Felice Spaccavento candidato di Molfetta alla Regione, attacca il trasformismo di Tammacco e la bocciatura della parità di genere: «Un giorno da dimenticare per chi crede nella buona Politica». Minervini si deve dimettere
Felice Spaccavento
MOLFETTA – La bocciatura della doppia candidatura alla Regione Puglia non è piaciuta a Felice Spaccavento, candidato di Molfetta, che attacca anche il trasformista Tammacco: «Oggi è una giornata da dimenticare. Prima la notizia della bocciatura, di fatto, della norma sulla introduzione della parità di genere che, nel corso della notte, è stata affossata dal Consiglio regionale a causa dell'indecente ostruzionismo delle destre e, poi, l'ennesima conferma di quanto il trasformismo continui ad inquinare i pozzi della buona politica.
Saverio Tammacco passa armi e bagagli nel centrodestra a sostegno della candidatura di Raffaele Fitto, dopo essersi candidato nel 2015 con il centrosinistra e aver trascorso tre anni nel Consiglio di Amministrazione di "Puglia Sviluppo", nominato direttamente dal Presidente Michele Emiliano.
Questo passaggio era atteso, se ne discuteva da molto a Molfetta, la mia città, e nelle ultime settimane sono andate in scena, in chissà quali stanze oscure, trattative opache, incontri, riunioni per accaparrarsi le preferenze che Tammacco può portare in dote, indistintamente a destra o a sinistra, senza nessuna attenzione a programmi, progetti, prospettive del territorio. Solo opportunismo. Solo la ricerca della migliore collocazione per poter strappare una comoda elezione. L'esito è questo qui. Ora mi aspetto un atto di coerenza e di dignità da parte del Partito Democratico di Molfetta e del Sindaco della città, Tommaso Minervini.
Per tre anni è stata raccontata la favola di una amministrazione "civica" che si basava su un accordo politico tra i movimenti che facevano direttamente capo a Saverio Tammacco (tutta la classe dirigente che per anni ha governato con il centrodestra, alla corte del sen. Antonio Azzollini) e il Partito Democratico.
Oggi la maschera è caduta. Ne sapranno trarre le conseguenze, il Partito Democratico locale e il Sindaco? O si presteranno a un indecente ribaltone? Vedremo. Intanto mi sento solo di dire che i trasformismi e gli opportunismi sono il male della politica, radicato, purtroppo, in moltissimi territori. Perché di "Saverio Tammacco" e cioè di banderuole al vento degli opportunismi politici, è piena la Puglia, dal Gargano al Salento, passando per la Provincia di Bari, basti vedere gli esempi di Terlizzi, Monopoli o Conversano. Ecco, questo modo di intendere la gestione del consenso rappresenta un tumore da estirpare con le uniche armi democratiche che conosco: il voto e la partecipazione dei cittadini. Perché un'altra Politica esiste. E va sostenuta».