e distivare le merci a bordo dei galleggianti nel Porto di Molfetta. Il Consiglio Portuale di Molfetta nominò, come console della Compagnia, Corrado Mastropasqua. Della nuova Compagnia si è solo rinvenuta la relazione del bilancio del 1936 in cui si lamentava una riduzione degli approdi di navi e, di conseguenza, delle merci sbarcate per la difficoltà di mercato e politica dovuta alla guerra d’Etiopia e alle sanzioni della Società delle Nazioni. Si lamentava la riduzione del commercio marittimo con la sponda opposta. Come pure erano diminuite le tariffe portuali. Dalla relazione conosciamo le merci sbarcate: rottami metallici, pietra marna, legname, grano, materiale da costruzione (esportati), carbon fossile, cereali, oli minerali, farina, zucchero, sansa, concimi, ferro lavorato, prodotti agricoli e merci varie. Nel 1994 circa la Compagnia Portuale Domenico Picca veniva inglobata nella Compagnia unica lavoratori portuali di Molfetta-Trani-Barletta con sede sociale a Barletta per cui la storica sede in Corso Dante 77 chiudeva i battenti definitivamente. L’insegna che capeggiava all’ingresso della storica sede fu tolta intorno al 2015. PRECISAZIONE: A riguardo dell’articolo “le fonderie a Molfetta – Parte II” pubblicato sul n. 10 di Quindici (ottobre 2024), la frase Filomena Marasco, nipote del Bleve e della vedova Danese, acquisì tutte le quote societarie va integrata con della sua famiglia, infatti la fonderia assunse la denominazione sociale “Fratelli di Pietro & Marasco”.
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Bibliografia: Biblioteca Comunale Molfetta, manoscritto 273. Rassegna Pugliese di Scienze Lettere e Arte, 1901. Archivio Sato Bari, Sezione di Trani, notaio Michele Romano, vol. 120 (nuovo versamento), atto del 18-8-1887; notaio Vincenzo Raffaele Massari, vol. 147 (nuovo versamento), atto del 24-12-1887. C. Pappagallo, Gaetano Salvemini e la vertenza del 1913 tra il Comune e i pescatori di Molfetta con la lettera aperta del Presidente dell’Alleanza marinai, in 50a Mostra Filatelica Molfetta 2007. Da Su le Condizioni della Marina Mercantile, 1885-1930. Compagnia “DOMENICO PICCA” fra i Lavoratori del Porto – Molfetta - Regolamento, Tip. M. Conte, 1932, X; Compagnia “Domenico Picca” fra i Lavoratori del Porto – Molfetta, Esercizio 1936 – XV, Relazione e Bilancio, Tip. Iris 1936, Molfetta.
Autore: Corrado Pappagallo