Giovani studenti del Classico di Molfetta in Repubblica Ceca per il progetto ‘Youth exchange : let’s peer to peer’
MOLFETTA - I ragazzi del Liceo Classico 'Leonardo da Vinci' e del Liceo Scientifico 'Albert Einstein' che dal 12 al 20 ottobre hanno preso parte al progetto ' Youth exchange: let's peer to peer', hanno fatto ritorno a Molfetta con i bagagli ancora più carichi di quanto lo fossero prima della partenza: carichi di emozioni, di esperienze e di ricordi.
Volto a promuovere l'educazione tra pari e la cittadinanza attiva, a combattere i pregiudizi, oltre che a perfezionare la lingua inglese, 'Youth exchange: let's peer to peer', che rientra nell' Erasmus Plus, ha coinvolto studenti di età compresa tra i 16 e i 18 anni frequentanti le scuole superiori di Italia, Portogallo, Spagna, Lituania, Repubblica Ceca e Polonia ed ha aperto ai partecipanti nuovi orizzonti dal punto di vista sia culturale sia umano.
Alberto Minervini, Francesca de Gennaro, Irene Aruta, Leonardo Caniglia, Marcella Camporeale, Martina Ciannamea, accompagnati dalle docenti di lingua straniera, Marta Spaccavento e Rosa de Pinto, referenti del progetto Erasmus Plus, hanno vissuto una settimana a Ceska Lipa, in Repubblica Ceca, in cui non sono mancati spunti di riflessione e momenti di apprendimento, all'insegna della conoscenza e dell'amicizia.
Gli studenti di Molfetta, parlando della propria città e delle proprie tradizioni, hanno avuto la soddisfazione di suscitare l'interesse degli studenti cechi, di per sè abbastanza introversi, e di conoscere stili di vita completamente differenti dai nostri. Altrettanto formative le attività all'esterno, che hanno visto i gruppi di giovani impegnati non solo in città importanti come Praga, ma anche in realtà come la fabbrica del vetro ‘Ajeto’ a Novy Bor e la città della scienza 'IQ Landia' a Liberec.
‘Questo progetto mi ha sicuramente aiutata ad assumere più padronanza dell’inglese e ad avere un’esposizione orale più fluida - afferma Martina. Indelebili sono i legami instaurati con gli studenti di altre nazionalità, di cui conserverò sempre un’impronta positiva’- sostiene Alberto.
Queste le parole di chi, se ne avesse nuovamente possibilità, un’esperienza simile la ripeterebbe.
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