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Gaetano Salvemini presenze e dimore in Francia Il governo fascista controlla lo storico molfettese anche fuori d’Italia
15 dicembre 2023

L’occhiuto controllo del Governo fascista nei confronti dei dissenzienti si percepisce, per Gaetano Salvemini, anche dall’attenzione nel seguire i suoi spostamenti fuori dall’Italia mediante richieste di notizie e informazioni finalizzate a conoscere località, recapiti e attività svolta. Abbastanza lunga fu, in primis, la permanenza del nostro concittadino in Francia intervallata, peraltro, da viaggi specialmente in Inghilterra e in America per esigenze personali, politiche e didattiche. Ancorché le date non sempre siano precise è evidente, comunque, il prolungato soggiorno a Parigi (e/o dintorni) nelle seguenti abitazioni: - Pensione de Famille, 44 rue Madame; - av. Gambetta n. 8 (appartamentino preso in fitto) a St. Germain en Laye1; - Pensione Vermerch, Avenue Jules-Janin n. 12; - Avenue du Pavillons, n. 14 - Paris 17. In base ai documenti ufficiali conservati nell’Archivio Centrale dello Stato2 il suo esilio può farsi risalire all’agosto 1925 quando, per effetto dell’amnistia per i reati politici – concessa col R.D. 21.7.1925 n. 1277 – aiutato dagli allievi e amici Chabod, Mor e Sapegno si era rifugiato clandestinamente in Francia3. Dal 1° al 22 aprile 1926 era segnalata dall’Ambasciata d’Italia la sua presenza a Parigi con la seconda moglie Fernanda Dauriac, proveniente da Arcachon, nella Pensione de Famille, 44 rue Madame4. Il 24 ottobre 1926 il telegramma cifrato da Londra n. 35804, diretto al Ministero Interni/Gab/2. SS. PS., premesso che il ‘‘Prof. Salvemini trovasi in Inghilterra ove impegnato fino metà novembre per ciclo conferenze’’, informava: ‘‘sembra però confermato essersi recato recentemente in Francia. Sto compiendo indagini circa suoi piani eventuali viaggi in America e riservomi riferire’’ (firmato Rossi). Sul telegramma, con matita rossa, è annotato: Ev. 10/XI. Un appunto, a parte senza data, ordinava di “Domandare a Sabatini (Parigi) se Salvemini abita alla pensione De Famille, 44 rue Madame; sotto, a penna, è scritto: ‘‘Fare un espresso” (con sigla illeggibile). Il 29 ottobre 1926 il Ministero dell’Interno/Dir. Gen. della P.S. inviava una nota ‘‘riservata’’ all’Ambasciata d’Italia a Parigi affinché disponesse (forse tramite il Sabatini) “urgenti accertamenti, riferendone, per stabilire se il Prof. Gaetano Salvemini abiti o abbia abitato alla pensione de Famille, 44 rue Madame - Parigi”. Con matita rossa è annotato: Ev. 2/XI. Eseguite le indagini, l’Ambasciata rispondeva riservatamente il 7 novembre 1926 a S.E. Capo della Polizia/Roma che Salvemini ‘‘risulta aver abitato in questa città nella Pension de Famille, 44 rue Madame dal 1° al 12 aprile corrente anno. Attualmente egli risulterebbe trovarsi in Inghilterra, donde dovrebbe imbarcarsi nella prossima primavera diretto a New York”. Ciò non collima con le notizie del prospetto biografico, rese dalla Prefettura di Bari il 23 dicembre 1926, secondo cui “ha un’abitazione a Parigi al n. 14 dell’Avenue des Pavillons, ma presentemente non vi abita. Egli è stato in Francia ma sembra sia ora partito per l’America’’. Il 15 luglio 1927 l’Ambasciata d’Italia a Parigi comunicava con telegramma al Ministero dell’Interno – Direzione Generale P.S. che ‘‘il noto Salvemini Gaetano scrive articoli di natura economica e politica sul giornale ‘‘La Libertà’’. Fa vita molto ritirata ed è stato veduto qualche volta con Modigliani. Il 12 corrente si è recato a Londra per tenervi una conferenza e sarà qui di ritorno il 20 corr. Dalle notizie raccolte, sembra che continuerà ad avere qui l’abituale dimora’’. Da allora, per circa due anni, mancano puntuali agguagli tranne (oltre a richieste ministeriali all’Ambasciata a Parigi sul suo conto): - il 24 dicembre 1927 la partenza da Londra per Parigi - agli inizi di marzo 1928 conferenza per conto del Gruppo “Giovanni Amendola” - il 13 agosto 1929 un telegramma dell’Ambasciata d’Italia a Parigi che segnalava la sua presenza in quella Capitale dove “egli scrive sui giornali antifascisti e si lascia intervistare sulla situazione del Fascismo”. In prosieguo, una lettera informava dell’incontro con don Sturzo. Dal 22 agosto 1929 era a St. Germain