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Felice Spaccavento: continuità con il fallimento degli anni scorsi Il bilancio dei primi 100 giorni dell’amministrazione Minervini. “Rinascere”
15 novembre 2022

I primi 100 giorni di una nuova amministrazione dovrebbero subito tracciare le linee strategiche del mandato, ponendo le basi per i successivi cinque anni di lavoro al servizio della città. Se il buon giorno si vede dal mattino, però, questa seconda stagione di governo cittadino targato Tommaso Minervini non promette nulla di buono. Anzi. La seconda amministrazione dell’at- tuale sindaco (la terza se consideriamo anche quella dal 2001 al 2006), infatti, è iniziata all’insegna della continuità con la disastrosa esperienza dei cinque anni che abbiamo alle spalle. I problemi enormi che questa città si porta dietro non sono stati minimamente affronta- ti: i rifiuti e la sporcizia continuano a deturpare le nostre strade, le erbacce infestano i marciapiedi e ora si sta aggiungendo il preoccupante fenomeno della proliferazione delle blatte che circolano indisturbate in molti quartieri della città (soprattutto nel centro storico), intrufo- landosi anche nei condomini e negli appartamenti. Su tutto questo la risposta dell’amministrazione non può continuare a essere la segnalazione al numero di telefono dell’assessore di turno che interviene per risolvere il problema specifico di quei cittadini che lo conoscono e che riescono a contattarlo direttamente. E tutti gli altri? E i cittadini che non hanno il numero di telefono dell’assessore o che non hanno la sua amici- zia sui social? Occorre programmazione per affrontare in modo serio e responsabile una situazione che ormai è sfuggita di mano e rispetto alla quale è evidente che l’amministrazione non sa che pesci prendere, al di là di mettere qualche toppa che, però, si rivela presto peggiore del buco. A tutto questo si è aggiunto il tema increscioso dello spegnimento dell’illuminazione pubblica già alle prime luci della sera. La città già nel tardo pomeriggio diventa buia e questo aumenta a dismisura la percezione di insicurezza dei cit- tadini, che vengono indotti addirittura a non uscire di casa per non doversi trovare nell’oscurità più totale. Per non parlare degli studenti e dei pendolari che la mattina presto, spesso prima dell’alba, si recano in stazione a prendere il treno per recarsi al lavoro o all’università, e sono costretti a muoversi in una città comple- tamente al buio. L’aumento dei costi dell’energia è un problema molto grave per tutte le famiglie e, ovviamente, anche per il Comune, con un significativo incremento della spesa che grava sul bilancio, ma spegnere l’illuminazione pubblica non può essere la soluzione. E’ inammissibile che interi quartieri e intere strade restino al buio. Il sindaco, in una conferenza stampa evidentemente troppo avventata, aveva detto che ogni tre lampioni, uno sarebbe rimasto spento e due accesi, ma (come è facile da constatare semplicemente girando per strada) non è quello che sta avvenendo e noi invitiamo l’amministrazione a invertire la rotta e a riaccendere l’illuminazione pubblica in città. Sono moltissimi altri gli sprechi da dover eliminare, come per esempio i lam- pioni accesi anche di mattina, le luci accese tutta la notte su alcuni edifici pubblici, le lampadine di vecchia gene- razione che consumano più del doppio rispetto a quelle al led. Su tutto questo – volendo fare una battuta – è buio pesto per l’amministrazione, che non ha trovato niente di meglio da fare se non lascia- re i cittadini nell’oscurità. E qui mi ricollego a un altro tema su cui l’amministrazione si muove a tento- ni, senza fornire alcuna risposta seria e concreta, cioè la sicurezza dei cittadini. Non c’è dubbio che esista un problema rilevante nella nostra città in cui nelle ultime settimane si sono susseguite aggressioni a donne, giovani e anziani, spesso ad opera di alcune ‘‘baby gang’’. Rispetto a tutto questo il sindaco si è letteralmente lavato le mani, dicendo che la responsabilità è della società, delle famiglie, della scuola. Tutto questo non è accettabile. Il sindaco, nella sua qualità di ufficiale di Governo, è l’autorità di pubblica sicurezza sul territorio e non può far ricadere su altri la responsabilità del suo lassismo. Io su questo argomento ho depositato nei giorni scorsi un’apposita interrogazione in Consiglio comunale, avanzando anche delle proposte concrete (penso, tra le altre cose, alla riattivazione del Comitato di monitoraggio sui fenomeni delinquenziali o all’allungamento dell’orario di lavoro per la Polizia locale), e mi aspetto una risposta ufficiale che, a oggi, non è ancora arrivata. Ma c’è anche un altro tema su cui l’amministrazione naviga a vista: i lavori pubblici. Sono innumerevoli i cantieri aperti da mesi o addirittura da anni, e lasciati a metà, incompleti o, addirittura, senza più nessuno a lavorarci. Penso al cantiere infinito di Piazza Cappuccini che sta portando all’esasperazione cittadini residenti e commercianti della zona, oppure ai lavori su Viale dei Crociati che dovevano finire a inizio novembre ma il cantiere è ancora lì, e sembra ormai abbandonato, per non parlare della piscina comunale, ormai un rudere a cielo aperto, o dei lavori per la realizzazione della nuova area mercatale, su cui ho presentato una dettagliata interrogazione consiliare che giace ancora lì, senza alcuna risposta. Ecco, l’inizio di questa amministrazio- ne non è certamente dei migliori. Noi, come coalizione di centrosinistra, in Consiglio comunale svolgiamo, con serietà, il nostro ruolo di oppositori e ci dobbiamo anche scontrare con la presunzione e l’arroganza di una maggio- ranza che non sopporta le critiche ed evita il confronto. Noi non ci stancheremo di fare il no- stro dovere, nelle istituzioni e in città, stando per la strada, come faccio sempre io, per raccogliere le segnalazioni, i dubbi, le perplessità dei cittadini e per rendermi il loro megafono, per portare nelle sedi opportune i temi che stanno più a cuore ai molfettesi. Per me la politica è questo: mettersi a disposizione di chi ha bisogno, per cercare di dare insieme una risposta ai loro problemi. E’ quello che faccio nel mio mestiere da medico ed è lo stesso metodo che sto provando ad adottare da consigliere comunale. Di sicuro ce la sto mettendo tutta e non mollerò. Felice Spaccavento “Rinascere” © Riproduzione riservata

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