Fede e arte nel Duomo, connubio perfetto
CULTURA
Il connubio tra arte e fede è al centro dell'allestimento realizzato presso la Chiesa di S. Corrado, a Molfetta. A inaugurare, il 16 gennaio, l'esposizione, in mostra sino al 22 gennaio, dal tema “Fede e arte nel Duomo” (alla realizzazione della quale ha contribuito in maniera determinante l'impegno di don Ignazio Pansini, parroco del Duomo) don Mimmo Amato, parroco della Madonna della Pace e direttore di “Luce e vita”, e il vescovo della Diocesi di Molfetta-Giovinazzo-Ruvo-Terlizzi, don Luigi Martella. Don Mimmo sottolinea l'importanza della manifestazione nell'ambito delle celebrazioni dell'Anno Corradiano in corso.
L'allestimento si ripropone di “seguire il percorso culturale della Chiesa molfettese attraverso le elaborazioni artistiche sollecitate dalla fede”, manifestazioni di una cultura che si radica nel vissuto della comunità e ne diviene la ricchezza. Un suggestivo itinerario che incontra compiuta espressione nella sezione fotografica, volta a recuperare la memoria dell'evoluzione storica del Duomo, raffigurato secondo differenti angolazioni e in più momenti del secolo scorso. Rivivono le usanze legate al culto del santo di Baviera. I festeggiamenti, presso Corso Dante, in onore di S. Corrado. La processione del busto reliquiario la seconda domenica di luglio. Rivediamo le immagini del santo e della Madonna dei Martiri emesse dal comitato feste patronali, alcune addirittura del 1919.
Si segnala la presenza di riproduzioni di cartoline d'epoca appartenenti alla collezione del Sig. Corrado Magarelli.
L'allestimento prevede anche l'esposizione di oggetti di culto: bellissime le pianete, alcune in broccato, tessuto con fili d'oro e d'argento, altre in seta, con ricami in oro. E poi ancora dalmatiche in seta, piviali, stole e manipoli: gli oggetti esposti rimontano talora al diciannovesimo secolo, ma anche agli inizi del Ventesimo.
La serata dell'inaugurazione è stata coronata dall'esibizione di due bravissimi artisti: i maestri Maria Grazia Annesi, leccese, e il molfettese Luigi Facchini, entrambi dotati di curriculum d'alto livello e con all'attivo vittorie in numerosi concorsi internazionali. Gradevolissimo il programma, con momenti d'estrema suggestione melodica, come l'esecuzione della “Meditation” di Thais di Massenet o della belliniana preghiera alla Luna, e ammiccamenti alle celebrazioni mozartiane e alla “Cavalleria rusticana” di Mascagni.
Dopo l'“Ave Maria” di Gounod, è il vescovo a rievocare le manifestazioni dell'Anno Corradiano e ad annunciare le successive, rinviando all'inaugurazione, l'11 febbraio, dell'Auditorium diocesano della Madonna della Pace. “È stato un anno intenso. I risultati li vedremo man mano. Quello che ci colpisce è la risposta del popolo a queste sollecitazioni”.
Una risposta che tradisce il desiderio di riscoperta di certi valori. Della fede. Dell'arte.
Autore: Gianni Antonio Palumbo