La passione e il sentimento di Enzo Gragnaniello a Molfetta
È rimasto uno degli ultimi interpreti autentici della canzone napoletana, soprattutto dopo la scomparsa di Pino Daniele, suo amico d’infanzia, fin da quando frequentavano la stessa classe della scuola elementare. Il cantautore Enzo Gragnaniello ha donato a Molfetta un concerto coinvolgente con “Vient’ e Terra. Dalla canzone napoletana a Mia Martini”, e questo brano autobiografico ripercorre i suoi ricordi infantili, quando con i suoi amici scendeva di corsa le scale delle vie di Napoli, buttando a terra tutto quello che incontrava. Un’immagine frequente nei quartieri popolari napoletani, dove gli scugnizzi si divertivano così e passano la loro infanzia fatta di povertà, ma felice. Una vita per strada, luogo naturale di Gragnaniello, all’insegna della libertà che si ritrova nelle sue canzoni. E nel concerto i motivi si rincorrono senza sosta, facendo volare il tempo mentre ascolti Mmano ‘o tiempo; Lo chiamavano vient’ ‘e terra; Addò si stat’; Na sera cu’ ‘tte; Si tu me cunusciss’; Gli uomoni ego; Cara; Nun c’è bisogno; Povero munno; ‘A delinquenza; Ancora in me; Tiempo ‘e veleno. Accanto a questi motivi dell’album, non potevano mancare gli intramontabili Vasame con quei versi d’amore straordinari “io vulesse addiventà n’albero è rose pe te fà sentì l’addore è chist’ammore” e Cu’mme, omaggio a Roberto Murolo e Mia Martini. E la voce profonda di Enzo, quest’uomo viscerale, lo “sciamano” come lo definiscono, un cantante ispirato e carismatico, ti accompagna con quel tono dolce e rassicurante, con quella passione e quel sentimento che ti entrano nell’anima. Enzo Gragnaniello, cantautore vincitore per tre volte della Targa Tenco, è stato un protagonista assoluto di questo concerto a Molfetta, voluto dalla Fondazione Valente, nell’Auditorium Regina Pacis. L’iniziativa consolida la collaborazione tra la Fondazione e l’Orchestra Ico Magna Grecia, che è stata magistralmente diretta da Walter Sivilotti, autore di tutti gli arrangiamenti. Gragnaniello esponente di spicco della cultura musicale partenopea, miscela sapientemente ritmi atavici con la musica classica napoletana e sonorità mediterranee. Molto legato, sin dall’infanzia, a Pino Daniele, negli anni ha pubblicato oltre venti album. E’ autore di “Sta musica” per Roberto Murolo, di “Cu’mme”, interpretata da Murolo e Mia Martini, “Alberi” per Ornella Vanoni e “’O mare e tu” per Andrea Bocelli. Ha ottenuto riconoscimenti per la colonna sonora del film Veleno, per il brano Vasame incluso nella colonna sonora di Napoli velata di Ferzan Ozpetek (interpretata da Arisa) e per il brano L’erba cattiva presente nella colonna sonora di Gatta Cenerentola. «Ospitiamo uno dei capisaldi della cultura musicale partenopea – sottolinea il presidente della Fondazione Valente, l’avv. Rocco Nanna – tra le voci più autorevoli del panorama musicale nazionale e, senza dubbio, tra gli autori italiani più noti all’estero, un musicista raffinato che non poteva mancare nella nostra programmazione che – conclude – rappresenta un vero e proprio percorso per avvicinare il pubblico, di tutte le fasce di età, alla cultura in tutte le sue forme». © Riproduzione riservata