Gianni Porta (Rifondazione): perché mi sono dimesso
Nel corso del consiglio comunale, il consigliere dell’opposizione di sinistra (Rifondazione - Compagni di strada) Gianni Porta, già candidato sindaco, si è dimesso. Ecco la sua dichiarazione: “Ieri ho partecipato al mio ultimo consiglio comunale e ho annunciato in aula che nei prossimi giorni rassegnerò le dimissioni dall’incarico. Come sempre è stato nel nostro partito in questi anni, le dimissioni le abbiamo annunciate direttamente in consiglio comunale per rispetto dell’istituzione, senza anticipazioni a mezzo stampa o a mezzo social via fb. Ho provato il più possibile in questi anni a esercitare il ruolo di rappresentanza istituzionale con onore e disciplina, al servizio di ogni cittadino che mi interpellasse e come terminale istituzionale di un partito, di una comunità politica – quella di Rifondazione Comunista Molfetta – e della più vasta sinistra molfettese in cui la logica dell’interesse collettivo prevale sempre su quello dell’interesse personale. Ho cercato sempre di svolgere il mio ruolo di rappresentanza nelle istituzioni – sia in maggioranza che all›opposizione – senza limitare l›azione agli aspetti e ai problemi solamente locali e prettamente amministrativi, conciliandoli anche con la riflessione e le proposte di carattere più generale e politico perché Molfetta non è un›isola separata dal mondo grande, a volte bello, a volte terribile in cui viviamo. Mi sono attenuto nei rapporti con gli altri rappresentanti politici sempre a una personale «pedagogia del conflitto», essendo convinto che le differenze tra le parti politiche, le divisioni anche nette e le contrapposizioni fossero (e siano) il lievito della democrazia nonché un farmaco benefico per le istituzioni. Nella mia piccola esperienza decennale ho sperimentato che le distanze ideologiche e politiche con gli altri rappresentanti politici hanno garantito allo stesso tempo la chiarezza del dibattito, l’avanzamento generale e progressivo degli obiettivi e al tempo stesso la salvaguardia del rispetto interpersonale. Laddove invece le differenze politiche tra le parti e i partiti si annebbiano e si offuscano, là prevale la sterile e pericolosa lotta tra le persone che conduce alla regressione del clima istituzionale. Il ringraziamento va a tutti i cittadini e cittadine, elettori ed elettrici che mi hanno sostenuto ripetutamente, ai colleghi consiglieri di maggioranza e opposizione, agli assessori e ai sindaci di questa consigliatura e delle due precedenti, agli alleati politici e agli avversari politici, da cui a volte si impara anche di più. Grazie a tutti i dipendenti e le dipendenti comunali e della società partecipate comunali – Asm, Multiservizi, Mtm – per la loro disponibilità e pazienza nel mettere a disposizione ogni informazione e conoscenza per l’espletamento del mio mandato di consigliere. Un ringraziamento particolare ai dipendenti degli uffici addetti al funzionamento del consiglio comunale e delle commissioni consigliari: la loro attenzione, precisione, dedizione e flessibilità consente ogni giorno l’esercizio effettivo della democrazia cittadina. Infine il ringraziamento va alle compagne e ai compagni di strada, di vita e di lotta del Partito della Rifondazione comunista della sezione cittadina “Palestina libera” e dei livelli provinciale, regionale e nazionale che in tutti questi anni mi hanno onorato della loro fiducia e mi hanno consentito di vivere questa straordinaria esperienza, senza lasciarmi mai solo e facendomi sentire sempre il loro supporto. Grazie anche agli affetti della vita privata, talvolta un po’ sacrificati. Come già in occasione delle dimissioni lo scorso anno di Antonello Zaza e del subentro di Paola de Candia, anche io mi dimetto per proseguire nell’opera di rinnovamento e rotazione negli incarichi istituzionali e politici, una scelta che la nostra comunità politica ha discusso e deciso insieme come tutte le altre scelte, sapendo di poter contare su persone preparate e affidabili. In questo modo possiamo allargare il cerchio delle competenze e delle esperienze nella rappresentanze istituzionale, far circolare le conoscenze e rafforzare così il nostro collettivo politico aperto da sempre a simpatizzanti e cittadini di buona volontà. Solo così possiamo continuare a rafforzarci come in questi anni abbiamo fatto a livello cittadino, mettendo a disposizione questa forza locale, questo piccolo modello anche per altri livelli, consapevoli delle difficoltà che attraversa l’area politica della sinistra alternativa e dei comunisti nel nostro paese. Ovviamente le dimissioni da consigliere comunale non significano dimissioni dall’impegno politico militante che, anzi, adesso potrà riversarsi meglio in altri settori da quello organizzativo interno, dal supporto ai nostri consiglieri comunali a quello della riflessione teorica perché la lotta continua, ogni giorno. Come scriveva San Paolo, “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede”. Ho dato il massimo che potevo, ho chiuso solo una fase del mio impegno pubblico, ho conservato intatta la mia passione politica. Sono entrato in consiglio comunale da comunista, ne esco ancora più convintamente – soprattutto per i tempi che corrono e le sfide che ci attendono – da comunista”.