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Il Pronto intervento minori è realtà a Molfetta. Martedì 19 marzo la presentazione del nuovo servizio
13 marzo 2024

MOLFETTA - Comune di Molfetta e Procura di Trani insieme per un piano d’azione finalizzato alla individuazione e al recupero dei minori a rischio. Il prossimo 19 marzo, alle 11, nell’Aula Magna del Liceo statale Vito Fornari di Molfetta, sarà presentato il servizio del Pronto intervento minori (Pim).

La giunta comunale, nei giorni scorsi, ha approvato la sottoscrizione dell’accordo interistituzionale siglato tra il Comune di Molfetta e la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bari.
Alla presentazione è prevista, tra le altre, la presenza del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bari.

Il Pim è stato costituito sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bari. Punterà all’individuazione e alla rimozione, in via d’urgenza, delle situazioni di pregiudizio riguardanti soggetti di minore età residenti o rintracciati sul territorio comunale di Molfetta.

«Mettiamo in collegamento tutti i referenti territoriali che – il commento del sindaco, Tommaso Minervini, e dell’assessore alla socialità, Anna Capurso - concorrono alla presa in carico del minore a rischio o vittima di violenza. La collaborazione tra polizia giudiziaria e assistenti sociali migliorerà l’efficacia e l’efficienza degli interventi».

Faranno parte dell’Unità operativa Pim, agenti di polizia giudiziaria appartenenti alla Polizia Locale di Molfetta, alle dirette dipendenze del Procuratore della Repubblica per i Minori, assistenti sociali individuati dalla Dirigente alla socialità, dott.ssa Lidia de Leonardis.

Garantendo massima riservatezza delle informazioni acquisite presso l’ufficio giudiziario, il Pim provvederà, ad interfacciarsi con i Servizi del territorio, la Scuola, la Medicina di base, la ASL e le Polizie territoriali.

L’Unità operativa di Pronto intervento minori segnalerà alla Procura tutte le situazioni di disagio minorile, in particolare quelle determinate da incapacità educativa, conflittualità infrafamiliare, maltrattamento-violenza (anche assistita) infrafamiliare, incuria, dispersione scolastica/evasione dell’obbligo scolastico, ma anche attribuibili a irregolarità della condotta o del carattere del minore.

 

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