en Laye, av. Gambetta n. 8 con la famiglia, in un appartamentino affittato, dove era “occupato a scrivere un libro di intonazione antifascista”. Lo confermano il telegramma in data 30 ottobre 1929 dell’Ambasciata d’Italia a Parigi al Ministero dell’Interno (“è occupato a scrivere un libro d’intonazione fascista’’) e un appunto del 30 novembre 1929 con cui la Divisione Polizia Politica segnalava alla Divisione Affari generali e Riservati “frequenti contatti con il prof. Victor Basch, della Sorbona, presidente della Lega Francese dei diritti umani”. In atti è riferito il ritorno a Parigi da Bruxelles il 2 ottobre 1930 per deporre nel processo De Rosa. Il 27 dicembre 1930 un anonimo appunto dattiloscritto su carta non intestata, da Parigi, faceva presente che – giusta nota confidenziale – Salvemini “tornato definitivamente a Parigi, abita dal 29.9.1930 alla Pensione Vermerch, Avenue Jules-Janin n. 12, a Parigi, dove paga una pensione di 3.600 fr. mensili. Spiega una regolare attività di scrittore e storiografo aiutato dalla moglie e dal famoso Giopp Giobbe, e riceve numerosissima corrispondenza e giornali ogni giorno. Riceve pure numerose visite, e sovente viene a trovarlo l’ex Presidente Nitti, nonché il figlio di questi’’ (la notizia era riferita al Prefetto di Bari, per opportuna conoscenza, il 18 gennaio 1931). Altro appunto del Direttore Capo della Polizia Politica, per l’On. Divisione Affari Generali e Riservati, su carta non intestata, inviato il giorno 05 marzo 1931 alla Divisione Affari Generali e Riservati, rappresentava: “A quanto viene confidenzialmente riferito, il noto Gaetano Salvemini, abiterebbe a Parigi, Avenue Jules Janis, n. 12” (ossia nella Pensione Vermerch, n.d.r.) Il testo era “girato” l’11 aprile 1931 all’Ambasciata di Parigi con preghiera di “compiacersi fare accertare e riferire”. Il 18 aprile 1931 l’Ambasciata rispondeva che Salvemini “da circa due mesi abita al n. 12 dell’Avenue Jules-Janin, in una pensione di famiglia gestita dal cittadino francese Combe. Attualmente trovasi in questa Capitale”. La comunicazione era trasmessa il 27 aprile 1931 sia alla Divisione di Polizia Politica del Ministero sia al Prefetto di Bari “ai fini del servizio schedario”. Il 17 giugno 1931, da un anonimo appunto su carta non intestata si desume che: ‘‘È qui giunto assieme alla sua signora il prof. fuoruscito Gaetano Salvemini, il quale ha preso domicilio nel suo appartamentino a Saint Germain presso Parigi. Il Salvemini si tratterrà qui per circa tre mesi. Nel frattempo farà una scappatina di due o tre settimane in Isvizzera essendo stato invitato a Gunten5 da Judet ed al “Grand Hotel Gurinogel” dal pacifista Romain Rolland. Il Salvemini si mostra poco loquace coi capi concentrazionisti ai quali rimprovera di aver fatto della concentrazione esclusivamente uno strumento socialista della 2^ internazionale”. Da quanto precede è possibile notare la non coincidenza delle date e delle abitazioni. Il 22 dicembre 1931 il Prefetto di Bari, per il prospetto biografico, comunicava che ‘‘Risiede tuttora in Francia ma non è stato possibile accertare l’attuale recapito perché da alcuni anni non dà notizie all’unico suo fratello a nome Giacomo residente a Bisceglie’’. Il 7 marzo 1932 Salvemini era a Parigi dove, insieme ad altri, aveva un ‘‘abboccamento’’ con un (anonimo) agente di ‘‘Giustizia e Libertà’’ giunto da New York per istruzioni circa una missione da eseguire in Italia. Il 4 agosto 1932 il Ministero degli Affari Esteri (con telespresso riservato per il Ministero dell’Interno/Dir. Gen. della P.S. - AA.GG. e Riservati e, p.c., alle Ambasciate d’Italia a Washington e a Londra nonchè al Consolato Generale in New York) rappresentava che ‘‘il prof. Gaetano Salvemini abita da circa due anni al n. 12 dell’Avenue Jules-Janin. Attualmente trovasi, per ragioni di salute, a La Gard Freinet6 - la Grand Pin (Var) da dove dovrebbe far ritorno verso il 15 di agosto per poi imbarcarsi per l’America del Nord ove dovrebbe tenere un ciclo di conferenze. È stato altresì accertato che nel mese di ottobre p.v. a cura ‘‘Librerie Valois’’, 7 Place du Pantheon, sarà in vendita il nuovo libro del Salvemini riguardante la politica dell’Italia e della Germania. Il libro porterà il titolo “De Pie IX à Mussolini”. Poiché il Rosselli e il Salvemini