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L’amministrazione decapitata di Molfetta al festival dei pasticci: sfrattate dalla sera alla mattina 10 associazioni culturali
La sede di Passione e tradizione
16 settembre 2025
MOLFETTA
– L’amministrazione comunale decapitata di Molfetta non riesce più a gestire nemmeno l’ordinaria amministrazione, ma l’attaccamento alle poltrone degli assessori è più resistente delle manifesti pasticci che combinano, dalla piscina alle sedi delle Associazioni culturali, sfrattate dalla sera alla mattina. L’ultimo pasticcio in ordine di tempo, viene segnalato da Gabriele Vilardi di Sinistra italiana Molfetta: «Quasi in contemporanea con gli eventi negativi che hanno caratterizzato la Fiera 2025, l'Ats Palazzo delle Muse, originariamente composto da 10 associazioni culturali e APS e che hanno a capo la NASA Coop. Srl con legale rappresentante Saverio de Palma, ha deciso di contestare le assegnazioni dei locali comunali emanate con decreto sindacale a
Associazione Passione e Tradizione Molfetta
Associazione InCo
ENPA Molfetta
per il tipo di procedura applicata. Ora, certamente l'azione legale in autotutela che sarà messa in pratica dalle associazioni e il relativo accesso agli atti consentirà di approfondire quello che può essere considerato un fulmine a cielo sereno, visto e considerato che le stesse hanno prima dovuto sborsare migliaia di euro per ristrutturare i rispettivi spazi; però domande sorgono spontanee su questa vicenda: 1) perché ora, considerato che sono passati una media di 8 mesi dalle assegnazioni? 2) che interesse ha l'Ats su questi locali? 3) L'Ats costituito, che con innaturale zelo, si è impegnato ad attivare questa procedura, si impegnerà finalmente e pubblicamente a spiegare come faccia a gestire ancora il Palazzo della Musica considerato che a 2 anni dall' affidamento, 8 associazioni culturali e musicali hanno dato le dimissioni "a causa delle difficoltà comunicative e operative sorte all’interno dell’Ats medesima e all’isolamento riservato alle scriventi associazioni cui, in questi mesi è stato impedito di esercitare proficuamente ogni attività, nonostante il supporto iniziale della Pubblica Amministrazione"? Perché questo luogo, che ha visto annullato nel 2021 un bando pubblico dopo emissione di una graduatoria provvisoria, vede protagoniste ieri e oggi due persone a titolo differente: Carmela Minuto e Pasquale Minuto. E magari potrebbero loro stessi esporsi per spiegare cosa stia succedendo senza perdere nemmeno un minuto di più». I dirigenti dell’associazione Passione e tradizione a Molfetta avevano denunciato come l’amministrazione comunale li avesse buttati fuori dalla sera alla mattina. Ecco la loro denuncia sui social. «STORIA TRISTE DI UN PASTICCIACCIO BRUTTO Esiste qualcosa che è peggio dell’attesa infinita della realizzazione di un sogno. È il rischio concreto che il sogno, avveratosi dopo anni di attività, eventi culturali, presenza sul territorio, manifestazioni musicali, laboratori e progetti possa sfumare dopo pochi mesi. La storia della nostra associazione, costituitasi nel 2011 e in fervente attività, rischia di fronteggiare un capitolo amarissimo del copione che qualcuno sta cercando di scrivere al posto nostro. Solo qualche mese fa, a febbraio, accoglievamo con entusiasmo l’assegnazione di un locale dopo 13 anni di attività e oltre 10 richieste indirizzate all’ente comunale. Poi, finalmente, la svolta tanto agognata! Il progetto “Libriliberi”, l’installazione delle biblioteche di quartiere e la realizzazione di una biblioteca associativa aperta gratuitamente alla cittadinanza. Il Comune, accoglieva la nostra ennesima istanza concedendoci un locale al piano terra del Palazzo del vecchio carcere, ex sede dei Servizi Sociali. Fino ad allora Passione e Tradizione aveva cambiato 4 sedi, tutte nel centro antico. I soci per tutte le sedi avevano versato una quota associativa che avrebbe coperto le spese di fitto. Avrebbero continuato a farlo perché la locazione comunale non è certamente esente da costi: fitto al Comune, utenze di acqua e luce, sistemazione del locale, come da prassi. Ci siamo rimboccati le maniche, eseguito lavori di ristrutturazione, allestito la biblioteca in sede, realizzato una nuova segreteria, fatto laboratori per bambini, aperto la sede agli studenti nei giorni di chiusura della biblioteca comunale, sistemato il viale con nuove piante, reso il posto accogliente, garantito un’apertura pressoché quotidiana. Poi, nella giornata dell’11 settembre, la doccia fredda. Il I settore del Comune di Molfetta ci notificava, a mezzo PEC, un atto con il quale ci comunicava la contestazione della procedura di assegnazione dei locali del Palazzo alla nostra e ad altre due associazioni che insistono in quella struttura. Ma quel che è peggio è che la contestazione sia partita da una Ats che condivide con le altre associazioni gli ambienti del Palazzo comunale. Noi abbiamo la fiducia che tutto si risolva, che l’Ente comunale che, evidentemente, contraddice sé stesso si renda presto conto del grave “abbaglio”. Soprattutto speriamo di non trovarci a pagare l’evoluzione di beghe interne alla macchina amministrativa che ci coinvolgono come parte lesa di questa vicenda. Noi, in autotutela, abbiamo protocollato una richiesta di accesso agli atti e continueremo a tutelarci nelle sedi opportune perché si faccia luce su questa brutta storia. Soprattutto, auspichiamo di poter continuare a garantire la nostra attività dedita alla lettura, alla cultura, alla promozione del territorio, della storia e delle tradizioni della città che amiamo». Fine dell’ultima telenovela, in attesa della prossima puntata del festival dei pasticci senza un recupero di un residuo di dignità da parte di chi governa. E le facce di bronzo resistono. © Riproduzione riservata
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