L’associazione Eredi della storia di Molfetta ricorda la tragedia delle foibe
Domenica 9 febbraio Piazza Mazzini alle ore 11
MOLFETTA - Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, che vuole «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale». Così recita la legge, che vuole sottoscrivere ed eternizzare il ricordo di quelle atrocità.
Una storia per molto tempo dimenticata e solo negli ultimi anni venuta alla luce, è quella del complesso fenomeno delle “Foibe”, dal nome delle cavità carsiche in cui numerosi italiani istriani e dalmati furono gettati dopo essere stati torturati e/o uccisi (o in alcuni casi gettati vivi) durante il periodo che va dagli ultimi anni della seconda guerra mondiale fino al ritorno di Trieste nei confini nazionali (1953). Anche se l’odio scatenato dalla “pulizia etnica” operata dai partigiani di Tito durò per molti decenni e solo con lo scoppio della guerra nella ex Jugoslavia per l’indipendenza delle repubbliche che erano state forzatamente unificate sotto la dittatura di Tito, molte coscienze sono state “smosse” e questi fatti sono venuti alla luce.
Diversi furono i molfettesi che, come molti altri italiani nati e/o vissuti in quelle terre, subirono queste violenze non solo fisiche, ma anche psicologiche.
Per ricordare questi nostri concittadini e connazionali, i cui eredi hanno comunque sofferto gli strascichi di quelle violenze, le associazioni combattentistiche e d’arma domenica 9 Febbraio, presso la sede di Piazza Mazzini n° 92, alle ore 11 con un minuto di silenzio ricorderanno tutte le vittime del massacro. In concomitanza verranno esposti pannelli documentali e fotografici per non dimenticare questa storia taciuta per troppo tempo. I nostri consulenti storici saranno a disposizione della cittadinanza. La cittadinanza è invitata.