sono amici ed abitano uno vicino all’altro non è improbabile che, durante l’assenza del primo, il secondo lo rappresenti, anche per quanto riguarda i suoi affari’’ (il 17 agosto 1932 il dispaccio era inoltrato, “per opportuna conoscenza”, dal Ministero dell’Interno sia alla Divisione Polizia Politica sia al Prefetto di Bari). È interessante sapere che non era in buona salute e, perciò, per curarsi, costretto a recarsi in una salubre località collinare assai prossima al mare. Salvemini era presente a Parigi sia nei giorni 21/25 giugno 1935 per partecipare al “Congresso internazionale degli scrittori rivoluzionari” per tenervi un applaudito discorso pubblicato sul quotidiano parigino L’Ordre (come riferiscono un appunto del Direttore Capo della Divisione Polizia Politica e la nota dell’Ambasciata d’Italia a Parigi) sia il 7 luglio 1935 per intervenire alla festa annuale della “L.I.D.U.” - Lega Internazionale dei Diritti dell’Uomo (nota in data 13.9 del Ministero dell’Interno al Casellario Politico Centrale). Il 29 luglio 1935 un telegramma dell’Ambasciata d’Italia a Parigi al Ministero dell’Interno/C.P.C. (e, da questi, inviata al Prefetto di Bari) rappresentava che – ritornato all’America ai primi del mese – “abita con la moglie al n. 14 dell’Avenue du Pavillons - Paris 17”. Notizia confermata da una lettera in data 14 agosto 1935 del Consolato Generale d’Italia a New York al Ministero dell’Interno (“girata” al Prefetto di Bari) e da un appunto della Divisione Politica del 2 ottobre 1935 - secondo cui “Salvemini, dal 31.8.1935 trovasi a Parigi, proveniente da New York, ed abita al 14 Avenue des Pavillons – Paris 17” – poi inoltrato all’Ambasciata di Parigi, “per quella vigilanza che sarà possibile esercitare nei di lui confronti, riferendone le risultanze”, e al Prefetto di Bari. Il 9 novembre 1936 la predetta Ambasciata trasmetteva al Ministero dell’Interno/Casellario Politico Centrale il seguente telegramma riservato: “Da accertamenti eseguiti e riservate informazioni assunte è risultato che il nominato in oggetto ha effettivamente l’abitazione in questa Capitale al n. 14 de l’Avenu des Pavillons ma, in atto, non è presente. Il Salvemini dovrebbe essere ripartito per l’America’’. Di ciò il 23 novembre era edotto il Prefetto di Bari ‘‘con riferimento a precorsa corrispondenza”. Il 23 dicembre 1936, sul foglio notizie per il prospetto biografico, era ancora confermato che “ha un’abitazione a Parigi al n. 14 dell’Avenue des Pavillons ma presentemente non vi abita. Egli è stato in Francia ma, sembra, sia ora partito per l’America’’. Il 10 giugno 1938, un telegramma dell’Ambasciata d’Italia a Parigi rendeva noto che Salvemini aveva preso la parola nel corso della commemorazione della morte dei Fratelli Rosselli, organizzata da ‘‘Giustizia e Libertà’’ nei locali in rue Jean Dolent della “Lega per i Diritti dell’Uomo”. È questa l’ultima testimonianza della presenza, ancorché discontinua, a Parigi del nostro concittadino poiché dalle successive informazioni si desume che era già in America. Infatti: il giorno 11 novembre 1938 il Ministero dell’Interno/Dir. Gen. P.S. mandava una nota prestampata al Consolato Generale di New York del seguente tenore: “Con riferimento al dispaccio suindicato (27 settembre 1937, n.d.r.) si prega di far conoscere, ai fini del servizio sullo schedario dei sovversivi, se il connazionale in oggetto (Salvemini Gaetano fu Ilario, socialista, n.d.r.) risieda tuttora al noto recapito e, nell’affermativa, se e quale attività politica abbia svolto in questi ultimi tempi’’. Infine, nell’aprile 1939, Salvemini era nell’elenco degli abbonati al giornale “l’Avanti” speditogli in America all’indirizzo Trowbridge street, n. 108 - Cambridge (Massachussets). © Riproduzione riservata ———— 1 Da non confondere con Saint Germain des pres (quartiere di Parigi). 2 AcS, Casellario Politico Centrale, busta 4551. 3 V. il mio articolo Salvemini: due mandati di cattura, un arresto e un passaporto in “Quindici Molfetta”, nov. 2022, pag. 22 ss. 4 Ancora oggi esistente come Ville Madame. 5 Località svizzera di villeggiatura sulla sponda settentrionale del lago Thun. 6 Piccolo Comune, in territorio collinare, a brevissima distanza dal Golfo di Saint Tropez (Costa Azzurra).

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